Capotolo 4

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-cosa?!?- già piangevo

-è stato investito questa notte- disse Elena tra un singhiozzo e l'altro

Iniziai a piangere e a dire che era tutta colpa mia che era rimasto a casa mia, e che se fosse andato con Noa sarebbe ancora vivo.

-Tessa, tu sei la persona che amava di più, noi non ti daremo mai nessuna colpa! Perché la colpa non è tua!- la madre di Log mi aprì la mano stretta a pugno e ci mise dentro qualcosa di metallico.

Avevo gli occhi appannati dalle lacrime ma riuscii a distinguere di che oggetto si trattasse

-è una collana!- dissi

-te la voleva regalare il giorno del tuo compleanno.- disse la donna con voce sognante

Avvicinai la collana agli occhi e vidi che il ciondolo era una parola "strength".

-è colpa mia, è colpa mia, è colpa mia...- non sentivo nient'altro che la mia voce, strinsi la collana in un pugno stretto. Non poteva essere successo! Non a lui, non a noi.

-Noa riportami a casa! Ti prego!-

Lui si alzò mi aiutò ad alzarmi e ad arrivare alla macchina: tremavo come una foglia, e tenevo la testa fra le mani. Appena fummo in macchina appoggiai la testa sulla spalla di Logan

-Tessa, lo so, per te è stato un colpo molto duro e non voglio che tu adesso faccia cazzate chiaro!?!?- non mi mossi, ero morta dentro.

Noa andò pianissimo, rispettò tutti i limiti, i semafori e lasciò che tutti i pedoni passassero.

Appena fummo davanti a casa mia chiuse a chiave l'auto

-lasciami uscire!- gli urlai

-ti conosco fin troppo bene! Non ti lascerò uscire se non sotto effetto di antidepressivi!- disse lui calmo

-non ne ho bisogno Noa! Sto benissimo!- strattonai con forza la portiera

-teoria confermata! Andiamo dal medico dai!-

-non azzardati di accendere il motore! Fammi scendere!-

-sennò che fai? Tessa non voglio che ti ammazzi ok? Ho già dovuto sopportare la perdita del mio miglior amico poi te... No Tessa! Non scendi!-

Accese il motore e ci avviammo verso l'ospedale.

Io continuavo a giocherellare con la collana in mano. Avevo gli occhi spalancati e fissi sulla strada che sfrecciava di fianco a me.-

Quando arrivammo subito Noa mi prese per un braccio e mi portò di peso nel reparto di psicologia.

-è sotto shock, ha bisogno urgente di antidepressivi!- subito mi misero su una carrozzina e mi portarono in un ambulatorio

-salve! Mi è stato detto che sta attraversando un trauma emotivo molto forte... Mi dica cosa è successo e cosa sente?-

-è morto il mio ragazzo. Voglio morire e andare da lui!-

-mmh, chi l'ha accompagnata qui?-

-io!- esclamò Noa spalancando le porte.

-e tu per lei chi saresti?-

-il suo migliore amico, e anche il miglior amico del ragazzo morto- abbassò la testa

Quando il medico consegnò una scatola a Noa persi i sensi e quasi non caddi dalla sedia a rotelle.

Quando mi svegliai a casa mia, nel mio letto, con Noa e mia madre che mi osservavano. Aprii gli occhi del tutto e mi si fiondarono addosso

-tesoro come stai?- mi prese fra le braccia mia madre

Beside you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora