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Il cielo era nuvoloso e da lì a poco cominciò a piovere, era una pioggerellina leggera, sopportabile. Dopo aver pagato il taxi, Julie si fermò davanti all'entrata del Pronto Soccorso. Erano passati dieci anni dall'ultima volta che l'aveva visto. Era ancora ferma sotto la pioggia quando vide arrivare un'ambulanza. Ray uscì dall'ospedale e iniziò a istruire i paramedici. Dal ritmo in cui si muovevano, Julie capì che non si trattava di nulla di grave.

I paramedici entrarono e Ray rimase un attimo sotto la pioggia. Poi la vide. Sgranò gli occhi per essere sicuro di non averla scambiata per un'altra persona, come al solito. Julie gli sorrise.

Ray ricambiò il sorriso e passò la cartella clinica a un'infermiera.

«Vi raggiungo tra un minuto.» comunicò.

«Ma, dottore...» cercò di protestare lei, Ray però aveva già smesso di ascoltarla e cominciò a camminare verso Julie, in un misto di gioia e stupore.

Non era molto cambiata dall'ultima volta che si erano visti. Dimostrava poco più di vent'anni, aveva il viso pulito, acqua e sapone, senza un filo di trucco, i capelli tagliati all'altezza del mento.

Lei lo squadrò a sua volta. Ray era più alto ed era dimagrito. Aveva tolto l'orecchino dal lobo sinistro, sembrava diverso, più adulto. Quando se lo trovò di fronte, non poté fare a meno di abbracciarlo.

«Che ci fai qui?» domandò Ray alla fine di quel lungo abbraccio.

«Volevo farti una sorpresa.» rispose lei.

«Ci sei riuscita. Allora come stai? Sei già diventata detective?»

Julie sorrise, «Non ancora, ma l'intenzione è quella. E tu invece? Ti lasciano già operare da solo?»

«Non ancora, ma l'intenzione è quella.» ripeté lui, «L'ospedale di Lexington è piccolo, ma per ora mi accontento. Kate come sta? E Lili? Quanti anni ha adesso?»

«Kate sta bene, sempre presa dal lavoro, la conosci. Ora è responsabile del reparto di Chirurgia.» raccontò, «Lili ha undici anni, dovresti vederla Ray, è così bella.»

«Avrà preso dalla sorella maggiore! Sei tornata per la festa dell'Indipendenza?»

«Volevo far vedere a Leon il posto dove sono cresciuta.» mentì, non voleva raccontargli delle due sorelle Mellon, almeno non ancora.

Uno. Due. Tre.

Christopher iniziò a contare mentre Julie e Ray correvano via.

«Dove vuoi andare?» chiese Julie.

Ray la prese per mano, «Non ti preoccupare, è una sorpresa.»

La luce filtrava attraverso le foglie, rendendo l'acqua dello stagno quasi rosata. Conosceva il bosco a memoria, poteva muoversi tra i rami a occhi chiusi, eppure non sapeva che esistesse quello stagno nascosto dagli alberi, probabilmente non l'avrebbe mai scoperto senza Ray.

«Come... come l'hai trovato?»

«Ho seguito Leslie e le sue amiche.» spiegò il bambino, «Sono venute qui a fumare.»

«Davvero?»

«Sì, ma mi ha fatto promettere di non dirlo a nessuno.»

«Non ti preoccupare. Manterrò il segreto.» disse Julie con aria solenne.

«Vieni, ti faccio vedere una cosa.» Ray la prese per mano e le mostrò alcuni girini.

«Come sono piccoli.»

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