Capitolo 1
Era un campo di papaveri da togliere il fiato, lo fissai a lungo, sapevo che tutto ciò sarebbe durato meno di quanto mi aspettassi. La brezza accarezzava i miei capelli scuri e il sole li tingeva di un rosso ramato, amavo quella sensazione: ero libera.
Ma tornai bruscamente alla vita reale quando il mio telefono squillò: era mia madre, aveva un tono preoccupato.
-torno subito! Avevo perso la cognizione del tempo... Arrivo!
Chiusi la chiamata e mi precipitai giù per la collina e corsi per la strada sterrata. Arrivai senza fiato al portone della nostra casa-vacanze e bussai piano. Aprì mia madre che mi mandò subito a preparare le valige, il giorno dopo saremmo partiti.
Entrai in camera mia e inizia a radunare i vestiti e tutte le cianfrusaglie inutili, che mi portavo sempre dietro ma senza un motivo preciso. Mi interruppi improvvisamente quando il telefono vibrò per segnalare l'arrivo di un messaggio, presi il telefono dalla tasca e lessi chi mi aveva scritto, era la mia migliore amica: Elena. Lessi il messaggio:Ciao! Non vedo l'ora che sia domani!
Mi manchi troppo!
Scrivimi ti prego, mi sento sola!Le risposi che stavo preparando le valigie e che presto avremmo potuto rivederci. Nemmeno io vedevo l'ora di stare un po' con lei... Ultimamente ero stata solo con mia madre e il gatto.
Finii di preparare le valigie abbastanza velocemente. Mi sdraiai sul materasso vuoto, presi l'iPod e iniziai ad ascoltare musica che su di me aveva un effetto rilassante, mi faceva stare bene.
-domani arriva papà che ci porta a casa!- urlò mia madre dal piano di sotto. Non risposi, non volevo andarmene, sarei rimasta lì tutta la vita. In quel momento arrivò il mio gatto Cielo che si mise sopra il mio ventre non curante del fatto che non ero un cuscino, ma lasciai che si accucciasse su di me.
La sera "dormii" in una branda nella stanza di mia madre, era scomoda oltre misura e quasi non chiusi occhio, continuai a rigirarmi in questa sottospecie di letto finché la sveglia di mia madre finalmente suonò e scattai letteralmente giù dalla branda.
Erano le 8.00 del mattino, ero assonnata e dovevamo radunare le nostre cose fuori, così appena mio padre sarebbe arrivato, avremmo caricato le valige e i bagagli molto velocemente e così avremmo lasciato la casa libera prima.
Io mi sarei opposta con tutte le mie forze se solo non ne avessi per la mancata dormita.
Appena finimmo di portare le valigie all'esterno sentimmo una macchina che risaliva il vialetto della collina, su cui sovrastava la casa: era mio padre, saremmo partiti presto per evitare il traffico, ma io non volevo partire.
Sarei ritornata alla vita monotona e noiosa della città, certo, avrei rivisto i miei amici e avrei potuto andare a fare un po' di shopping in centro, ma la cosa risultava totalmente inaccettabile dopo tutto quello che avevo passato nella casa-vacanze. Tutto il resto diventava automaticamente noioso.Quando arrivammo a casa era tutto pulito e in ordine e capii che era passata da poco la domestica; quindi mi misi a disfare le valige e riporre tutte le cose nei luoghi giusti... E non era una cosa facile!
Era ormai pomeriggio inoltrato quando finii il lavoro iniziato, e quando mi stesi sul letto mi addormentai subito senza neanche accorgermene. Mi svegliai per l'ora di cena, la casa profumava di spezie, così mi alzai e mi affacciai alla cucina con gli occhi ancora socchiusi a causa della luce troppo forte
-che prepari di buono?- chiesi con voce assonnata a mio padre.
-pollo al kerry!- esclamò lui entusiasta. Io alzai il pollice in segno di approvazione e tornai in camera, presi l'iPod, infilai le cuffie nelle orecchie e iniziai ad ascoltare un po' di buona musica rock per risvegliarmi un po'.
Poi decisi che dopo cena sarei uscita per "festeggiare" il mio ritorno. Chiamai i miei quattro amici più fidati: Elena, Noa, Sarah e Logan (di cui ero perdutamente innamorata,avevo perso la testa per lui). Tutti risposero positivamente.
L'appuntamento era fuori dalla discoteca della città e io avevo una gran voglia di scatenarmi!
Mangiai insieme ai miei l'ottimo pollo al kerry preparato da mio padre e appena finito di mangiare mi vestii: una maglietta extra large grigia borchiata, jeans neri skinny e per finire in bellezza le scarpe più alte che avevo, sempre nere e borchiate come la maglia. Presi la mia borsetta da festa e dissi ai miei di non aspettarmi e che avrei fatto tardi. Ovviamente mi guardarono male ma si limitarono a raccomandarmi di fare la brava.
Scesi le scale in fretta mettendomi la giacchetta di pelle nera e m'incamminai verso la fermata dell'autobus. Mentre aspettavo che arrivasse presi fuori dalla borsetta un pacchetto di Marlboro e ne misi una in bocca e la accesi. Mentre il fumo fuoriusciva da essa vedevo le macchine sfrecciare davanti a me, ma quando una macchina accostò lì scostai lo sguardo: era impossibile non riconoscerla, era la Maserati del mio straviziatissimo migliore amico Noa.
Tesoro! Che fai? Aspetti gli autobus anche quando c'è sciopero?- rise.
È sciopero? Davvero? Fammi salire dai!- ero sorpresa ma era sempre così... Non ricordavo mai i giorni di sciopero.
No, ti lascio qui!- disse lui ironico -dai sali! E spegni quella sigaretta che dopo mi puzza l'auto!- scoppiammo a ridere. Lasciai cadere la sigaretta dalle dita e la pestai poi salii sulla Maserati.
Quando ci fermammo davanti alla discoteca gli altri erano già arrivati e ci aspettavano davanti al locale. Prima di scendere Noa si avvicinò al mio orecchio
-voglio vederti limonare con Logan questa sera! Dai Tesoro credo in te!- mi diede una piccola pacca sulla spalla e fece il suo solito sorriso malizioso.
Scesi dall'auto e abbracciai tutti miei amici che gridarono in coro
-BEN TORNATA TESSA!- io arrossii e sorrisi impacciata ma mi irrigidii subito quando Logan si allungò per darmi un bacio sulla guancia, (lo so è una cosa stupida... ma non me l'aspettavo).
Entrammo pieni di entusiasmo e voglia di divertirci.
I ragazzi avevano l'obbligo di rimanere sobri mentre io è Elena buttavamo giù super alcolici a tutto spiano. Forse troppi o forse troppo forti io ero ormai andata! Da ubriachi il cervello non ragiona quindi il mio cuore si è messo a guidare tutto...
Andai da Logan da come camminavo sembravo anche sobria ma quando mi avvicinai a lui l'alcol ebbe il sopravvento e gettai le mie braccia attorno al suo collo e lo baciai. Non sembrava dispiacergli, sembrava stare al gioco... Ma si staccò di colpo
-sei ubriaca forse non ti piaccio nemmeno! Dai vai a pomiciare con qualcun'altro!-
-no! Ti ho sempre voluto!- risposi quasi lucida ma con ancora la voce impastata... Non ero credibile.
-Logan io ti amo!- cercai di assumere una postura eretta per essere più convincente, ma lui continuava a scuotere la testa.
-ti ho detto di andare a pomiciare con un altro!- mi guardò severo...
Mi sentii cedere le gambe, caddi e svenni.
Quando mi risvegliai avevo Elena sulle ginocchia che parlava con un ragazzo, troppo lontano per
poterlo distinguere con la vista appannata.
Mi portai una mano alla testa che sembrava stesse per scoppiare e a quel movimento tutti gli occhi erano puntati su di me.
-Tessy! Sei viva!- gridò Elena sporgendosi e venendo proprio sopra la mia testa, annuii piano ma non avevo ancora la forza di parlare.
-grazie al cielo! Ero...- guardò Logan -eravamo in pensiero per te!-
Cercai di sedermi ma il mal di testa mi fece tornare alla posizione sdraiata.
-riposati un altro po'! Ti sei presa una bella sbronza!-
Poi mi accorsi che ricordavo solo di aver bevuto molto e di aver litigato con il barman...
-cosa è successo ieri sera?- chiesi guardando Logan che guardava il pavimento cupo, non capitava spesso di vederlo serio, era un ragazzo allegro e spensierato ma in quel momento era perso nei suoi pensieri. La sera prima doveva essere capitato qualcosa per ridurlo così!
-davvero! Non ricordo! Qualcuno può dirmi cosa è successo ieri sera?- dissi alzando la voce e sedendomi di scatto, mossa non furba.
-niente di che... La solita festa tra amici e poi sei svenuta.- rispose calma Elena lanciando un'altra occhiata a Logan.
-ora riposati!- disse lui calmo -i tuoi sanno già tutto!- continuò chiudendosi la porta di camera mia alle spalle.
Quando mi risvegliai era già pomeriggio e il mal di testa era passato.
Chiamai Elena, sapevo che non era stata una normale uscita con gli amici!
-pronto?- rispose lei al primo squillo.
-ciao sono io! Ho bisogno di sapere cosa diavolo è successo ieri sera!- quasi non urlavo.
-l'hai baciato! Ti sei confessata! - rispose lei seccata.
-io cosa?- ero stupefatta -e lui?- chiesi curiosa.
-non ti ha creduta! Pensava che le tue parole fossero frutto dell'alcol che ti stava andando alla testa! Però si è visto...- doveva continuare!
-cosa si è visto?- incalzai io
-tu a lui piaci!- disse lei come se nulla fosse
-cosa? Ma fammi un favore! Io che piaccio a lui? Mi fai ridere!- non ci potevo credere.
