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Seokjin pensò davvero di darsi malato per un giorno - anche se era una piccola pazzia che avrebbe potuto controllare, una pazzia che non era difficile da tenere dentro. Sarebbe stata quel tipo di pazzia che sarebbe venuta alle mamme quando i loro figli non smettono di chiamarle, quel tipo di pazzia dove c'era più di tutto il scompigliarsi i capelli e sperare che se ne fosse andata dormendoci sopra. Non era pazzia, ma ci era così dannatamente vicino, e Seokjin aveva paura.

Questo senso di pazzia era venuto da una cosa, e quella cosa erano le persone, specialmente le persone nella scienza. Seokjin avrebbe dovuto passare del tempo con la sua famiglia, avrebbe dovuto vederli dopo così tanto tempo passato a non parlargli a causa del suo piano ossessivo dietro un robot che diede a Jeon Jungkook. Avrebbe dovuto essere senza pensieri per la testa, divertirsi, fuori dal lavoro, ma non riusciva a smettere di pensare alle persone, specialmente a Jimin. Jungkook lo avrebbe chiamato se qualcosa fosse andato storto, e Seokjin lo sapeva, ma lo rendeva nervoso, per qualche ragione, scoprire che Jungkook non lo aveva chiamato per niente durante la vacanza. Si aspettava che qualcosa andasse storto, o almeno, si aspettava una chiamata riguardo Jimin che si rompeva o si arrabbiava. Si aspettava qualcosa di brutto, ma non ricevette nulla.

Chiamando lui stesso Jungkook, il giorno prima di Natale, non ricevette nessuna cattiva notizia, il che rallegrò Seokjin, ma... non lo fece. Per qualche ragione, non bastava per lui. Era felice che Jungkook stesse bene, che tutto andava bene, ma... qualcosa lo fece sperare che qualcosa andasse storto in Jimin. Non era sicuro del motivo - era così ossessionato dal suo lavoro? Sì, sì; doveva essere quello. La scienza era sempre stata una parte importante nella vita di Seokjin; doveva essere diventato ossessionato.

Seokjin alzò le sue dita rotte dal lavoro e prese una matita, un pezzo di carta, e iniziò a disegnare un modello di qualcuno, proprio come aveva fatto con Jimin. Era pazzo pensare che avrebbe potuto creare un'altra persona, ma gli arrivò un nome, un grazioso Min Yoongi, la stessa altezza, con la stessa quantità di adorabilità; e non poté fermarsi dal disegnare, dallo smettere di immaginare come potesse essere portare alla vita un'altra forma di metallo.

Il notebook contenente Min Yoongi fu messo via proprio quando Seokjin finì di disegnarlo. Era pazzo, si disse, pensare ad un'altra persona, immaginare di costruirne un'altra. Ricordò cosa passò mentre costruiva Jimin - lacrime di frustrazione e così tanta voglia di arrendersi. Costruire Jimin non era necessario - Seokjin non era sicuro del motivo per cui lo aveva fatto. Era stato il suo piano originale dare Jimin a Jungkook? No. Iniziò a costruire Jimin solo per mettere in pratica il suo studio, ma poi arrivò il pensiero di dare Jimin a Jungkook, per vedere finalmente Jungkook innamorato, e - sembrava così giusto. Questo fece continuare Seokjin, sotto stress e pressione della sua stessa mente, per dare Jimin a Jungkook, per vedere il ragazzo sprizzare d'amore.

Seokjin si era sempre chiesto come fosse, vedere Jungkook innamorato. Si chiese sempre se gli occhi del ragazzo si illuminavano come tutti quei libri romantici gli avevano detto. Si chiese se Jungkook si coccolasse con il suo partner, si chiese se volesse il contatto fisico, si chiese se fosse stato felice. Voleva sentire la risata di Jungkook condivisa con qualcuno che amava, voleva sentire i segreti e voleva sapere come Jungkook preferiva baciare qualcuno - un piccolo bacio, un lungo bacio, un bacio sulla guancia o sulle labbra. Seokjin si chiese, e continuò a chiedersi, e tutta la sua stupida curiosità gli fece scoprire una cosa; era innamorato di Jeon Jungkook.

Seokjin lo aveva realizzato quando Jungkook si era diplomato, quando Jungkook aveva appena compiuto diciannove anni e Seokjin si sentiva una persona spregevole ad amare qualcuno così tanto più giovane di lui. Il motivo per cui non aveva fatto la sua mossa a Jungkook al tempo era ovvio; era troppo grande per lui a quel tempo, e Jungkook doveva concentrarsi sulla scuola. Il motivo per cui aveva scelto di fare a Jungkook un robot invece di confessarsi tempo dopo. Non era così nervoso; poteva dichiararsi, e poteva accettare un possibile rifiuto. Era solo come se Seokjin non fosse giusto per Jungkook. Non era la persona giusta e non aveva le qualità giuste e semplicemente non andava bene. Andava bene. Tutto andava bene, pensò, perché il suo obbiettivo era fare Jungkook felice e, avendogli parlato al telefono solo poche ore prima, pensò che Jungkook sembrava più felice che mai.

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