Dad and brother.

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Aveva piovuto tutta la notte e Jimmy, dopo aver dormito a stento per due ore, decise di alzarsi dal letto e dirigersi vicino alla scrivania per prendere le cuffie.
Nel tornare a letto si affacciò alla finestra e notò che nel giardino della casa di fronte, la casa di Sam, c'era una donna distesa per terra.
È vero che c'erano molti vagabondi nel Southmead e, in particolare, in quel quartiere, però solitamente a quell'ora della notte non si trovavano al freddo e sotto la pioggia distesi in un giardino di una casa sconosciuta.

Jimmy fece spallucce e decise di scendere al piano di sotto per prendere qualcosa da mangiare.
Aprì la dispensa e prese un pacchetto di patatine.
Mentre stava per risalire le scale, però, sentì la donna di prima urlare chissà cosa mentre dava alcuni pugni alla porta di Sam.
Jimmy era abbastanza combattuto: non sapeva se fosse il caso di avvisare Sam oppure di andare direttamente da quella donna e chiederle gentilmente di smetterla.

Sbuffò ed aprì la porta con l'intenzione di andare da quella donna ma un ragazzo dai capelli biondi uscì dalla casa cercando di calmarla. La cosa non durò nemmeno un minuto, ma la donna sembrò calmarsi.
Jimmy fece spallucce e risalì in camera.

-

Qualche giorno dopo.

Jimmy uscì di casa.
Faceva particolarmente freddo quel giorno e alla fermata non c'era praticamente nessuno, solo lui e Sam.
Quello era un giorno un po' particolare per Sam, ma Jimmy non lo sapeva.
Jimmy sapeva solo che mancavano due giorni al suo compleanno ed era completamente in ansia.

Entrarono in classe prima degli altri e si sedettero al loro posto.
Tom quel giorno non sarebbe venuto dato che aveva un po' di febbre, ma dopo Jimmy aveva in programma di andarlo a trovare, magari con Sam.
Sam, incredibilmente, non aveva aperto bocca dopo quel 'ciao' che ogni giorno si dicevano.

Solitamente era molto chiacchierona la mattina in pullman, ma non quella mattina. Non quel 19 novembre e a Jimmy già mancava la sua voce.

-

Sam e Jimmy stavano uscendo dalla scuola cercando di ignorare le risatine che facevano alcune persone nei corridoi. Stavano iniziando a prendere di mira anche Sam, anche se lei non lo sapeva. Era un meccanismo automatico per i bulli prendere di mira Jimmy e tutte le persone che gli stavano attorno che, per fortuna o per sfortuna, ne erano solo due: Tom e Sam.

Jimmy però non voleva assolutamente che Sam passasse quello che aveva passato anche lui ma era una cosa ormai impossibile per Jimmy dividersi da Sam.

Sam comunque non pensava che Jimmy fosse così odiato in quella scuola come lui diceva di essere. Non lo pensava fino a quel giorno.

"Guarda chi c'è qui.." ghignò Martin assieme ad altri tre della sua banda. "Sam Thompson, vero?" continuò. "Sam Thompson accanto a Jimmy Greenwood. Siete proprio una bella coppietta. Sam, che ne dici di venire a divertirti un po' con me? Suppongo ti salga la depressione accanto a Greenwood, no?" ridacchiò.
Jimmy ancora una volta si sentiva completamente a disagio per quello che era. Era davvero così brutto frequentarlo?

Sveglia, Jimmy. Ci sarà un perché se non hai amici, si disse.

"No, grazie. Jimmy andiamo." Mormorò Sam prendendo Jimmy per il polso e iniziando a camminare verso l'uscita della scuola.

"Woah, dove credi di andare eh?" urlò Martin mettendosi davanti a Sam. "Non funziona così, non in questa scuola. Se io ti dico una cosa, tu devi obbedire. È chiaro?" urlò ancora una volta, prendendo Sam per un braccio. Jimmy prontamente gli diede uno spintone e prese Sam per mano, iniziando a correre verso l'uscita della scuola.
"Non scapperete per sempre! Thompson, arriverà anche il tuo momento!" si sentì urlare.

Jimmy loves you.Where stories live. Discover now