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Non pensare non era una buona idea. Gli fece passare la notte, ma il giorno dopo, era di nuovo distrutto; Jungkook aveva completamente dimenticato una relazione su un libro che doveva fare e non si ricordò nemmeno di accendere la sua sveglia, e questo significava dormire troppo anche per considerare di correre a scuola in tempo. Finì con lo spegnere il suo cellulare circa un'ora dopo che si era svegliato, perché continuava a ricevere chiamate. Taehyung. Hoseok. Seokjin. Si aspettava quelle da Taehyung e Seokjin. Non sapeva perché Hoseok stava chiamando.

(Era quasi curioso abbastanza da rispondere.)

Jungkook non poté evitare di pensare quando entrò in cucina e si chiese cosa potesse fare per colazione. Avrebbe dovuto provare a fare delle uova? Oppure dei cereali? Ma non aveva i cereali-- sarebbe dovuto andare a prenderne alcuni? Ma devo farmi la doccia. Jungkook collassò sulla prima sedia della sua isola, crollando contro il bancone. La sua testa iniziò a girare, e i suoi pensieri cominciarono la loro corsa, e le lacrime iniziarono a cadere. Lo odiava. Non sapeva a cosa pensare e a cosa non pensare. Seokjin lo aveva fatto amare perché non poteva dargli amore lui; e Jungkook si innamorò.

Jungkook avrebbe voluto bruciare quei pensieri-- lasciarli andare e andare avanti, ma c'era così tanto da pensare. A cosa stava pensando-- innamorarsi di un robot? Perché era stato così spensierato? Non era mai spensierato su nulla, specialmente non per le altre persone. Ci volle tanto tempo per considerare Hoseok come un amico,  e non pensava nemmeno fossero ancora a quel punto.

Forse era il fatto che non era reale, pensò Jungkook. Forse era il fatto che Jimin era stato fatto apposta per amarlo-- lui e solo lui, quindi non ci sarebbe stato nessun tradimento. Jungkook aveva controllo. Jimin era qualcuno-- qualcosa che poteva controllare.

(Quello non aveva senso. Jungkook non era in controllo, era dipendente.) Jungkook aveva bisogno di riposarsi; era stanco.

Jungkook si alzò, ma non fece due passi che qualcuno bussò dolcemente alla porta. Lui quasi o ignorò, e per poco non tornò nella sua stanza, ma pensò che vivere nei suoi sogni non fosse una buona idea. Forse era Taehyung. Forse era Hoseok. Forse erano entrambi. Forse era Seokjin.

Jungkook non si aspettava Jimin.

"Kookie!" disse Jimin, e piombò su Jungkook in un abbraccio-- un abbraccio strettissimo, con le braccia che erano mancate a Jungkook così tanto, e il cuore metallico che batteva nel suo petto. Jungkook si ruppe tre secondi dopo, piangendo sula spalla di Jimin. Jimin sembrò scioccato alla vista delle lacrime, e si tirò indietro, le sue dita contro la guancia di Jungkook. Perché sembrava così reale? Perché doveva essere così reale?

"Jimin, io--" Jungkook non riuscì a respirare per un secondo. Non sapeva se essere felice o triste, arrabbiato o emozionato, confuso o grato. Le sue emozioni negative presero il sopravvento, e si allontanò dalle braccia di Jimin, spingendolo verso la porta, "Non farlo. Non farlo, torna da Seokjin-- per favore, torna da Jin-hyung."

"Oh, ma non posso, Kookie! Mi ha aggiustato, e mi ha mandato qui tutto per te!" disse Jimin, aprendo di nuovo le sue braccia-- e Jungkook era tentato; era così tentato. Da qualche parte, nella sua mente, sapeva che Jimin non avrebbe fatto nulla di sbagliato. Ma poi, proprio lì, accanto a quel pensiero, Jungkook sapeva che Jimin era solo un prodotto di Seokjin-- lui era Seokjin. Jungkook era nella stanza di Seokjin in quel momento-- e Jungkook non sapeva cosa fare.

"Non è  venuto con te?" decise di chiedere Jungkook; gli serviva un momento per pensare, ma gli era comunque mancata la voce di Jimin-- "No, ha detto che non si sentiva bene. Doveva andare e riposarsi-- quindi di ha mandato tutto da solo! Si è fidato di me e non mi sono perso. So sempre dove sei, Kookie-- sono sempre nel tuo cuore, ricordi?"

"Sì." disse Jungkook con una voce cupa. Jimin si accigliò. Fece un passo avanti; Jungkook ne fece uno indietro.

"Perché sta male? Non ha mangiato ieri?" chiese Jungkook. Jimin non sembrava volesse rispondere, ma era sempre stato così innocente, così all'oscuro del dolore, "No, ha mangiato. Solo che non è andato a dormire-- ha passato tutta la notte a lavorare su di me! E' molto stanco."

"Tutta la notte." ripeté Jungkook. Guardò finalmente Jimin, ma provò ancora a evitare i suoi occhi, "Jimin. Lo sapevi che, quando Seokjin ti ha costruito, lo ha fatto da se stesso? Lo sapevi che-- che tu sei Seokjin?"

"Non sono Jin. Ho solo i suoi ricordi." disse Jimin, spiegando. "Voleva soltanto che io ti amassi, Kookie, e che conoscessi molto di te. Non è che io sappia riguardo la sua infanzia o altro. Mi ha solo dato molto di te."

"Solo me?" chiese Jungkook, e lui si accigliò di nuovo. "Come ha fatto?"

Jimin alzò le spalle, "Non so se mi ha dato parte del suo cervello, non ne ho idea. Forse mi ha dato il suo cuore."

"Sarebbe morto se ti avesse dato il suo cuore." borbottò Jungkook, abbassando o sguardo sulle sue dita, e pensò che Jimin non avesse sentito, ma si dimenticò dell'udito-- di come Jimin avesse un udito migliore delle altre persone, "Forse. Ma lo avrebbe fatto, lo sai-- se qualcuno ti ama, ti da il suo cuore."

"Perché, non mi ama?" chiese, guardando di nuovo Jimin-- e questa volta, non evitò il suo sguardo. "Intendo... mi ama, giusto? Perché ti ha fatto? Perché-- non capisco perché."

Jimin alzò le spalle, "Mi ha detto che sono meglio per te."

"Come lo sapeva? Non ha nemmeno provato a..." Jungkook si interruppe, "Ascolta, Jimin, io-- io non posso... farlo, okay? Non posso, quindi devi tornare da Jin-hyung."

"Ma non posso tornare da Jin-hyung. Non mi vuole più." disse Jimin, con un tocco di tristezza nella sua voce. Si imbronciò; Jungkook aggrottò le sopracciglia, "Non ti vuole? Lo ha detto?"

Jimin annuì, "Sembrava arrabbiato con me. Penso che sia stanco, ma non voglio tornare e svegliarlo. Quindi devo restare con te."

"Arrabbiato con te?" chiese Jungkook, e poi rise, "No. E' arrabbiato con se stesso."

Jimin era silenzioso. Poté dire che Jungkook fosse arrabbiato, e l'ultima cosa che voleva fare, ovviamente, era aggravare le cose. Ma Jungkook era così arrabbiato-- era così arrabbiato, perché aveva detto a Seokjin che non doveva aggiustare Jimin, il che aveva implicato il fatto che Jungkook non rivoleva Jimin. Ma Seokjin lo aveva aggiustato ugualmente, e aveva ferito i sentimenti del robot, e lo aveva ugualmente mandato da Jungkook, non lasciandogli altra scelta se non tenerlo. E Jungkook lo odiò. Per alcuni minuti, Jungkook odiò Seokjin, e odiò anche Jimin. Ma non poteva cacciare fuori Jimin, e, veramente, anche Jimin era solo una vittima. Era senza aiuto e non sarebbe dovuto capitare al centro di Jungkook e Seokjin ma era capitato.

Ma Jungkook non riuscì a nascondere quando dolce il suo cuore diventava per quello stupido, stupido robot.

Jungkook non sapeva cosa dire, così aprì le braccia. Jimin sembrò contento-- più che contento, in realtà. Sembrò felice-- estasiato, e corse verso Jungkook, cadendo tra le sue braccia. E quando le braccia di Jimin-- calde, vive-- girarono intorno a lui, anche Jungkook si sentì contento.

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non l'ho riletto capitemi

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