~Cosvico (smuttttt)~ Specialeh

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*parte autrice disagiata molto importante, devo chiarire delle cosseh, leggete non è tanto lungo*

*non revisionato*

LA COSVICO E CANON!!!

Personaggi:

Cosmin: un ragazzo troppo alto che mangia i tappini delle penne

Ludovico: un ragazzo troppo basso che sniffa i trucioli di banchi

Ludo's pov

Quel giorno dovevo andare dal mio "migliore amico" cosmin. Un ragazzo stupendo, molto alto con due occhi azzurri con qualche sfumatura gialla (a detta di tottalapapaya, perché per me sono semplicemente azzurri), un fisico non molto magro, ma comunque fantastico, per non parlare della sua voce, roca e profonda, molto sexy.
Senza accorgermene arrivai sotto casa sua, dovevamo studiare francese per quella zoccola succhianime (come la descrive lui) della prof.
Sapevo che quel pomeriggio avremmo fatto di tutto, ma non immaginavo proprio tutto TUTTO.
Salii le scale che conducevano al suo appartamento, e quando bussai alla sua porta e mi venne ad aprire sua madre. È una donna molto solare e radiosa, un po' più alta di me, ma comunque più bassa di suo figlio.
La salutai, per poi dirigermi in camera sua.

-Hey.... Come va?-

-Oh....Ciao! Bene te?-

-Da dio-

Ci sedemmo alla sua scrivania e iniziammo a studiare.
Toc toc.

-Avanti-

-Ragazzi, io esco a fare delle commissioni, torno fra due ore, fate i buoni (#pubblicitaaibalocchi)-

-Ok, a dopo-

Appena uscita dalla camera i due chiusero i libri.

-Allora cocosh (a caso), che si fa?-

-Giochiamo alla play....?-

-Okkk-

Ci sedemmo sul pavimento e iniziammo a giocare fin quando non vinsi l'ennesima partita.

-Ma porco jean ludo! Possibile che devi sempre vincere!-

-Si!-

-Bene! Allora facciamo che chi vince..... chi vince si limona l'altro!-

-Ok, perché no!-
(Fin qui tutto normale.... No, non è per niente normale ma devo scrivere sto speciale e quindi questa era la prima idea che mi è venuta in mente)

Finita la partita, iniziammo a ridere come due mongoplettici, io per il disagio e lui per come mi aveva battuto.

Finimmo di ridere, e lui si avvicinò lentamente al mio viso, e a ogni millimetro che si toglieva dal separarci diventavo sempre più rosso, fino ad arrivare ad un coloro che rosso non si poteva definire.

Poggiò le sue labbra screpolate, ma morbide e soffici sulle mie, con un bacio inizialmente casto, ma che poi si tramutava in qualcosa di rumoroso e bagnato, con il mio sapore di menta e il suo di tabacco che si mischiavano, mandandomi in extasi, ci staccammo solo quando l'assenza di aria si fece sentire, per poi riprendere a baciarci con più foga di prima, l'uno voglioso dell'altro.
Nella mia mente iniziarono a passare pensieri poco innocenti, facendo drizzare il mio membro.

Dopo pochi minuti ci staccammo di nuovo, sempre per l'assenza d'aria, e lui fece un ghigno.

-Come mai quel ghigno sul volto?-

Chiesi curioso.

-Credo di aver svegliato qualcuno....-

Disse con aria strafottente, facendomi diventare ancora più rosso se possibile.
Presi un cuscino vicino a me apparso dal nulla (yey! Teletrasporto delle coseh!) e glielo lanciai addosso, facendolo ridere di gusto, per poi notare un qualcosa.
Anche lui non era messo molto bene. Aveva un grosso, direi anche mastodontico, rigonfiamento nei pantaloni.

Inconsapevolmente Uguali Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora