- Giuro che non me lo aspettavo.
Grazie mille ragazzi.
Cuadrado era entrato da poco e non aveva notato nulla di strano fino a quando, attirato da dei bassi squittii, si era ritrovato davanti la banda al completoSami : Potevi evitare di fare versi? Hai rovinato la sorpresa!
Stava brontolando Khedira rivolgendosi a DanieleRugani: Serio? Potevi evitare TU di tastare le mie parti basse!
Io non ho parole.I ragazzi stavano guardando la scena divertiti dalle faccie e dai brontolii di quei due che non facevano altro che punzicchiarsi dalla mattina alla sera, l'uno stracotto dell'altro.
Intanto Paulo aveva deciso di dare subito il regalo al colombiano, il quale era finito, contro voglia, a parlare con le due "modelle".
Non voleva avvicinarsi, subirsi entrambe contemporaneamente doveva essere uno strazio, ma doveva sia per dare immediatamente il regalo e sia per salvare dalle grinfie di quelle due arpie il suo migliore amico.
Per fortuna , mentre si stava avvicinando, Cuadrado con una scusa si separò da loro e gli venne incontro...- Oddio stavo per suicidarmi...
Mai più, mai più.Paulo lo capì a pieno e scoppiò, inevitabilmente, a ridere.
- Ridi ridi, ma ti farei stare io con quei mostri anche solo per un secondo; un arma letale.
- Mi da più noia altro, riguardo a loro...
Sussurò...
Cuadrado senti ugualmente, e gli rivolse un piccolo sorriso a cui ricambò.- Tutto Okay?
Sapeva a cosa si riferiva l'amico, e sapeva anche che la risposta era scontata.
Avrebbe voluto tanto sfogarsi, buttare tutto fuori e liberarsene, ma quel giorno era il suo compleanno e non voleva assillarlo con i suoi problemi sentimentali.
Aveva sempre ripetuto che per lui non era una assillo, anzi.
Gli faceva piacere ascoltarlo, ricomporlo e aiutarlo ad andare avanti.
Avrebbe certamente preferito evitare tutto il dolore che riceveva ogni volta l'argentino, ma farlo stare bene era il suo più grande soddisfazione.- Non è ora il momento di parlarne.
Non voglio sentire né si né ma, ora tu ti godi a pieno il tuo regalo e di altro ne parliamo domani.
Quindi...Paulo finì il discorso trascinandosi dietro Juan, che senza replicare, si fece guidare curioso.
- È da tanto che ci parli della tua famiglia: Dei tuoi fratelli, di tua madre e di tuo padre.
È da tempo che non li vedi e capiamo tutti come ci si sente a stare lontano dalle persone più care che uno ha, e ha non avere il loro appoggio, presenza nel proseguire la vita di ogni giorno.
Questa cosa ci ha fatto molto riflettere e abbiamo deciso di dare una mano a te e alla tua famiglia.
Vai giù, e capirai...Cuadrado osservava l'amico con occhi spalancati.
La sua famiglia abitava in Colombia e non aveva potuto per vari motivi spostarsi e seguire Juan in Italia.
Nonostante i soldi che riceveva grazie al suo lavoro non aveva potuto in alcun modo farlo, e non c'era giorno a cui non ci pensava.Il colombiano saltò addosso a Dybala subito dopo aver realizzato il tutto.
Lo strinse forte forte, come per ringraziarlo per tutto quello che gli aveva fatto.
Aveva la voce ferma dentro, e non riusciva a respirare.
Si staccò dopo qualche minuto, e con occhi colmi di lacrime scese le scale per raggiungere finalmente la sua famiglia.* Spazio Autrice
Tra poco spero di riuscire a pubblicare l'altro capitolo.
Questo non era un capitolo molto significativo ma dal prossimo in poi le cose si fanno interessanti...
Simone e Dybala, forse,
nascondono qualcosa... 😄Spero... A tra poco!😘
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Instagram⇝Dybata.
Romance@alvaromorata ha iniziato a seguirti • • • (Se siete omofobi, evaquare ) (Dybala&Morata) 2017 ~ 2018 #8 in boyxboy #38 in storie brevi #263 in fanfiction