What?

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martedì 6 febbraio 2018, ore 9.45 am.

La seconda ora scolastica di quel piovoso giorno di scuola era quasi giunta al termine, ma la noiosa lezione di matematica sembrava non finire mai.

"Chi vuole venire alla lavagna ad aiutarmi con quest'esercizio?" chiese la professoressa Harvey rivolgendo dei continui sguardi alla 3^F che quel giorno sembrava essere più silenziosa e quieta del solito.

"Thompson, mi aiuti tu?"

Sam guardò Jimmy visibilmente nel panico e lui, da buon amico qual era, le diede semplicemente una pacca sulla spalla mentre la guardava negli occhi. Intanto però, si sentì qualche risatina di sottofondo che proveniva palesemente dai banchi dietro, dove c'era Martin col suo amichetto Bert che ridacchiavano.

"Ho capito prof, è meglio se vengo io." Annunciò Martin continuando a ridacchiare.

Si sentì il rumore di una sedia che strusciava sul pavimento, segno che qualcuno si stava alzando. Quel qualcuno non era Martin, bensì Sam che si dirigeva a passo deciso verso la lavagna.

A Jimmy parve di intravedere un sorrisetto soddisfatto sulle labbra della professoressa Harvey.

"Bene Thompson, copia questo esercizio e lo risolviamo insieme, va bene?"

Ma nemmeno il tempo di poggiare il gessetto sulla lavagna che qualcuno bussò alla porta.

"Avanti."

"Mi scusi professoressa, può uscire.. uhm, Thompson?" chiese un collaboratore facendo il suo ingresso nell'aula.

La professoressa naturalmente acconsentì e Sam, ancora una volta, guardò Jimmy in cerca di aiuto prima di uscire definitivamente dalla classe. Quella è stata una delle ultime volte che Jimmy vide lo sguardo di Sam per tanto, tanto tempo ma, ahimè, lui non ne sapeva nulla e, quindi, continuò a guardare fuori dalla finestra come ogni normalissimo giorno di scuola, contando le goccioline di pioggia che scorrevano o troppo lentamente o troppo velocemente.

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Il collaboratore portò Sam in segreteria e la fece accomodare su un divanetto posto davanti alla porta dell'ufficio della preside.
Ma che cosa era successo? Insomma, Sam era un fantasma in quella scuola e faceva di tutto pur di rimanere tale, quindi perché ora la preside voleva vederla?
Dopo qualche minuto di attesa, il signor Flesher, il segretario, si avvicinò a Sam e le disse di alzarsi.
Dopo aver bussato, aprì la porta dell'ufficio e annunciò la sua entrata.
"Buongiorno preside, qui con me c'è la signorina Thompson, come avevate chiesto."
"Bene, falla entrare." rispose la signora Bates, donna sulla cinquantina dai capelli biondi e gli occhi chiari. Era una donna davvero gentile e umile, quando e se voleva.

"Ciao Sam, accomodati."

Sam si sedette sulla poltroncina davanti all'enorme scrivania di legno scuro e iniziò a mordicchiarsi il labbro per il nervosismo.

"Oh non agitarti, non ce n'è bisogno." Disse la donna accennando un sorriso che Sam non seppe come interpretare.
"Questa donna è la signorina Palmer e avrebbe un urgente bisogno di parlare con te e di avvisarti di alcune cose. Parli pure, signorina."

Sam si voltò verso la direzione dove anche la preside stava guardando e notò una sagoma slanciata uscire dall'ombra, come nei peggiori dei film horror. Era una donna giovane dai tratti asiatici che aveva uno strano sorriso sul volto.

"Ciao Sam. Come ha detto già la tua preside, io sono la signorina Palmer e sono un'assistente sociale. Sono qui per dirti che da oggi in poi vivrai in una casa famiglia." la donna disse quelle parole con così tanta tranquillità, che Sam ci mise un po' a formulare ciò che stava accadendo.
"Non ho ben capito, è uno scherzo o cosa?" chiese allora la ragazza, sperando di aver capito male.
Ma no, non aveva per niente capito male e, purtroppo, c'era già un posto per lei nella casa famiglia.
"No, Sam. Ora vai in classe e metti le tue cose nello zaino, poi vieni con me."

"Cosa? Già da ora? Io.. non posso.." Incredibile. Era tutto così incredibile che a Sam veniva da ridere. Aspettate un attimo..
"Ma perchè?"
"Perchè?"

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martedì 6 febbraio, 10.15 am.

Cambio d'ora.
Jimmy si stava annoiando senza Sam e iniziava anche un po' a preoccuparsi dato che stava da un bel po' nell'ufficio della preside.
Decise quindi di alzarsi e di avviarsi verso l'uscita della classe dato che nessun docente era ancora arrivato.
Ad un certo punto, però, Sam entrò nella rumorosa classe e Jimmy si avvicinò immediatamente a lei: aveva la testa abbassata mentre iniziava a mettere tutto nello zaino.
Il ragazzo le mise una mano sul braccio per fermarla e la guardava confuso. Sam alzò la testa e lo guardò negli occhi cercando di fargli capire tutta la situazione, ma Jimmy riuscì solo a guardare le lacrime che non smettevano di scendere dai suoi enormi occhi ghiacciati.

Con un dolce gesto di cui lui stesso si sorprese, le asciugò una lacrima e le posò poi una mano sulla guancia destra.
Sam socchiuse gli occhi, tirò su col naso e poi si allontanò da lui, uscendo dall'aula con il suo zaino in spalla.

Okay, Jimmy ora era piuttosto confuso. Martin e Bert iniziarono a prenderlo in giro a causa di quello che ai loro occhi era un rifiuto da parte di Sam, ma che Jimmy sapeva essere molto di più.

Jimmy loves you.Where stories live. Discover now