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Sono poche le persone che hanno avuto il coraggio di mandarmi letteralmente all'altro paese. Ma ciò che mi ha colpito particolarmente, oggi, è stato vedere la rabbia di lei che accendeva il suo viso. Sopracciglia abbassate e ravvicinate, palpebre tese, labbra serrate. Magnifico, direi. E quel dito! Vogliamo parlarne? In quel momento lo avrei stretto nel mio pugno, me lo sarei portata in bocca e, delicatamente, glielo avrei prima succhiato e poi...morso. Ahahahahah. La ragazza non sa proprio con chi ha a che fare. Guardo dal vetro della porta ogni suo passo che la porta lontano da me. Avrà mai il coraggio di farsi accompagnare da Luke nel mio appartamento per riappropriarsi di quella maledetta valigia? Chissà perché, ma qualcosa mi dice proprio di sì. E non riesco a spiegarmi il motivo per cui, al solo pensiero di lei nel mio appartamento, un brivido di eccitazione percorre il mio corpo dalla testa ai piedi. La guardo camminare a passo veloce con la rabbia, sicuramente, ancora padrona del suo corpo. Oramai è solo un piccolo puntino che sta sparendo all'orizzonte. Non so il perché del mio gesto ma, prima che sparisca dalla mia visuale, ricambio il dito medio giurando a me stesso che, se mai dovesse presentarsi, sarà la mia prossima preda. Tiro fuori dal taschino della giacca il pacchetto di Marlboro, lo batto sul palmo della mano, prendo una sigaretta e me la metto in bocca, porto l'accendino sulla punta della sigaretta e aspiro un po' di fumo. Rimetto il pacchetto in tasca ed esco fuori, faccio un altro tiro profondo e libero il fumo in alto tenendo la bocca a forma di "O" in modo tale da soffiare il fumo in cerchi. Una mano che si posa sulla mia spalla interrompe i miei pensieri. Mi giro e i miei occhi incrociano quelli azzurri di Nick. Ha visto il mio gesto. Sorride. Forse immagina anche il mio ultimo pensiero. "Attento Wes, le ragazze così sono pericolose". È la conferma, ma d'altronde, mi conosce troppo bene per non immaginarlo. "Non per me, amico. Tranquillo". "Lo spero. Tengo troppo al nostro gruppo. E le donne si sa, amano distruggerli. Abbiamo rischiato molto per diventare ciò che siamo. Non vorrei che una qualsiasi puttanella, giunta da chissà dove, faccia saltare tutto". "Non farà saltare nulla. Se dovesse presentarsi a casa mia mi limiterò a restituirle la valigia. Io non saprei cosa farmene." Mento. Il mio piano è tutt'altro e lui lo sa perché aggiunge: "Fagliela recapitare da Luke. Si vede lontano da mille miglia che la ragazza gli piace. Non si sa mai. Un caffè per ricambiare un gesto di gentilezza, un invito a cena e per finire una notte di passione. Si, Luke te ne sarà grato a vita. Non ti dimenticare che gli dobbiamo un favore". La visione di lei aggrovigliata al corpo di Luke, i loro sospiri, i loro gemiti fanno fremere il mio corpo di...rabbia. Non perché lei mi piaccia ma per il semplice fatto che se qualcuno di noi dovesse scoparsela quel qualcuno devo essere io. Dovrà impazzire ad ogni mio tocco, ogni mia carezza, ogni mio preliminare e pregarmi affinché la faccia mia. Non sarà mai di Luke. "Lo so, ma questa è una faccenda mia. Quella ragazza mi sta sfidando, non posso non accettare. Tranquillo Nick, non accadrà nulla. Nulla" prometto ben sapendo che, per la prima volta, forse, sto mentendo al mio amico. Getto lontano la sigaretta e rientro dentro seguito da Nick. I discorsi ora girano su altre cose, ossia, su come mettere fine a questa giornata. Si decide per il nightclub e una donna da scopare. Siamo d'accordo tutti ad eccezione di Luke. "Il lavoro mi aspetta. Vado a guadagnarmi la pagnotta, ragazzi". Ci salutiamo dandoci appuntamento a presto. Anche noi altri lasciamo il locale per recarci altrove. Salgo sulla Jaguar di Nick e, nel silenzio dell'abitacolo, chiudo gli occhi come per dormire ma, in realtà, sto pensando semplicemente alla mia sfida. Si. Lei per me, ora, è una sfida che non posso lasciarmi scappare. Una bellissima sfida.