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Kim Taehyung si svegliò con tre messaggi sul telefono - uno che gli diceva che aveva un'email da un insegnante, uno da Seokjin e uno da Hoseok. Aveva una chiamata persa da Jungkook; decise di partire da quella.

"Ciao! Casa di Jeon Jungkook. In questo momento si sta vestendo, è appena uscito dalla doccia, ma sarà al telefono tra pochi minuti se non ti dispiace aspettare."

Taehyung ridacchiò. Non era la prima volta che chiamava Jungkook per poi sentire la voce fluida di Jimin al ricevitore. Era un po' scioccato la prima volta, ma non aveva reagito male. "Aspetterò, Jimin."

"Taehyung! Ciao!" disse eccitato Jimin, riconoscendo immediatamente la voce di Taehyung. Taehyung scoprì, la volta in cui aveva avuto tempo per conoscere un po' Jimin, che aveva una memoria estremamente buona. Ricordava il nome, la voce e alcune cose che Taehyung gli aveva detto su se stesso.

"Ciao, Jimin. Come stai - bene? Jungkook?" chiese Taehyung. Si spostò, lanciando le coperte lontano dalle sue gambe. Si disse che avrebbe potuto iniziare a prepararsi la colazione mentre stava al telefono - non voleva perdere tempo nella sua mattina piena d'impegni.

"Sì! Anche Jungkook sta bene, ma si è fatto male ieri sera. Stava ballando, e si è slogato una gamba, quindi abbiamo dovuto portarlo all'ospedale." disse Jimin, e suonò come se avesse un piccolo broncio mentre lo diceva. Gli occhi di Taehyung di spalancarono, e si fermò nel bel mezzo della cucina.

"Non si è rotto niente, vero?" chiese Taehyung, sospirando quando Jimin gli disse di no. Continuò la routine mattutina - tirò fuori una ciotola in modo che avrebbe potuto farsi dei fiocchi d'avena - qualcosa di veloce e facile che impegnava solo una piccola parte del cervello. Bene. Taehyung aveva solo poche parti del cervello attive di mattina presto - e per le due ore successive. Era un miracolo che non fallisse le sue prime lezioni.

"Oh! Jungkook sta scendendo le scale!" disse Jimin. La sua voce era un po' lontana; doveva aver allontanato il telefono dal suo orecchio. "Kookie! Ha chiamato un tuo amico! Si chiama Taehyung. Penso che sia assonnato, ma vuole comunque parlarti. È dolce, hmm?"

"Grazie, Jimin." la voce di Jungkook era un po' lontana, ma Taehyung potè sentire la piccola risatina nel suo tono di voce. Poi, essa fu più chiara, alta come al solito quando parlava al telefono. (Sentiva il bisogno di parlare più forte quando aveva il telefono all'orecchio, non si sapeva per quale motivo.) "Buongiorno hyung!"

"Giorno." disse Taehyung, sbadigliando. Guardò l'orologio; aveva ancora un'ora prima di dover uscire per andare a scuola. Era un po' più fortunato di Jungkook, si era recentemente trasferito in un dormitorio nel campus, che condivideva con un ragazzo calmo di nome Jijoon, quindi poteva uscire quando suonava la prima campanella ed essere in classe per la seconda. Taehyung sbadigliò di nuovo. "Hai chiamato presto. Cosa c'è?"

"Mi stavo chiedendo se potresti darmi un passaggio, hyung? Ho sbattuto la caviglia mentre ballavo ieri sera." disse Jungkook, e Taehyung potè sentire Jimin in sottofondo - "Fa ancora male, Kookie? Devi stare attento! Vuoi che la controlli di nuovo? Hai bisogno di riandare dal dottore?"

"Mmm, Jimin mi ha detto che ti sei fatto male. Te la sei slogata?" chiese Taehyung. Lasciò i suoi fiocchi d'avena con un bicchiere d'acqua nel microonde. Prese della frutta - dell'uva - dal suo frigorifero da tagliare così da metterle nei suoi fiocchi d'avena quando si sarebbero cotti.

"Sì. L'ho slogata davvero malamente - ma posso ancora camminare. Solo, non penso che la mia caviglia possa sopportare il tragitto fino a scuola." disse Jungkook, e il suo tono di voce fece immaginare a Taehyung che stesse giocando con le sue dita - una cosa che faceva sempre quando chiedeva un favore a qualcuno, come se si sentisse male per farlo. "So che disturbo ma-"

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