Jimmy loves you.

Happy birthday, Jimmy.

Venerdì 13.

Oggi è un giorno speciale per Jimmy.
Oggi è il giorno del suo diciassettesimo compleanno.

Buon compleanno, Jimmy.

Jimmy è nato il 13 ottobre 2000, di venerdì.
Che bello il destino, vero?

Era il venerdì 13 di novembre del 2015 quando, mentre passeggiava per strada, trovò un volantino.
Un volantino attaccato ad un palo della luce.

"Venerdì 13 novembre,
ore 9.30
appartamento a fianco al Mikey's.
Vieni anche tu, se hai coraggio.
Buon venerdì 13."

Jimmy decise di andarci.
Erano già le nove e, quindi, decise di avviarsi.
Conosceva abbastanza bene il posto. Per sua sfortuna.
Mikey's era un piccolo bar-ristorante sempre strapieno di adolescenti allo sbaraglio a causa della sua posizione.
Si trovava infatti fra due scuole superiori e, quindi, vi lascio solo immaginare cosa ci possa essere la mattina.

Si fermò al bar prima del Mikey's, dato che lì c'erano davvero troppi suoi coetanei.
Jimmy odiava i suoi coetanei.
Questo era un bar piccolino, con solo due o tre tavolini ad occasione.
Jimmy adorava quel bar, non c'era mai nessuno.
Anche il vecchio signor Davis adorava Jimmy.
Molto spesso cercava di parlare con Jimmy, lo trovava un ragazzo diverso dagli altri. Forse troppo maturo per la sua età ma, infondo, l'importante era che gli portava i soldi, no?

Ordinò il solito, senza parlare, indicando semplicemente la parola "caffè macchiato" sul menù.
Bevve il suo caffè mentre guardava fuori.
Jimmy non sapeva nemmeno perché andare a quella festa.

Ma insomma, che aveva da perdere?

Finito il suo caffè, erano le nove e mezza precise.
Mise quindi i soldi sul bancone per poi avviarsi a quell'appartamento a fianco al Mikey's.
Arrivò fuori all'appartamento sano e salvo, era riuscito benissimo ad ignorare i suoi tanto amati coetanei.

Cioè, all'apparenza, intendo.

La porta dell'appartamento era socchiusa.
Jimmy entrò, non sapendo cosa aspettarsi.
L'appartamento era grande e, incredibilmente, non c'era la musica.
Beh, meglio così.
Entrò nella stanza e non c'era nessuno.

Nessuno.

Nonostante ciò sentì dei rumori.
O delle voci?
Aprì due o tre porte a caso ritrovandosi, alla quarta, due ragazzi che, uhm, insomma. Erano sull'atto di fare qualcosa che Jimmy di certo non voleva vedere.
Richiuse la porta e se ne andò in quella che sembrava essere una cucina.
Aprì il frigo e prese una birra. Beh, birra gratis.
Dopo qualche minuto che sorseggiava la sua birra guardandosi attorno, sentì dei singhiozzi.
Non venivano dalla stanza di prima, ma bensì dal salotto.

Una ragazza stava piangendo.
Jimmy non sapeva cosa fare.
Jimmy faceva abbastanza schifo a consolare le persone dato che non parlava molto, ma insomma, tanto valeva provarci.
Poggiò una mano sulla sua spalla e la ragazza si voltò.

Era bellissima. Bellissima? Tremendamente bella.

Jimmy la guardò mordendosi il labbro un po' nervoso.
La ragazza tirò su col naso per poi sussurrare un: "Emily."
Jimmy non sapeva se era il caso di rispondere. O meglio, non voleva tanto rispondere.

Ma era una ragazza così carina..

"J-Jimmy." Mormorò balbettando, mentre la pelle biancastra iniziò ad arrossarsi leggermente.
"Buon venerdì 13, Jimmy." Disse la ragazza.
Jimmy si innamorò all'istante del suono della sua voce, del modo in cui pronunciava il suo nome, delle sue labbra.

Non successe nient'altro quella notte.
Emily gli spiegò solo il perché del suo precedente pianto e Jimmy non faceva altro che annuire, non volendo parlare.
La ragazza disse che sapeva che non sarebbe venuto nessuno alla sua festa, quindi si era allontanata per un po' e.. beh, aveva visto il suo ormai ex fidanzato fuori al Mikey's mentre si baciava con un'altra ragazza.
Jimmy non riusciva a capire.

Perché tradire una ragazza così bella?

Ritorniamo al presente, cari lettori.
A venerdì 13 ottobre 2017, compleanno di Jimmy.

Nessun augurio, nessuna torta, nessuna candelina per il suo diciassettesimo compleanno.
Ripensò solo a quella ragazza, che ormai nella sua mente continuava a piangere.
Si stava dimenticando della sua voce, della voce che ha tanto amato.

Ricordati, Jimmy ti ama.