chapter twenty

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Sun Hee ne era certa, stare tra le braccia di Jimin le procurava la sensazione piú bella del mondo.
Aveva il capo appoggiato sul petto del ragazzo e le sue braccia la tenevano stretta a quel corpo caldo. Lui stava ancora dormendo profondamente, reduce da una serata in cui aveva fatto un concerto.
Si trovavano in una stanza di un hotel a Berlino, i BTS erano impegnati in un tour mondiale, che finalmente avrebbe anche avuto delle tappe europee. La luce entrava dalla finestra e la ragazza potè constatare che quella si sarebbe rivelata una giornata nuvolosa, tipica di fine ottobre.
Sentí Jimin borbottare qualcosa nel sonno e stringerla di più a se. Sun Hee alzó leggermente lo sguardo e gli fissó il volto. Sembrava veramente un angelo. I capelli biondi, le labbra piene e la pella candida, ai suoi occhi lo rendevano la creatura piú dolce e delicata che avesse mai visto. Si morse il labbro inferiore e gli depositó un piccolo bacio sulla mascella, l'unica zona che in quel momento riusciva a raggiungere. Poi si alzò dal letto per poter andare a prepararsi. Decise di mettersi una tutina nera con un morbido scollo a v, dei tacchi non troppo alti del medesimo colore e per uscire avrebbe messo un cappotto beige.
Lanció un ultimo sguardo a Jimin e dopo avergli lasciato un bigliettino sul comodino, uscì dalla camera.
A detta dei manager e degli altri membri del gruppo, Jimin non riusciva a reggere le relazioni a distanza. Durante la prima parte del tour, mancava talmente tanto al ragazzo che lui stesso si rifiutava di mangiare affermando di non avere appetito, saltava su per delle sciocchezze ed era spesso di pessimo umore. Cosí, per salvaguardare la salute di tutti quanti, i manager offrirono un posto di lavoro a Sun Hee come aiuto cooperatore a patto che non distraesse troppo il ragazzo. Con rammarico di suo padre lei accettó la proposta di lavoro. Fu così che si ritrovò a girare il mondo con sette ragazzi letteralmente fuori di testa, uno più divertente dell'altro, ma anche uno più imbarazzante dell'altro. Sun Hee era a conoscenza di alcuno aneddoti, i quali sarebbe meglio che rimangano segreti.
La ragazza scese in reception e chiese alla ragazza di turno a quell'ora di poter chiamare le corrispettive camere dei ragazzi per far sì che si svegliassero.
Una volta raggiunto la zona ristorante si sedette insieme ai suoi colleghi e che loro incominciò a fare colazione.
Si stava versando un succo alla pera nel bicchiere quando due labbra le schioccarono un bacio sulla guancia. Sorrise e guardó Jimin sedersi accanto a lei.
<<Come mai non mi hai svegliato?>>
<<Perché conoscendoti, avresti cercato di convincermi a rimanere ancora un po' a letto con te>>
<<E ci sarei riuscito?>>
<<Ci saresti riuscito>>
Jimin sorrise e prese un po' di uova strapazzate per incominciare la sua giornata.
Una volta che tutti i membri scesero a fare colazione, la ragazza gli informò che per le cinque del pomeriggio dovevano trovarsi tutti nell'arena per le prove del concerto, aggiungendo che non ammetteva ritardi da parte di nessuno di loro.
<<Ma quanto sei sexy quando ci impartisco ordini?>> Le disse il suo ragazzo con un sorrisino.
Lei si mise a ridere in imbarazzo <<che ne dici se facciamo un giro per la città?>> Chiese cambiando discorso <<ho sempre desiderato visitare Berlino>>.
<<Ci avevo già pensato, ho anche prenotato in un ristorantino molto carino per pranzo>>.
Se c'era una cosa che amava fate Jimin, era proprio quella di riempirla di attenzioni e regali.
<<Allora chiedo in reception se possono chiamarci un taxi>> informò la ragazza con entusiasmo <<dici che dovremmo chiedere anche agli altri?>>.
<<Senza offesa>> si intromise Jungkook <<ma per quanto io vi voglia bene ragazzi, non ho intenzione da fare da terzo incomodo e credo che anche gli altri non ne abbiano voglia>>.
<<Concordo>> confermò J-Hope.
Sun Hee alzò le mani arresa.
<<Comunque avevamo già progettato di fare qualche giro anche noi>> disse Namjoon.
La ragazza annui e dopo aver dato un leggero bacio sulla guancia a Jimin si avviò verso la reception per richiedere un taxi e poi ritornò in stanza per prendere, la sua borsa del medesimo colore della borsa e gli occhiali da sole dalla montatura rotonda. Una volta tornata nella hall vide Suga e Tae chiacchierare così decise di unirsi a loro.
<<Allora ragazzi come vi sembra l'Europa?>>
<<Più bella di quanto mi aspettassi>> rispose Suga <<e le mie aspettative erano abbastanza alte>>.
V annui con forza <<Jin continua a straparlare di quanto sia buona la cucina, non vede l'ora di arrivare in Italia per poter assaggiare un buon piatto di pasta. Nel profondo non ha ancora perdonato Namjoon hyung per essere andato senza di noi>> disse con un sorriso <<anche io non vedo l'ora di andarci, cioè la patria di Versace, Gucci, Dolce&Gabbana e molti altri marchi di moda. Farò così tanto shopping da dover comprare un'altra valigia per il ritorno>>.
Sun Hee si mise a ridere mentre un braccio le cingeva la vita. Quando si voltò vide Jimin con anche lui degli occhiali da sole neri dalla montatura quadrata. Indossava un paio di pantaloni di jeans chiari, un maglione nero con giracollo e un cappotto del medesimo colore. La ragazza si morse il labbro inferiore. Sembrava un modello di quelle riviste di moda.
<<Pronta?>>
<<Prontissima>>.
Salutarono gli altri due ragazzi e salirono sul taxi che gli aspettava. Una volta entrati il taxista gli chiese la loro destinazione e una volta che Sun Hee ebbe risposto con
Alexanderplatz, il loro viaggio incominciò.
Alla radio stavano trasmettendo My Ocean di Mike Perry con Shy Martin e Jimin avvicinando le labbra al suo orecchio prese a cantarlela sussurrando.
La ragazza gli prese una mano e si avvicinò un po' di più al ragazzo.

