Sun Hee si trovava davanti all'appartamento dei BTS.
In preda alla rabbia e alla frustrazione non si era ne pettinata ne truccata e non si era neanche impegnata nel vestirsi, infatti aveva indossato una vecchia maglia con il logo della sua vecchia scuola e dei pantaloncini morbidi di cotone.
Era accuciata con la schiena appoggiata alla porta, dove aver bussato e minacciato di buttare giù la porta, nessuna risposta venne dall'interno. Ormai la ragazza stava aspettando lì fuori da quasi tre ore. Non sapeva cosa avrebbe esattamente detto a Jimin, ma di sicuro non sarebbero state parole dolci. Si sentiva tradita, lei si era confidata con lui, gli aveva rivelato le sue paure e per un po' sembrava quasi che le cose tra loro potessero funzionare, pensava sul serio che si sarebbero potuti mettere insieme, si aveva ancora paura, ma dopo ieri sera sentiva quasi che le paure cominciassero ad abbandonarla, lui l'aveva quasi convinta a buttarsi a capofitto in quella storia, invece adesso si trovava con le lacrime agli occhi per l'ennesima volta nel giro di poche ore. Tirò su con il naso e stava per prendere un fazzoletto, quando una voce la bloccò.
<<Sun Hee?>>
Quando si voltò vide Suga osservarla come se cercasse di capire cose la passasse per la testa. Dietro di lui c'erano tutti gli altri ragazzi, vide Jimin farsi spazio tra i presenti e guardarla. La ragazza si maledì per non poter evitare di pensare a quanto fosse perfetto anche in quel momento. Indossava una maglietta bianca e blu a righe sottili e un paio di jeans sbiaditi e rotti in diverse parti, aveva i capelli disordinati, probabilmente si era passato troppe volte le mani in essi. Sun Hee trattene il respiro, Jimin la stava guardando con uno sguardo così pieno di scuse e tenerezza che una lacrima le solcò la guancia. Il ragazzo corse verso di lei e fece per abbracciarla, ma la ragazza si alzò di scatto e fece qualche passo lontano da lui.
<<Non toccarmi>> disse con voce tremante.
<<Sun Hee...>>
<<Sun Hee un corno>> questa volta la sua voce si alzò di un'ottava <<che cosa ti é passato per la testa?>>
Il ragazzo si guardò nervosamente intorno <<potremmo discuterne dentro? Potrebbero sentirci>>
<<Oh adesso ti interessa se ci sentono? Ma non so, non hai pensato qualche ora fa a tenere quella bocca chiusa? O non so, almeno chiedermi cosa ne pensassi io? Prima di rivelare a tutto il mondo che sono la tua ragazza?>> Sun Hee si passò le mani tra i capelli, aveva cominciato a tremare dal nervoso e alcune lacrime le sfuggirono dagli occhi. Era una cosa che odiava, quando era arrabbiata le veniva sempre da piangere.
Jimin cercò di avvicinarsi, ma lei si allontanò e gli puntò un dito contro <<ti ho detto di non toccarmi>>
<<Sun Hee ti prego>> disse con gli occhi lucidi.
<<A Jimin é stato quasi imposto di farlo>> intervenne Namjoon.
Lei si girò verso di lui <<non ci provate, non provate a difenderlo. Sarà anche vostro amico e vostro compagno, ma questa é una questione tra noi due, voi non avete niente a che fare con tutto ciò>>
<<Hey!>> Jungkook si avvicinò pericolosamente a lei <<tu non sai quanto Jimin abbia cercato di evitare tutto ciò, non l'avevo mai visto così disperato...>>
<<Non mi interessa>> lo interruppe la ragazza scuotendo la testa <<non mi interessa, mi aveva fatto una promessa e non l'ha mantenuta, i-io mi sono fidata di lui>> guardò Jimin che la fissava distrutto <<mi sono aperta con te, ti ho raccontato di me, delle mie paure. Sai? Ero quasi pronta. Ero quasi pronta, le mie paure si stavano affievolendo, bastava ancora poco e poi...>>
Il ragazzo sgranò gli occhi e aprì la bocca per dire qualcosa, ma Sun Hee alzò una mano per fermarlo e riprese a parlare <<non sarei neanche così arrabbiata e delusa se solo tu mi avessi telefonata o mi avessi almeno mandato un messaggio per avvertirmi di quello che stava succedendo e di quello che stavi per fare, ma non l'hai fatto. Anche Ji Hyun ti ha chiamato, ha chiamato tutti voi, ma niente. Santo cielo, cosa? La Big Hit vi aveva ritirato i vostri cellulari come si fa a scuola?>> La ragazza rise sprezzante <<Almeno non hai fatto il mio nome, vero?>>
Il ragazzo la guardó come se fosse impazzita <<No, assolutamente no. Come avrei potuto farlo?>>
<<Già come avresti potuto farlo?>> Sun Hee si passò una mano tra i capelli e cominciò ad incamminarsi verso l'ascensore, ma una mano le afferró il polso.
<<Quindi?>> Le chiese Jimin.
<<Quindi cosa?>>
<<Cosa facciamo adesso?>> Sembrava così disperato.
<<Forse dovresti incominciare a cercare una scusa da dire alla stampa del perché non ci vedranno più insieme>> e dopo essersi tolta la mano del ragazzo dal suo polso, si girò e se ne andò senza voltarsi indietro.*
Jimin era sdraiato da non sapeva neanche lui quanto tempo sul suo letto. Gli occhi gli bruciavano a causa delle troppe lacrime, non si ricordava il tempo di aver pianto cosí tanto. I ragazzi avevano cercato di parlargli in qualche modo, di consolarlo, ma lui si era rinchiuso in camera e non aveva lasciato nessuno entrare. Ogni tanto Tae e Hoseok venivano a bussare alla porta, ma non ricevevano mai nessuna risposta.
*
<<In questo momento vorrei andare da quella ragazza e dirgliene quattro>> disse Jungkook mangiandosi una patatina <<non é mica colpa di Jimin se non ha potuto avvertirla>>
<<Ma lei questo non lo sa>> parlò Hoseok <<questa volta i Manager sono stati troppo severi, addirittura impedirci di usare i nostri telefoni, non possiamo neanche interagire con le A.R.M.Y. fino al "nuovo ordine", neanche fossimo nell'esercito>>.
<<Ovviamente non vogliono, se per sbaglio trapelasse qualche notizia, tutti ci starebbero addosso, soprattutto a Jimin>> intervenne il leader <<sono stupito che non abbiamo ancora capito l'identità di Sun Hee>>
<<Cacchio, credete che suo padre ci farà esibire ancora a Music Bank appena scopre che sua figlia stava insieme a Jimin?>> Chiese Tae.
<<Non stavamo insieme>>.
Al suono di quella voce tutti si girarono verso Jimin <<ci stavamo frequentando, più o meno, e credo che Music Bank sia l'ultimo dei nostri problemi in questo momento>> disse mentre apriva il frigorifero dal quale tirò fuori una bottiglia di Soju.
<<Yaa>> gli disse Suga <<domani abbiamo le prove, come pensi di presentarti se sarai mezzo sbronzo? Stai cercando di farti ammazzare dai manager?>>
Jimin si sedette al tavolo e si versò un bicchiere del liquore per poi berselo tutto d'un sorso <<sai quanto me ne frega delle prove>>.
I ragazzi si guardarono preoccupati. La situazione era più grave di quanto si pensasse, Jimin metteva tutta la sua anima, tutta la sua vita nel ballo e nella musica, erano le sue valvole di sfogo, ma se adesso prendeva sotto gamba tutto quello che amava per quello che era successo. Beh non sapevano proprio come tirare su di morale il ragazzo che già aveva la brutta abitudine di tenersi tutto dentro.
<<Beh>> disse Jin per rompere il silenzio <<Non puoi bare a stomaco vuoto, ti faccio del ramen okay?>>
<<Non ho fame>> rispose il più giovane alzandosi dal tavolo che la bottiglia in mano e andando in camera.
Jungkook sospiró sconfitto e appoggiò la testa sul tavolo, odiava vedere il suo hyung stare così male.
Tae accese la televisione per vedere se ci fosse qualcosa di interessante da guardare, ma l'unica cosa che catturò la sua attenzione fu un notiziario che annunciava l'identità della presunta ragazza di Jimin.
<<Ragazzi, siamo nella merda>> disse senza mezzi termini.*
Sun Hee decise che sarebbe dovuta tornare alla sua vita normale, aveva vissuto per vent'anni senza Jimin, quindi ci sarebbe riuscita anche adesso.
Indossò un top nero a maniche corte e una gonna bianca con una fantasia floreale rosa a pieghe. Mise un paio di Vans nere e si truccò leggermente.
Una volta in auto ascoltò Don't Go degli EXO, aveva letto da qualche parte che le canzoni tristi aiutavano a risollevare il morale e provò ad ascoltare il consiglio anche se neanche alla prima strofa voleva già mettersi a piangere.
Quando si trovò a destinazione vide davanti all'entrata diverse persone che parlavano tra loro, sembrava che stessero aspettando qualcuno, si ricordò che in quel periodo le Red Velvet avevano fatto il loro comeback, quindi pensava che fossero per loro, ma una volta passata in parte a tutte quelle persone sentì delle urla eccitate e il suo spazio vitale restringersi.
<<Signorina Cho Sun Hee>> le chiese una donna urlandole letteralmente nell'orecchio sinistro <<da quando é la ragazza di Park Jimin? Da quanto va avanti questa storia? Pensate di sposarvi?>>
La ragazza spalancò gli occhi <<sposarmi? Ho solo vent'anni!>>
<<Così ha vent'anni! Non crede di essere un po' troppo giovane per avere un ragazzo? Soprattutto dal calibro di Jimin?>> Le chiese un altro. Stava giusto per rispondergli a tono, quando si sentì afferrare la mano da un'altra e finì per essere trascinata a forza dentro l'edificio, le cui porte vennero chiuse subito dopo dalla sicurezza, per evitare che tutti quei giornalisti potessero entrare.
<<Sai? É meglio che tu stia zitta>> le disse una voce <<troveranno qualsiasi cosa a cui aggrapparsi per farti delle domande, dopotutto é il loro lavoro>>
Sun Hee guardò il ragazzo e non poté credere hai propri occhi <<Ji Hyun?>>
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Roller Skates // Park Jimin [completa]
Fiksi Penggemar🌿Dove Jimin si innamora della migliore amica di suo fratello. 🌿É la mia prima storia e spero vi piaccia. Sono accettate sia critiche che consigli.