Capitolo 6

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Arrivammo davanti ad un capannone grande, quasi inquietante alle luci della sera. Entrammo e fui abbagliata: l'interno era tutto completamente bianco, ma non era una stanza di un ambulatorio psichiatrico...

-una graffitiroom!- esclamò Luke -aspettami un secondo qui, torno subito!- disse mentre corricchiava verso il portone.

Tornò con una cassa piena di colori spray e un cavalletto con la rispettiva macchina fotografica. Aveva riassunto tutte le mie passioni in un colpo solo.

-allora ti va?- disse porgendomi una bomboletta nera

-se mi va?!?! Stai scherzando?!?!- presi la bomboletta e lo abbracciai.

Quando mi staccai sembrò dispiaciuto, ma quando fissai la parete bianca pensando a cosa disegnare gli rispuntò il sorriso sulle labbra

-sai, questo capannone era una vecchia fabbrica... Di mio padre e quando dovette chiuderla, visto che era su l'ha fatta fare così per me e i miei amici... E ogni anno viene imbiancata di nuovo, per altre opere!-

-un'idea geniale!- dissi sbalordita

Poi all'improvviso mi venne in mente cosa disegnare. Iniziai decisa con la prima lettera, poi con la seconda e la terza e così via. Luke mi osservava e poi faceva finta di avere un progetto proprio.

La mia scrittura molto 'ghirigorata' nera staccava con il bianco della stanza. Finii dopo una mezzoretta.

'You make me feel alive' con delle rondini stilizzate in cima. Era scontato a chi si riferisse la frase.

Luke mi guardò sbalordito, si avvicinò osservò di nuovo la scritta e poi riportò gli occhi su di me, si avvicinò al mio orecchio

-e tu mi hai salvato...- sussurrò

I baci furono subito i protagonisti della scena, mi spinse piano ma deciso alla parete e lì capii, senza di lui io sarei morta, senza di me lui sarebbe poco o niente. C'era un legame di simbiosi obbligatoria tra di noi: se uno veniva a mancare l'altro non poteva sopravvivere. Gli afferrai i capelli e lo attirai ancora più vicino a me, lui si avvicinò e diventammo una cosa sola.

Sfilò la maglietta dai pantaloni e le mise sotto la maglietta toccando la mia pelle nuda nell'incavo delle costole, a quel tocco mi venne la pelle d'oca. Gli morsi il labbro inferiore e gli diedi l'ultimo bacio.

-perché ti sei fermata?-

Sospirai -ti voglio troppo!-

-io non ho mai voluto una ragazza così tanto quanto te! Cosa c'è di male?-

-dopo quello che è successo... Non voglio che tu sia solo una sostituzione per me! -

-tu mi vedi come un sostituto?-

-no..-

-allora dov'è il problema?-

-lascia convincere anche me! Ti prego! Ti voglio bene, sei un ragazzo stupendo! Per questo voglio capire bene! Però continuiamoci a vedere!-

-capisco... Sappi che ti aspetterò!-

Lo abbracciai

-domani c'è il funerale- annunciai

Stette in silenzio e mi tenne stretta.

Per tutta la durata del viaggio nessuno di noi parlò. Quando scesi dovetti controllarmi per dargli un bacio sulla guancia invece che sulle labbra.

-ti scrivo!- gli dissi ma lui si limitò soltanto ad annuire.

Scesi e andai verso la porta di casa, stavo per suonare quando vidi il caravan di Luk partire a tutta birra, mi scese una lacrima, suonai.

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