Happy bday Sam.

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Quella mattina fu la bella voce rilassante di Connor a dare il risveglio a Sam.
"Ehi, buon compleanno piccola." Sussurrò accarezzandole i capelli, dandole poi un bacio sulla guancia.
Sam ci mise un po' ad assimilare il tutto: oggi compiva sedici anni!
Di solito non amava molto il suo compleanno, anche perché non lo aveva mai festeggiato con chissà cosa. Ma insomma, con chi lo festeggiava se non con Connor e Karen? Non aveva molti amici ma credo che questo si sia capito.

"Dai alzati che andiamo a fare colazione assieme e poi ti accompagno a scuola, okay?" continuò.
Sam mugolò qualcosa e sbuffò per poi alzarsi dal letto e prendere il telefono.
Nessun messaggio. Beh Sam, sono solo le sette del mattino, cosa pretendi?
Non sente né Jimmy né Tom da ormai due giorni dato che il giorno prima non era andata a scuola e quello prima ancora aveva dato buca a Jimmy, non rispondendo nemmeno ai suoi messaggi. Messaggi poi, ne erano solo due, ma per Jimmy erano molto importanti.
Il giorno precedente Jimmy e Tom si erano trattenuti sulle scale della scuola con l'intenzione di aspettare Sam che poi non arrivò. Jimmy pensava fosse arrabbiata con lui per averla trascinata inconsapevolmente nella sua vita incasinata, ma ovviamente non era così.
"Sam, sbrigati!" urlò Connor dal piano di sotto, già pronto per salire in macchina assieme a Karen.

"Arrivo!" rispose Sam.
Decise di scrivere un messaggio a Jimmy: "Ehi Jimmy, scusami se non mi sono fatta sentire tutta la giornata di ieri, ma ho avuto molto da fare. Oggi non aspettarmi alla fermata, ci vediamo direttamente a scuola, okay? A dopo!"
Jimmy, appena lesse il messaggio rimase abbastanza sorpreso e, quindi, rispose praticamente subito: "Ehi, si, va bene. Ah, buon compleanno. xoxo."

Cosa? 'Ah, buon compleanno.' Si diede dello stupido da solo.
Aveva capito che c'era qualcosa che non andava con Sam ed aveva anche capito che non era colpa sua. Altrimenti non gli avrebbe mandato quel messaggio, vero? Jimmy aveva ancora quella foto raccolta pochi giorni prima, l'ultima volta che aveva visto Sam. Riusciva a riconoscere Sam e suo fratello Connor, ma non sapeva dire chi fossero gli altri tre. Pensò che quella fosse una foto molto importante per lei, dato che, dalle piegature, si capiva che era stata aperta e piegata un bel po' di volte. Ed era proprio quello il regalo di Jimmy per il compleanno di Sam: quella foto incorniciata in una cornice che lui stesso aveva fatto con gli spartiti di una canzone molto importante per Jimmy, cioè Life on Mars? di David Bowie.
Jimmy adorava quella canzone e il significato che lasciava.

"Jimmy, farai tardi a scuola!" disse lamentoso Dan aprendo la porta della camera del figlio. "Su dai, il pullman non si prende mica da solo! E vai a salutare Alexa che deve andarsene. Uhm, c'è anche tua madre se.. se ti va di vederla." Mormorò l'ultima frase. Jimmy sentì formarsi un groppo in gola nell'ascoltare il padre che pronunciava quella parola: madre. No, non gli andava di vederla, ma voleva salutare la sua sorellina.

Scese quindi al piano di sotto già pronto per uscire di casa.
"Ciao Jimmy!" disse la sua sorellina sorridendo e correndo verso di lui per abbracciarlo.
"Ciao." Sussurrò Jimmy. Le lasciò un bacio fra i capelli e se la guardò un'ultima volta prima di prendere lo zaino e di uscire di casa, senza salutare nessun altro.

