10

238 9 0
                                    

Camilla's Pov
La sveglia suona puntuale come al solito. Vado in cucina per fare colazione.
"Ciao papà. Come stai?" Gli chiedo dandogli un bacio sulla guancia.
"Tutto bene tesoro. Tu? Dopo la sto.. "
"Non...non ne voglio parlare. Per me è già molto difficile passarci sopra, quindi non me lo nominate neanche." Dico finendo di fare colazione.
"Va bene. Scusami." Dice accarezzandomi il braccio.
"Non ti preoccupare." Lo rassicuro con un sorriso.
Metto tutto dentro al lavello e vado a lavarmi. Indosso un jeans e una maglia semplice e lei mie adidas  (che non possono mai mancare). Saluto i miei e mi dirigo verso la scuola.
10 minuti dopo
"Ragazzee." Dico arrivando vicino alla scuola e addocchiando Isabel e Ilaria.
"Ciao tesoro." Dicono dandomi un bacio sulla guancia.
"Dopo vi dico una cosa. Non mi fa molto piacere parlarne ma ve la dirò lo stesso." Dico dirigendoci verso la classe.
"Va bene. Cosa avete fatto ieri?" Chiede Isabel
"Mangiato. Dormito. Mangiato. Fatto i compiti. E di nuovo dormito." Dice ridendo Ilaria e anche noi scoppiamo in una grossa risata.
"Tu, Cami?" Mi chiede Isabel
"Dopo i compiti, ho fatto un giro in biblioteca e ho comprato un nuovo libro." Dico tralasciando l'incontro con quel ragazzo
"Come si chiama?" Mi chiede Isabel mentre entriamo in classe e prendiamo posto.
"Si chiama "vicino a te non ho paura" di Nicholas Sparks." Entra la prof e inizia a fare l'appello ma di Gabriele non c'è traccia. Prima ora matematica. Dovrebbe essere illegale fare matematica alla prima ora. L'ora passa velocemente ed ecco che fa il suo ingresso Gabriele. Mi guarda e mi fa un cenno con la testa e mi sorride e io ricambio. Le cinque ora passano velocemente ma prima di uscire, entra la professoressa di economia aziendale.
"Buongiorno. Jonhson e Dalmasio potete uscire un attimo?" Ci chiede, chiedendo il permesso alla prof. Lei annuisce e sia io che Gabriele ci dirigiamo verso la porta. Chissà cosa vorrà.
"Ragazzi vi ho chiamati perché tu, Gabriele, dai referti della vecchia scuola ho notato che andavi male nella mia materia e tu, Camilla, sei la migliore della classe. Con questo voglio che voi studiate insieme così che tu possa migliorare." Conclude la nostra professoressa.
Io sgrano gli occhi. Vabbè ma tanto siamo amici. Va bene.
"Quindi sarai la mia consulente in studio?" Mi chiede Gabriele avvicinandosi e con un grosso sorriso.
"A quanto pare si." Dico ricambiando il sorriso.
"Su vuoi possiamo iniziare già da oggi. Ti va bene?" Chiedo
"Sisi. Alle quattro da te o da me? Chiede
"Da te." Dico mentre entriamo in classe
Lui mi scrive il suo indirizzo su un pezzo di carta e me lo mette in tasca. Dio che imbarazzo! Io senza dire niente mi dirigo al mio posto.
La campanella finalmente suona e usciamo.
"Allora?" Mi chiede Ilaria.
"Cosa?" Chiedo non capendo.
"Cosa vi ha detto la prof.? Chiede.
"Ha detto che siccome lui non ha una buona media in economia ed io sono la più brava, mi ha chiesto di dargli delle ripetizioni. Tutto qui."
"Quindi passerete del tempo insieme." Dice Isabel con sguardo malizioso.
"Uff non iniziate! Siamo amici. Basta." Dico scocciata.
"Va bene, va bene. Come vuoi tu." Dice Isabel mentre ci saluta con un bacio sulla guancia e si dirige verso l'autobus.
"Vado anch'io. C'è mio padre che mi aspetta. Ciao tesoro." Dice Ilaria dandomi e un forte abbraccio e mi dirigo verso casa.
1 ora dopo
Sono le 2 e mezza e sto facendo i compiti. In realtà sono indecisa se mandare il messaggio a Cameron. Tentenno un po e poi lo mando:
A Cameron
Ciao Cameron. Sono Camilla. Penso che tu ti ricordi di me ahaha
Ok. Fatto. Bussano alla porta ed entra mia madre con uno sguardo triste. Cosa è successo adesso?
"Ciao mamma. Cosa c'è? Chiedo alzandomi e andando verso di lei.
"Devo dirti una cosa importante."
"Dimmi tutto."
"Oggi parto. Vado a Firenze dalla nonna. Scusami ma non riesco più a stare qui. Devo andare via e rilassarmi. Scusami tanto tesoro." Dice con le lacrime agli occhi.
"Va bene mamma. Ti capisco. Ti chiamerò sempre. Ogni giorno. Ogni secondo. Mi mancherai tantissimo." Dico mentre l'abbraccio e delle lacrime iniziano a scendere.
"Non piangere piccola mia. Promettimi che farai attenzione. A tutto."
"Si mamma. Te lo prometto." Dico staccandomi dall'abbraccio e asciugando le lacrime. Guardo l'ora sono le tre e devo andarmi a lavare.
"Mamma io devo andarmi a lavare. Vado da un compagno di classe. Lo devo aiutare a fare i compiti."
"Va bene tesoro. Mi raccomando." Dice accarezzandomi la guancia.
"Ciao mamma. Ti voglio tanto bene." Dico dandole un'ultimo abbraccio e mi dirigo verso il bagno. Alcune lacrime continuano a scendere. La mia mamma. La mia consulente. Il mio scudo. Il mio sostegno. Ma starà bene li e starò bene anch'io. Sorriso e comincio a lavarmi e mi metto la felpa bianca extra-large e gli skinny jeans e le scarpe dell'adidas. Metto tutto il necessario nello zaino, saluto mio padre ed esco di casa. Prenderò la circolare. Lui abita in una villa ed è molto distante da qui. Prima di mettere le cuffie, noto che c'e un messaggio. È Cameron.
Da Cameron
Certo che mi ricordo di te. Come dimenticare una bella ragazza come te. Ahaha. Come stai?
Sorrido. "Bella ragazza" non me l'aveva mai detto nessuno.
A Cameron
Grazie. Tutto bene tu? Ahaha
Metto le cuffie e parte la canzone degli One Direction "Story of my life". Adoro troppo questa canzone. È una tra le mie preferite. Nel frattempo arriva l'autobus e arrivo a casa di Gabriele dopo 20 minuti circa. Ok. Posso farcela. Suono il campanello. Ma perché mi sudano le mani? Calma Camilla. Viene ad aprirmi un ragazzo. Ma lui l'ho già visto... Poi ricordo.
"Cameron?" Chiedo sgranando gli occhi
"Camilla." Dice sorridendomi.
Cosa ci fa lui qui?

You & IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora