Tuesday.

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La campanella.

Che suono soave e dolce che ha la campanella vero? No.
Eppure ogni studente che si rispetti ama la campanella e Jimmy è tra quelli.
Jimmy non vedeva l'ora di uscire da quel carcere.
È dalla prima ora che il ragazzo seduto dietro di lui, Martin, lo tormentava.
Come ogni giorno, d'altronde.

Jimmy si alzò e si diresse a testa bassa nei bagni.
Era il suo piccolo segreto: quando suonava la campanella di fine giornata, lui aspettava lì, rinchiuso. Sperava di trovare almeno un attimo di pace, lì dentro.

Il martedì, poi, era il suo giorno preferito.
I bulletti avevano gli allenamenti di calcio e lui aveva una specie di riunione con una specie di club costituito dagli scarti della scuola.
Quando capì che tutti erano usciti dall'edificio, uscì anche lui.
Si sedette sulle scale, aprì il suo zaino e iniziò a mangiare una fetta di pizza.
Quando ormai aveva quasi finito la sua fetta, vide due gambe fermarsi davanti a lui.

Oh no.

È tutto okay Jimmy. Loro sono all'allenamento, Jimmy.
Nonostante le rassicurazioni che cercava di farsi da solo, Jimmy iniziò a tremare leggermente, tenendo la testa abbassata.

Dopo qualche secondo sentì qualcuno sedersi accanto a lui.
Aspetta, nessun insulto? Nessuna botta? Cosa stava succedendo?
Jimmy finalmente si voltò e trovò una ragazza che lo guardava.
Aveva i capelli neri con le punte di un verde ormai sfumato, gli occhi azzurri e la maglietta dei Falling in Reverse.

Jimmy la vide arrossire leggermente.

"Ciao." Sussurrò, accennando un sorriso.

Jimmy non sapeva cosa fare. Meglio finire la pizza e rimanere nella propria solitudine per sempre ma con la pizza, o fare conoscenza con una ragazza con la maglietta dei Falling in Reverse e degli occhi stupendi?
Jimmy capì che forse era arrivato il momento di dare una svolta alla sua vita.

Si ricordò cosa gli disse quel vecchietto qualche sera fa: "Riprendi la tua vita in mano, giovanotto." Che sia arrivato il momento?
Nonostante ciò, Jimmy non aprì bocca. In compenso, però, ricambiò il sorriso.

"Uhm, mi chiamo Sam. Sono nuova, sono arrivata oggi. Cioè, ora. Mi hanno messo nella 3F." Si fermò dato che a Jimmy sembrava non interessare una parola di tutto quello che stava dicendo. Ma non era così. Jimmy la guardava e la ascoltava.
"Senti, so che forse ti sto rompendo i coglioni, però potresti almeno dirmi il tuo nome!" esclamò la ragazza.

'Stupido Jimmy, stupido!' si disse.

Si morse il labbro per poi guardarla.
"Va bene. Puoi farmi vedere la 3F, per favore?" chiese lei.
Jimmy era piuttosto indeciso. Insomma, doveva andare alla specie di riunione fra circa dieci minuti.
Sospirò appena alzandosi, si mise lo zaino in spalla e entrò nell'edificio, facendo segno a Sam di seguirlo.
Non aveva tanta voglia di socializzare con qualcuno, non che le altre volte ne avesse voglia.

Comunque.
Arrivò alla sua classe, la 3F ed, entrando, sulla lavagna c'era scritto: "oh please, die Jimmy!".
Jimmy ebbe l'impulso di vomitare o di piangere, non lo sapeva nemmeno lui.
Chiuse gli occhi e cancellò alla lavagna.

Intanto Sam iniziò a camminare per l'aula sorridendo. Poi sorrise e si sedette esattamente al posto di Jimmy.
Jimmy la guardò abbastanza male e si avvicinò a lei scuotendo la testa.
"Cosa c'è?" chiese Sam.
Jimmy indicò il suo nome sul banco: lo aveva scritto durante l'ora di geografia.
"Jimmy? Chi è Jimmy?" per quanto potesse essere carina, quella ragazza era piuttosto stupida. Ma la perdoniamo, la perdoniamo.
Jimmy si indicò.

"Ah, quindi tu sei Jimmy!" disse accennando un sorriso.
Jimmy annuì arrossendo appena. "E questo è il tuo posto, suppongo. Va bene, mi siedo qui allora. Non credo tu abbia così tanti amici." continuò, sedendosi al posto accanto a quello di Jimmy.

Beh, si, aveva ragione. Jimmy non aveva amici. A parte Tom e suo padre, Jimmy non aveva amici.
A proposito di Tom! Era in ritardo per la sottospecie di riunione!
Si diede ancora una volta dello stupido per poi avviarsi quasi di corsa verso la porta della classe.
"Ehi! Dove vai? Posso venire con te?" domandò Sam alzandosi dal suo posto.
Jimmy non le rispose, non gli avrebbe dato fastidio il fatto di portare anche Sam alla riunione.

-
Si addentrarono in un corridoio abbastanza buio, poi Jimmy aprì una porta e iniziò a scendere delle scale.
Sam lo seguiva, ovviamente, ma non stava per niente capendo dove Jimmy stesse andando.
Ma infondo, che aveva da perdere una ragazza come lei? Niente.

Jimmy aprì la porta.
"credo che com-Jimmy! Sei in ritardo!"lo riprese Chris.
Chris era il più grande del gruppo e quindi molto spesso si ritrovava ad esporre agli altri tutte le sue disavventure.
Jimmy si voltó per dire a Sam di entrare ma la trovò nascosta dietro alla porta. La guardò male e le indicò di entrare.
"Uhm ehi. Jimmy, chi hai portato?" chiese Chris.
Jimmy scrollò le spalle.
Andò al suo posto accanto a Tom, prese una sedia e indicò a Sam di sedersi.
Tom guardava tutto ciò che stava facendo Jimmy ma, soprattutto, guardava Sam.

Chris fece un colpo di tosse per zittire il vociare che si stava formando.
"Ragazzi, fate un po' di silenzio. Abbiamo una nuova ragazza. Nuova ragazza, se vuoi presentarti noi siamo qui. Puoi anche non farlo, tranquilla."

Eh si, lì funzionava così.
Lì potevi anche essere anonimo in tutti i sensi, nessuno ti giudicava. Chris poi era davvero un ragazzo d'oro, capace di comprendere tutto e tutti.
Jimmy guardò Sam, Sam guardò prima Jimmy e poi Tom.
Si alzò e prese parola.
"Mi chiamo Sam. Sono nuova e non so perchè sono qui, mi ci ha portato Jimmy." disse mentre con la mano sinistra iniziava a torturare la cerniera della felpa.
Chris guardò Jimmy.
"Jimmy, ti va di dire qualcosa?"
Jimmy si alzò, guardò tutti e aprì la bocca nell'intento di dire qualcosa.
"N..no." rispose, per poi sedersi nuovamente.

Che sia iniziato un nuovo capitolo nella vita di Jimmy?
Lui non lo sapeva, l'unica cosa che sapeva era che, forse, era arrivato il momento di iniziare daccapo.

Jimmy loves you.Where stories live. Discover now