Sole d'inverno

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L'aveva finalmente convinta a passare il Natale a casa sua quell'anno. Si erano, quindi, preparati di tutto punto ed erano partiti alla volta del Canada.
Beh forse la giovane non era proprio così convinta, a giudicare dalla smorfia contrariata che mantenne per tutto il lungo viaggio.
Il suo fidanzato, al contrario, era decisamente entusiasta. Avrebbe rivisto tutta la sua famiglia ed i suoi parenti avrebbero finalmente incontrato la sua fidanzata.
Scesi dall'aereo si fecero portare alla grande casa in campagna da un taxi. Lei rimase tutto il tempo stretta al fidanzato: si congelava.
La serata, erano arrivati nel pomeriggio, per Jade fu strana, tanto. Era una situazione imbarazzante per lei, forse anche per gli altri. Come sempre quando era a disagio, parlò pochissimo poichè altrimenti chissà quante cose poco gentili sarebbero potute uscire dalla sua bocca. Distribuì impacciati sorrisi poco convinti a tutti e rimase sempre stretta a Beck.
Come promesso, il ragazzo non si allontanò un momento dalla fidanzata. Lasciò che lei si ancorasse al suo braccio, liberandosi dalla sua stretta solo ed esclusivamente per abbracciare sua madre. E per mangiare naturalmente. Ma si sedettero vicini e, tutte le volte che poteva, Beck cercava la mano della fidanzata, stringendola in una presa rassicurante.
Quando finalmente si ritirarono, fu un sollievo per Jade. Le era stata preparata la stanza degli ospiti. Si infilò i vestiti più pesanti che aveva, si ranicchiò sotto le calde coperte e rimase a fissare il buio.
Beck era nella stanza accanto e stava attento ad ogni rumore, anche dopo essersi addormentato rimaneva vigile, aiutato dal suo sonno leggerissimo. Fu per quello che, verso le cinque del mattino, si alzò e si diresse nell'altra camera.
Jade quella notte aveva dormito molto poco e molto male. Non aveva idea di che ora fosse, ma sentì il bisogno di alzarsi. Si ritrovò in piedi in mezzo alla stanza, senza quelle così piacevolmente calde coperte addosso. Non ebbe tempo di prenderne una da mettersi sulle spalle che la porta si aprì.
Beck entrò nella stanza, richiuse la porta dietro di sè ed andò ad abbracciare la fidanzata, un po' alla cieca, causa il buio totale della stanza. Rimasero abbracciati qualche minuto, Jade si rilassò e riscaldò in pochissimo tempo, con gli occhi chiusi, avvolta nelle braccia del suo fidanzato. Beck però voleva farla sdraiare di nuovo, nella speranza che dormisse un pochino. Ma, quando Jade aprì gli occhi per raggiungere il letto, si accorse che il buio non era più totale. Si diresse alla finestra e Beck la seguì.
Stava sorgendo il sole. Rimasero a guardare l'alba. Quella sfera giallina e debolmente luminosa che era il sole d'inverno sembrò fare capolino da una bianca distesa di neve, sulla quale si rifletteva, bellissimo.
Jade sorrise, un sorriso incredulo ed allegro, perchè non aveva mai visto niente di così bello. Beck, accanto a lei, osservava felice e sereno la sua fidanzata, che era estasiata da quello spettacolo.
In pochi istanti l'idea di Jade su quella vacanza cambiò totalmente, mentre nei suoi occhi chiari si rifletteva quel panorama, in tutta la sua meraviglia.









Mi spiace per la lunghissima assenza, ma non avevo ispirazione e nemmeno alcuna intenzione di rovinare questo libro con capitoli che non mi convincono. Spero il mio ritorno vi abbia fatto piacere, alla prossima!

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