Sorridi

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Beck era nel letto, le coperte sulle gambe, seduto, aiutato dai cuscini. Teneva tra le mani un libro sottile, una di quelle letture leggere e scorrevoli, e sul naso inforcava i suoi occhiali da vecchio, come li definiva Jade, anche se aveva appena vent'anni. Quel giorno, come molti prima di quello, non era andato a lavoro. Aveva avuto un'incidente e ancora non si era ripreso. Certo, stava meglio, ma ogni movimento, dalla vita in giù, gli provocava fortissimi dolori. Girò pagina. Sentì la porta aprirsi piano piano. Jade era tornata. Riconobbe i suoi passi nervosi, arrabbiati e preoccupati in giro per la casa. Beck non leggeva più. Guardava la pagina ma non la vedeva. Si sentiva in colpa: parte di quel nervosismo e di quella preoccupazione dipendevano da lui. Jade apparve sulla porta della camera. Il fidanzato leggeva sul viso della giovane le emozioni negative che questa stava provando ma sapeva che lei non gli avrebbe detto nulla. Si sarebbe tenuta tutto dentro e sarebbe stata male, ma non si sarebbe fatta aiutare. Ne era sicuro: finiva sempre così. Le sorrise e la invitò a venirgli vicino con un gesto della mano. La giovane si avvicinò, si sdraiò sul letto appoggiando la testa sulle sue gambe. Beck tornò a leggere, accarezzava Jade sulla testa per poi passarle una mano tra i capelli e sfiorarle il volto. E poi di nuovo. Per molto tempo continuò così. Beck sentiva Jade rilassarsi, sentiva che i suoi muscoli non erano più tesi. La giovane appoggiò una mano sulla sua gamba, col palmo verso l'alto. Il fidanzato la strinse nella sua, dopo essersi liberato del libro che, assieme agli occhiali, aveva poggiato sul comodino. Continuava ad accarezzarla. La guardò: aveva gli occhi chiusi e un sorriso beato. Chiuse gli occhi a sua volta, si abbandonò sui cuscini, sorrise.

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Questa storia è a 1K di letture. Grazie. Questo è un bel traguardo. Ed è tutto merito di chi legge queste parole. Grazie di fare compagnia ai miei pensieri con la vostra presenza in questo piccolo, minuscolo libro, se posso chiamarlo tale. Grazie.

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