-me lo ha detto questa mattina. Ah, Noa mi ha detto di farti i suoi complimenti!-
-ah grazie... Cosa ti ha detto Logan di preciso?- avevo il cuore che batteva a mille, dovevo sapere!
-ha detto...- esitò un attimo ma continuò -che ieri sera ci stava quasi cascando, ma quando si è ricordato che ti eri fatta più di 15 tequila ha pensato che fosse perchè eri ubriaca fradicia e poi mi ha confessato che tu gli piaci... E non poco!-
-stai scherzando?- stavo per svenire di nuovo.
-mai stata più seria di così!- era seria si sentiva dall'intonazione della voce.
-ti credo...- dissi ma lei aveva già chiuso o era appena caduta la linea.
Poi mia madre irruppe nella stanza era imbestialita
-niente discoteca per un mese!- sbraitò e poi come era entrata uscì sbattendo la porta.
"Perfetto!" pensai. Mi alzai in piedi uscii dalla stanza e mi diressi verso il bagno dove mi sarei fatta una lunga doccia rilassante, avevo i nervi a fior di pelle e la testa che scoppiava. In quel momento rimpiansi di aver scritto ai miei amici, non volevo finisse così! E tantomeno volevo che Logan ce l'avesse a morte con me, ma sembrava inevitabile!
Mi spogliai e entrai nella doccia; l'acqua calda aveva un effetto calmante su di me, come la musica, trattenni il respiro e feci entrare tutta la faccia nel getto d'acqua, tappandomi le orecchie. Il rumore dell'acqua prima sordo poi dolce come la pioggia sui tetti. Era bellissimo... Se non fosse stato per la mancanza d'aria dopo pochi minuti. Per insaponarmi e sciacquarmi ci misi un quarto del tempo di quando mi lasciavo trasportare dal rumore dell'acqua. In fine uscii e mi asciugai, andai in camera con l'accappatoio e lì mi vestii per uscire.
Salutai i miei che mi squadrarono ma dissi che dovevo fare una cosa urgente e corsi fuori, presi l'autobus e feci un breve tratto di strada a piedi. Stavo per suonare il campanello quando i genitori di Logan mi precedettero salutandomi e allontanandosi con molta fretta. Avevano lasciato la porta aperta, entrai e mi guardai attorno, chiusi la porta poi sentii dei rumori al piano superiore, salii le scale e seguii le voci provenienti da un televisore, così mi ritrovai in camera sua senza nemmeno accorgermene e avevo già i suoi occhi blu cielo addosso. Subito sentii le guance infuocarsi e i battiti iniziarono ad aumentare. Ero talmente concentrata a guardarlo negli occhi che quasi non mi accorsi che aveva il petto nudo. Presi fiato stavo per confessargli tutto quando lui aprì bocca prima di me
-lo so! So tutto!- sprofondai -so che tu ti vuoi scusare per ieri sera! Eri così ubriaca da dirmi perfino che mi amavi!- fece un ghigno -fa niente tranquilla! Tutti facciamo e diciamo cazzate quando beviamo un po' troppo!- continuò e non sapevo se essere felice o triste.
-Logan...- iniziai avvicinandomi a lui -tutto quello che ho detto...- esitai un attimo e lui sembrò ribattere ma gli misi un dito sulle labbra e continuai -è vero! Lo penso davvero! E ora sono sobria...- mi aspettai la più sonora delle risate, ma ci fu il silenzio, un silenzio che mi fece morire.
Poi mi prese alla sprovvista tirandomi giù verso di lui e sentii le sue labbra piene unirsi alle mie. Stavo toccando il cielo con un dito. Poi si alzò e mi fece sdraiare sul suo divano e lui si sedette sopra di me e ridacchiammo poi mi baciò delicatamente il collo, poi iniziò a succhiare avidamente la mia pelle, io ero sul punto di sciogliermi quando passò dal collo ormai dolorante alla bocca dove la sua lingua si fece spazio ma appena si ritrasse gli morsi il labbro e lo baciai sul naso.
Ovviamente mi squillò il telefono e visto che era mia madre risposi
-si?- dissi ridacchiando per colpa del solletico che mi stava facendo Logan
-torna a casa subito! Dobbiamo parlare!- mia madre non sembrava disposta a scuse.
-vengo subito! Qualcosa di grave?- chiesi un po' preoccupata
-muoviti!- e mise giù.
-amore devo andare...- risposi baciandolo dispiaciuta
-ti prego resta! Mi stavo divertendo troppo!- disse lui con la sua faccia da cucciolo, era davvero irresistibile e dolce. Gli diedi un bacio -davvero non posso! Questa sera ci vediamo! Tieni la casa libera!- e all'ultima frase gli feci un occhiolino presi la borsa e mi precipitai fuori di casa.
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Beside you.
Fanfiction"'You make me feel alive'. Luke mi guardò sbalordito, si avvicinò osservò di nuovo la scritta e poi riportò gli occhi su di me, si avvicinò al mio orecchio -e tu mi hai salvato...- sussurrò."