-

Appena vide Tom seduto come ieri sulle scale della scuola, decise di avvicinarsi immediatamente a lui per mostrargli il messaggio che gli aveva mandato Sam.

"Oh ehi, buongiorno anche a te. Ecco, a proposito di Sam, non è che dobbiamo chiederle se possiamo andare da lei stasera? Insomma, non sarebbe da scostumati presentarsi lì all'improvviso?" chiese Tom dopo aver letto il messaggio di Sam.
Jimmy fece spallucce, di certo non sarebbe stato lui a chiederglielo.
"Glielo chiederesti, Jimmy?" chiese Tom guardandolo con quello sguardo che Jimmy tanto odiava, pieno di finta presunzione e di un pizzico di divertimento nel vedere Jimmy in difficoltà. Jimmy lo guardò male e Tom scoppiò a ridere.

"Ehi ragazzi!" Jimmy sentì una voce a lui familiare urlare quella frase, infatti si girò e si ritrovò una Sam tutta bella e pimpante, visibilmente felice.
"Ma guarda chi abbiamo qui! Non ti vedo da.. tre giorni?" ridacchiò Tom buttando la sigaretta ormai finita per terra per poi aprire le braccia in modo tale che Sam lo abbracciasse.
"Si, lo so, scusami." Ridacchiò Sam.
Jimmy intanto li guardava, non sapendo cosa fare o dire.

-

Alla fine era stata Sam ad invitare sia Jimmy che Tom a casa sua, dopo aver convinto Connor a lasciarle casa libera.
Connor non voleva per niente lasciare a casa sua sorella da sola assieme a due ragazzi che lei nemmeno conosceva chissà quanto, ma insomma, questo ed altro per la felicità della sua sorellina.

Tutte le preoccupazioni di Connor si rivelarono essere infondate, ovviamente.
La piccola festa, invece, si stava rivelando un successo: ascoltavano musica scambiandosi anche qualche opinione, mangiavano cibo, parlavano di loro stessi e di alcune loro esperienze imbarazzanti come quella volta quando Tom cadde dallo skate perchè stava fissando una ragazza che gli piaceva, oppure come quando Sam era sbattuta contro un palo in mezzo alla strada e una vecchietta si era preoccupata per lei così tanto da volerla portare all'ospedale.
Quando arrivò il momento di scambiarsi i regali, Sam era molto emozionata. Aprì prima quello di Tom: una piccola tavoletta di legno dipinta con delle bombolette spray su cui c'era segnato il suo nome.
"Ecco, è.. il.. mio. Buon compleanno." mormorò Jimmy porgendole il suo regalo.
Appena Sam aprì il regalo rimase abbastanza stupita.
"Ma dove.. l'hai presa?" chiese incredula.
"Ti è.. uhm, caduta. Si stava rovinando e.. ho p-pensato di farti.. una cornice, si." Jimmy era abbastanza insicuro e, soprattutto, temeva che non le piacesse il regalo.
"È uno spartito, questo?" domandò Sam rigirandosi il regalo fra le mani. Jimmy annuì.
"È di.. Life on Mars? di David Bowie, wow.." sorrise e andò ad abbracciare Jimmy che ricambiò titubante. "Grazie Jimmy, è fantastico."
"Okay okay, sto per vomitare. Spegniamo le candeline, su!" rise Tom mentre portava in soggiorno tre cupcake che la madre aveva preparato proprio per l'occasione: uno verde, uno azzurro e uno viola. Sul viola, cioè quello per Sam, c'era una candelina.

Sam ridacchiò e si staccò dall'abbraccio.
Prese poi il suo cupcake ma, poco prima di esprimere il desiderio e di spegnere la candelina, sentì una voce che non voleva per niente sentire.

"Sam!"

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suspense.
chiedo scusa per l'orario, ma fate conto sia ancora martedì 21, grazie.
Grazie anche a tutti voi che leggete questo schifo e scusatemi se a volte ci sono alcuni errori.

ciao a tutti.

Jimmy loves you.Where stories live. Discover now