*

Il concerto era appena finito e i BTS si stavano cambiando per poter ritornare in hotel, Sun Hee si stava assicurando che tutto fosse a posto e di tanto in tanto lanciava qualche occhiata a Jimin che per tutto il giorno gli era sembrato più reso del solito. Un paio di volte gli aveva chiesto se andava tutto bene, ma lui aveva negato qualsiasi tipo di problema.
In quel momento il ragazzo sembrava ancora più nervoso, non riusciva a tenere le mani ferme, continuava a passasserle sulle gambe e non faceva altro che muoversi da una parte all'altra della stanza, cosa che faceva davvero inferiore le stiliste che cercano di asciugarli i capelli.
Sun Hee si avvicinò al ragazzo che appena la vide sbarrò gli occhi e si voltò dall'altra parte.
La ragazza rimase sconvolta ferma al suo posto, ma cosa gli prendeva?
Jin che aveva assistito alla scena si alzò dalla sua sedia e si avvicinò a Jimin a cui diede una pacca sulla spalla, gli sussurrò qualcosa e lo fece girare verso di lei.
Il ragazzo degludì e prese a camminare verso di la sua ragazza.
<<Sei sicuro che vado tutto bene? Sei parecchio pallido>> chiese di nuovo lei, questa volta seriamente preoccupata.
<<Si>> disse lui con la voce più alta di un'ottava. La ragazza alzò un sopracciglio e Jimin si schiarí la voce.
<<Io... Devo dirti, o meglio chiederti una cosa>> continuò con il suo tono di voce normale.
Si guardò intorno e dopo aver incontrato gli occhi incoraggianti di Jin riprese di nuovo parola <<sai che non sono molto bravo nei discorsi, ma che me la cavo molto di più ad agire, quindi perdonami se questo non sarà un discorso perfetto>> incominciò a parlare mentre le stringeva a piano una mano <<Sun Hee, ormai é da quasi due anni che siamo insieme, sei entrata nella mia vita e non hai fatto altro che migliorarla, sei una delle persone più importanti della mia vita, le mie giornate senza la tua presenza sono senza importanza. Ti ho amato, ti amo e ti amerò. Sempre, con costanza. Perché anche sei la persona più sbadata e attira guai che io conosca, sei anche la persona più dolce e gentile. Ed io non voglio perderti, per nessuna ragione al mondo, voglio sempre stare al tuo fianco. Ho sempre detto che voglio stare per sempre con il mio primo amore, quindi...>> si mise a cercare qualcosa nelle sue tasche, sotto lo sguardo commosso di Sun Hee. Estrasse dalla tasca dei pantaloni una scatolina di velluto rosso, a quel punto fu inevitabile per la ragazza far scendere le lacrime sul suo viso. Jimin si inginocchiò davanti a lei, adesso gli occhi di tutta la stanza erano su di loro. Il ragazzo prese un bel respiro e dopo aver aperto la scatolina e aver rivelato al suo interno un anellino di oro bianco con un piccolo rubino incastonato al suo interno, le fece la fatidica domanda <<Sun Hee, mi vuoi sposare?>>.
La ragazzi si chinò alla sua altezza e prendendogli il volto tra le mani gli rispose <<si>> per poi baciarlo sulle labbra.
Jimin circondó la sua vita e mentre la stringeva a se le fece fare una giravolta. Tutti presero ad applaudire ed ad urlare.
<<Come é che io non ne sapevo niente?>> E dopo questa esclamazione di Jungkook tutti si misero a ridere.

Fine.

Roller Skates // Park Jimin [completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora