~Rapimento~ Cap 12

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Mi alzai e mi diressi verso il bagno, per poi abbassare i pantaloni e far svanire il mio problema grazie a delle immagini mentali di un eren arrapato. Feci per uscire e lavarmi le mani, ma mentre me le stavo sciaquando quel prof di merda dalle sopracciglia a calabrone mi abbracció da dietro, facendomi sussultare e mettendomi qualcosa in tasca per poi sussurrarmi all'orecchio una frase, che non mi si tolse dalla testa per tutta la giornata.

-Mi raccomando levi, non mancare, altrimenti qualcuno molto caro a te potrebbe sparire dalla faccia delle terra, ti aspetto.-

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Eren pov's

Stavo tornando a casa dopo le lezioni, ero immerso nei miei pensieri, senza far caso a dove andavo.
Senza rendermene conto andai a sbatte contro qualcosa, o per meglio dire qualcuno.
Aprii gli occhi e vidi il prof Erwin che si stava massaggiando il naso per la botta, poi aprii anche lui gli occhi e mi guardò prima con aria stupita, poi con un ghigno malvagio.

-Hey eren! Non ti ho visto scusa, non volevo farti male-

Disse portandomi una mano che io presi per aiutarmi ad alzarmi.

-No, niente, scusi me, ero immerso nei miei pensieri e non l'ho vista-

Dissi facendo in lieve sorriso che lui ricambio.

-Stavi andando da qualche parte importante?-

-No perché?-

In quel momento nei suoi occhi spuntó una nuova luce, sembrava pazzia, ma decisi di ignorarla, concentrandomi su alla conversazione in corso.
Non l'avessi mai fatto.

Levi pov's

Ero in camera mia seduto alla scrivania con davanti il biglietto che mi aveva dato Erwin, quel porco.
Restai a fissare per pezzo di carta piegato su se stesso per almeno 10 minuti, poi decisi di aprirlo.

Carissimo levi,
Quanto tempo è passato dal nostro incontro?
Mesi, settimane, giorni e anni, tutto questo tempo a guardarti con aria possessivo, perché tu sei mio, io ti voglio, tu mi appartieni, sei la mia creazione, per questo sabato pomeriggio ci dobbiamo vedere al bar di furlan, per chiarire questa questione e fare una felice vita insieme, come due persone che si amano, perché lo so che in fondo ti piaccio, non devi mentire a te stesso.
Intanto sarai costretto a venire se non vuoi che il tuo tanto amato eren muoia, quindi ci vediamo sabato alle 3 al bar di furlan,
Ti aspetto amore,
Il tuo dolce Erwin.

Finita di leggere la lettera il sangue mi si geló nelle vene, e dovetti correre nel bagno per evitare di vomitare per terra.
Non ci credo.
Non ci posso credere.
Ha preso il mio eren.

*sabato pomeriggio*

Eren pov's

Ero disteso su quel letto ormai da due giorni.
Un pezzo di stoffa mi tappava la bocca in modo che non potessi urlare, mentre delle corde mi tengono legati i insieme i polsi e le caviglie, facendomeli sanguinare da quanto erano stretti.

Due giorni passati  in quell'inferno, e due giorni che venivo frustato, stuprato e pestato, sempre alla stessa ora e sempre per la stessa durata di tempo.

Era quasi l'ora di quella fottutissima tortura, doveva arrivare da un momento all'altro.

Sentii la porta aprirsi all'improvviso, facendomi sobbalzare di brutto per poi chiudersi con un tonfo sordo alle mie spalle.

-Hey puttanella, come ti va?-

Non dissi niente, per il tovagliolo che mi tappava la bocca e perchè non ne avevo il coraggio, rimanendo immobile sdraiato e senza forze, psicologicamente e fisicamente.

Inconsapevolmente Uguali Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora