《Deve pur significare qualcosa, no?》Mi chiede. Sospiro amareggiata.
《Non so come fare...》 Ammetto.
《Forse sono una sequenza...》 Sussurra. Lo guardo curiosa.
《Ad esempio una sequenza musicale?》
Osservo quelle rose.
《Non ti importa di scovare un'uscita? 》
《Ci ho perso le speranze.》Mi distendo supina. Continuo a guardare i suoi movimenti rapidi nell'osservare i petali neri. 《È come se ci fossimo scambiati il ruolo.》 Dico.
Si siede accanto a me. 《Clare, ci ho pensato. Credevo che rimanere qui o uscire fuori sarebbe stato uguale, ma mi sbagliavo... Mi piacerebbe uscire da qui e rivedere il mondo con i miei occhi.》Sorride al solo pensiero.
《Il mondo come lo conosci tu è cambiato.》Rispondo chiudendo gli occhi.
《Guarda le rose! Come hai detto tu, c'è una ragione se si trovano proprio qui.》Ignora il mio commento.
《Non ci sono sempre state?》Arriccio il naso.
《Sono comparse al tuo arrivo.》
Mi alzo in piedi. Mi aggrappo al suo braccio per una manciata di secondo per non perdere l'equilibrio. Mi avvicino nuovamente alla pianta di rose. Sfioro i petali neri con le dita.
《Hai visto!?》Alza la voce, indicando una rosa più in alto, dal colore nero.
《È impossibile... abbiamo controllato questa pianta da cima a fondo e sono sicura che quella rosa non c'era.》Penso ad alta voce.
Allontano la mano e la rosa ritorna al suo colore naturale.
Ansimo.
《Prova a toccarla di nuovo.》Mi suggerisce.
La stringo in una mano, e ne appare una nera.
Allungo la mano libera verso quest'ultima fino a sfiorare i suoi petali. Verso sinistra, ne compare un'altra dello stesso colore. Continuo a sfiorarle e ad aspettare che ne escano delle altre.
《Credo che siano tutte.》Affermo.
Lui scuote il capo. 《Lì ce n'è un'altra.》La indica. La prendo e vedo formarsi una rosa bianca. Daniel inizia a togliere i petali.
《Fermo! Cosa fai?》
Arriva al bocciolo e trova un piccolo oggetto, probabilmente in ferro. Lo prende tra le dita e lo guarda attentamente.
《Che cos'è?》Domando. Sento il cuore martellarmi in petto.
《È una chiave.》Sussurra.
Sorrido, non riuscendo a trattenere Il mio entusiasmo.
Mi guardo attorno, furtivamente.
《Non vedo nessuna porta.》Borbotto.
《Clare, un passo alla volta, va bene?》
Sbuffo.《Voglio rivedere una persona al più presto, e spero che stia bene...》Spero che Dwight sia al sicuro.
Annuisco leggermente. Prende la chiave e la guarda, come se nascondesse un segreto.
《Per uscire dal purgatorio, dovrai spezzare la chiave d'avorio.》Mi rivolge un piccolo sguardo, e subito dopo, la spezza in due.
Improvvisamente comparve un piccolo lampo. Gli rivolgo uno sguardo preoccupato.
《Dobbiamo andare!》Mi prende per mano e inizia a correre verso quel piccolo bagliore.
Lo seguo, non avendo nessun'altra alternativa.
Ci fermiamo dinnanzi alla luce.
《Hai idea di quello che stai facendo?》Domando esitante.
《Ti fidi?》
Annuisco debolmente.
《Allora continua a correre.》Mi ordina.
Sento qualcuno affermarmi le caviglie e trascinarmi lontano dall'uscita.
Daniel mi prende le mani. Le afferro saldamente.
Sento vari sussurri alle mie spalle.《Nulla può uscire.》
《Daniel, va'!》Gli urlo.
Vedo i suoi occhi cambiare colore. Sono letteralmente bianchi.
La presa alle ginocchia inizia ad allentarsi gradualmente.
《Muoviti.》Mi fa alzare e mi spinge all'esterno.
Mi guardo intorno, mi trovo in un piccolo cimitero.
Rivolgo uno sguardo a Daniel, ancora all'interno.
Lo incito ad uscire fuori.
Altre mani nere ricoprono il suo volto, lasciando trasparire solo gli occhi.
Mi avvicino con l'intenzione di rientrare, ma la luce svanisce, lasciandomi lì, meravigliata e allo stesso tempo terrorizzata. 《Daniel?》Inizio a chiamarlo nella speranza di vederlo accanto a me.
Sento gli occhi inumidirsi.
Lui non è lì.
Quelle voci si insinuano nuovamente nella mia testa《... e nessuno ha il potere di entrare.》
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La mia lettera D
FantastiqueClare non è mai stata come tutte le altre ragazze. Ha sempre avuto quella caratteristica che la differenziava dalle altre sue coetanee. Entrerà a conoscenza di un mondo sovrannaturale con l'arrivo improvviso di Dwight, e scoprirà ciò che è veramente...