AMBER POV'S
《Quindi, come ti chiami?》Mi chiede Jimmie, continuando a mangiare i pochi biscotti rimasti nel pacco.
《Amber, Amber Rivers.》Rispondo, alzando un sopracciglio quando mette un'intero biscotto in bocca ed inizia a masticare.
《Tutti questi biscotti non ti faranno male?》Chiedo poi, quando ne ingoia un'altro senza neanche masticarlo.
《Nah, con Rebecca ho fatto anche di peggio.- si guarda la pancia rotonda e sporgente -Ma non mi ero mai ridotto così. Ultimamente i biscotti sono la mia unica consolazione. Mi manca tantissimo.》Jimmie smette di mangiare per qualche secondo, fissando il biscotto che ha tra le zampe. Poi lo addenta.Rebecca, l'ho già sentita nominare prima, durante il suo racconto del motivo per il quale era nella mia stanza. Dopo gli chiederò più informazioni.
《Tu- mi guarda iniziando a parlare dopo aver declutito -Non hai nessuno che ti manca? È da quasi due ore che sono quì e non ho sentito nient'altro che le tue urla. Abiti da sola?》Chiede cercando un altro biscotto, ma fa un'espressione afflitta quando scopre che il pacco è vuoto.
Sospiro e mi porto le gambe al petto.
《Si, abito da sola. I miei genitori sono a Tokyo per lavoro con mio fratello Tyler da due anni, all'ora avevo quindici anni, ma per loro ero già abbastanza adulta da poter provvedere a me stessa. Non mi chiamano, non mi scrivono e non dirò che mi mancano, perchè non sarebbe vero. Sono sempre stati assenti, troppo impegnati per darmi il buon giorno, per chiedermi come stavo, per preoccuparsi dei miei voti scolastici... Insomma erano troppo occupati per fare i genitori.》Racconto a Jimmie della mia famiglia e lui risponde con un semplice "Oh" detto in tono dispiaciuto.《Non preoccuparti, a me non pesa, tanto ci sono abituata. Si sono portati dietro Tyler solo perchè è ancora troppo piccolo, altrimenti l'avrebbero lasciato qui volentieri. Però c'è una persona che mi manca, nonostante non la vedo da tarda mattina. Dylan, quello a cui hai nascosto il tuo libro dentro lo zaino, è il mio migliore amico. Ci siamo conosciuti in terza elementare, lui mi chiese di fare scambio di merenda: io avevo un panino al prociutto cotto e lui tre pacchetti di salatini. Accettai e da allora siamo stati inseparabili.》Sorrido ricordando i lontani giorni delle elementari.
《E avete litigato per colpa mia.》 Jimmie mi fissa abbassando le orecchie in un espressione triste.
《No, tranquillo. È da un po che si comporta in modo strano. Ma piuttosto, raccontami per filo e per segno come vi siete conosciuti tu e questa Rebecca, e perchè è andata via.》Cerco di sviare l'argomento "Dylan" e ne approfitto per fare qualche domanda per saperne di più.
Jimmie storce il naso con aria pensierosa.
《Allora, ricordo che un giorno avevo litigato con i miei parenti, sai, loro sono all'antica e hanno un detto:"lontano dai maghi lontano dai guai". Infatti tutti quelli della mia razza si nascondono da loro e vivono nella più totale e noiosa monotonia. Io però sono sempre stato affascinato dalla magia, anche perchè provengo da essa. Allora, un giorno, litigai con mio nonno, quello più all'antica della famiglia e mi cacciò fuori di casa. Ne fui contento a dire la verità. Corsi subito alla scuola di magia, perchè ero troppo curioso e non mi era mai stato permesso di andarci, e mi arrampicai su per il muro fino ad una finestra aperta. Appena dentro vidi cose moltro strane: c'erano liquidi colorati in dei contenitori di vetro (che poi scoprì si chiamassero profumi), strani aggeggi che scottavano (che scopì si chiamassero piastre), e dei tubetti colorati dove se giravi la manopola usciva un colore che colorava le labbra. C'erano anche molte altre cose, ma all'inizio non feci in tempo a vederle tutte, perchè Rebecca entrò e mi urlò contro spaventata. Io ero più spaventato di lei, e lei mi disse:"Non avere paura, non ti farò del male". Ci siamo conosciuti così.》 Conclude Jimmi. Sono stata in ascolto senza fiatare e a quest'ultima parte sorrisi: è più o meno come il mio primo incontro con Jimmie.
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Oracle || #rebeccascompetition
Fantasy{Storia collegata a "Uncover" di @rebeccaneedfood} ••• 《Ma com'è possibile? Non è mai successo prima nel corso dell'esistenza della magia! Cos'è questo, un segnale, la fine del mondo?》Il preside continua ad agitarsi, camminando avanti e indietro per...