Capitolo 1

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<< Bisogna provare paura e pena per i vivi Grace, non per i morti >> sussurro' nel mio orecchio una sera mia madre presa nell'accarezzarmi delicatamente la fronte, prima di poterci poggiare sopra le sue labbra e stamparmi il bacio della buonanotte.

Bè cara mamma, in questo preciso istante sono lieta di riferirti che, di tutti i tuoi meravigliosi consigli, questo è stato l'unico ad essersi rivelato esattamente il contrario di ciò che ti aspettavi. E forse... credo che lo sappia bene anche tu di cosa, o meglio, di chi io stia parlando, o magari no.

Quelle furono le tue ultime parole, perché il tredici Ottobre, la mattina seguente a quella fatidica sera, quello che io definirei un mostro, un essere del tutto invisibile ai tuoi occhi, anzi... agli occhi di tutti, esclusi quelli di una sola persona, risucchiò completamente l'intera tua anima dalla tua bocca. Ti portò via da me lentamente proprio come quando una persona riesce a prendere sonno prima di coricarsi definitivamente.

Minuto dopo minuto fu come se il mio piccolo cuoricino stesse pronunciando a suon di battiti la parola addio, che non è mai riuscito a completare però. No. Neanche dopo che quell'essere finì completamente il suo compito e che, nel momento prima di andarsene facendo scomparire per sempre la mamma, l'unico e solo punto di riferimento di una bambina di soli sei anni dalla sua vita, ha rivolto il suo sguardo verso di me.

Ricordo ancora quella schiacciante frase che uscì dalla sua bocca in quell'istante. << Tu riesci a vedermi? !!! >>, dopodiché scomparve portandoti con sé. Ebbene sì. Quella specie di mostro sarebbe potuto essere invisibile agli occhi degli altri, ma non ai miei. In che modo vi starete chiedendo sicuramente. Semplice. Sono una strega, anche se... non è che me ne sia proprio resa conto in quel momento, ovviamente come può una semplice bambina rendersi conto di essere una streghetta a quell'età. Non è come nei soliti film.

Il tutto avvenne quando ne ebbi esattamente dodici e precisamente, quando comparve per la seconda volta davanti ai miei occhi un fantasma. Uno spirito. Sì perché... solo più tardi venni a conoscenza, o almeno credetti, che il maledetto colpevole della morte di mia madre lo fosse anche lui. L'unica cosa a distinguerli però, fu che quest'ultimo non era in cerca di anime da raccogliere, piuttosto, mi chiese semplicemente di poterlo aiutare nel mettersi in contatto con la sua amata figlia trent'enne caduta in depressione e tentata suicida, a causa di un divorzio avvenuto dopo ben otto di matrimonio.

Non che siano molti intendiamoci, ma non fu la durata della sua triste vita sentimentale a preoccuparmi, più che altro mi concentrai nel trovare un modo sul come non sarei potuta risultare una di quelle finte donne che sparano stronzate su stronzate nel leggere la mano o carte alla gente, nel momento in cui le avrei detto che avrei avuto un messaggio da riferirle da parte di sua madre.

E dopo svariate ricerche su internet spulciando tra vari siti di magia occulta, è da lì che scoprì il cerchio trinito. Un tipo di rito, capace di poter racchiudere lo spirito della persona evocata e in grado di rendersi visibile agli occhi degli esseri umani, esclusa me ovvio, che non ho assolutamente bisogno di nessuna roba di questo genere per poter comunicare con loro.

Risultato? È da due anni ancora che non fa altro che ringraziarmi e io che continuo a ripeterle che è stato un piacere poterla aiutare. Insomma, non è una cosa da tutti i giorni poter prevenire un suicidio no? Detta tra noi, sono molto fiera di ciò che ho fatto e che faccio tutt'ora. Oramai è come se convivessi in due mondi: Quello terrestre e quello ultraterreno. Andando avanti con gli anni ci ho fatto l'abitudine.

Veder comparire spiriti di persone che cercano di poter mettersi in contatto con i loro cari terrestri o viceversa, è come andare al bagno la mattina tutti i giorni. Esattamente, proprio così. Ma tranquilli !!! Anche io ho una vita !!! Sono Grace Chambler. Ho diciotto anni e frequento il liceo. Un liceo normale naturalmente, non Hogwarts !!! Oltre ad essere una strega, sono piuttosto imbranata. Tutti i miei coetanei mi riconoscono come la secchiona della scuola, ma nessuno di loro sa del mio segreto.

Alla fine la sola e unica cosa che voglio, è quella di risultare una ragazza normale proprio come tutte le altre, anche se forse, credo che ci stia riuscendo con scarsi risultati. Non sono una tipa a cui interessa partecipare ai balli scolastici, entrare nella squadra delle cheerl-leader, o recarmi di corsa nei bagni della scuola la mattina prima del suono della campanella per aggiustarmi il trucco.

Non che io non mi trucchi, ma non credo neanche sia una buona cosa averne una mania !!! Non mi soffermo ad osservare, sbavando dietro ai ragazzi durante le partite di football, anche se alcuni di loro a dire la verità sono alquanto carini. Un appuntamento non guasterebbe di certo la mia vita solitaria e sentimentale, ma chi avrebbe voglia di uscire con un imbranata? Figuriamoci poi con una strega.

Perciò ho deciso di porre l'amore come una delle ultime cose sulla mia lista. La vita sociale non fa per me. I miei unici obiettivi principali in questo momento sono esattamente quelli di terminare il liceo e giungere finalmente al college, continuare a svolgere il mio ruolo da strega per spiriti e esseri umani in difficoltà e, come tradizione ogni tredici Ottobre di ogni anno a oggi, chiudermi nella mia stanza con solo ben tre candele accese ad illuminarla, sedermi a gambe incrociate per terra dopo aver disegnato sulla parete accanto al letto, una specie di portale ultraterreno con un gessetto e tentare di evocare Bardak.

Quello schifoso esattore di anime. Quel maledetto che ha ucciso mia madre. È sfida aperta oramai, dal giorno in cui lo guardai la prima volta in cui rivolsi il mio sguardo nel suo. Solo che c'è un piccolo problema. Davanti ai miei occhi in questo momento non vi sono le solite tre candele che si spengono a ogni mio tentativo fallito. E non vi è neanche lui.

Davanti ai miei occhi vi è semplicemente una... "Bambina?" contemplo dentro di me. << E tu chi sei? !!! >> le domando in maniera confusa. Avrà all'incirca cinque o sei anni. Capelli lunghi biondi e indossa una magliettina nera con un paio di jeans azzurro chiaro. I suoi occhi sono di un blu oceano. Incredibili. I miei variano dall'azzurrino al verde acqua, a seconda del tempo. << Devi aiutarmi >> afferma all'improvviso.

<< Su cosa posso esserti utile? >> le chiedo tranquillamente, aspettandomi come sempre la solita risposta. << Mio fratello è in pericolo e solo tu puoi rimediare !!! >>, << Che cosa? !!! >>.

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