Capitolo Otto

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Chris mi ha convinto a tornare a casa. Ha insistito per accompagnarmi, voleva essere sicuro che mi disinfettassi le escorazioni.
Lungo tutto il tragitto non ha fatto altro che mormorare di quanto sia stato stupido ed impulsivo. Neanche il rombo dei motori riusciva a coprire la sua voce, è davvero petulante quando ci si mette.
Non ho aperto bocca, non avevo niente da dire e anche se l'avessi fatto, sicuramente avrei detto una cazzata.

Seduto su uno degli sgabelli in cucina dondolo le gambe come un dannato ragazzino che aspetta l'arrivo della mamma con la merenda, io però sto aspettando il mio amico. Ho lasciato che andasse da solo a cercare il kit del primo soccorso in bagno, sta dando di matto per un po' di sangue...
Dio dammi la pazienza che se mi dai la forza non so cosa posso fare.

-Eccomi - arriva soddisfatto, il braccio rigido e con la presa salda sulla maniglia della valigetta.
Si siede vicino e inizia a prendere l'occorrente. Con il pollice sotto al mento mi fa sollevare il viso.
Labbra serrate, espressione seria e occhi concentrati che studiano,bruciano e immortalano ogni centimetro della mia pelle. È come essere sotto esame, con la commissione che ti scruta e ti disintegra.

La garza imbevuta premuta contro la pelle mi fa sussultare più volte, ed ogni volta, sia prima che dopo il bruciore, arrivano le sue scuse.
Per non pensare mi soffermo su di lui. Il viso leggermente allungato incorniciato da lunghe ciocche scure. Occhi grandi con iridi quasi nere e brillanti. Il mio sguardo corre lungo il suo naso, dritto e piccolo e subito dopo incontro le labbra rosa.
Sembriamo il diavolo e l'acqua santa, probabilmente lo pensa chiunque ci veda per strada.

Se solo considerassi i nostri abiti... lui fasciato da un pantalone beige ed un pullover azzurro. Io un jeans strappato in vari punti ed una felpa nera con la scritta "Fuck" chiaramente stampata in bianco.
Eppure sorrido. Eppure la accolgo come un'amara sorpresa piacevole. Eppure lui è qui con me.
È la prima volta che ho qualcuno da poter definire amico, amico nel vero senso della parola...non qualcuno con cui ubriacarsi o drogarsi. Lui è semplicemente lui e non potrei desiderare niente di meglio.

Mi guarda di sottecchi, interrogativo e pensieroso o forse fustrato.
- Dimmi - preferisco fare la prima mossa in questi casi, lui girerebbe troppo lontano dal nocciolo della questione.
Con la mano raggruppa il cotone sporco - Pensavo che potrei dormire qui- dice mordendosi il labbro - Cioè, sempre che a te faccia piacere- conclude chiudendo la piccola valigetta.

-Vuoi dormire qua? - ripeto, giusto per essere sicuro di aver capito realmente la cosa giusta.
Non ho mai dormito con nessuno, in realtà non ho mai portato nessuno a casa .
Mio padre e mia sorella torneranno domani sera quindi non ci sono motivi fondati per non accontentarlo.
- Va bene - la voce mi esce più squillante di quello che volevo - Ma staremo fuori prima che tramonti il sole.
-Hai vergogna di me?- capisco subito dal ghigno che sta facendo il finto offeso.
- Stupido. A mio padre non piace avere gente per casa - sospiro, sarebbe difficile fare determinate cose con estranei che potrebbero testimoniare.

- Lo avevo capito, sai? - alzo lo sguardo sorpreso, le sopracciglia incurvate - Non avete una stanza per gli ospiti - nutre così la mia curiosità. Cavolo, è un fottuto osservatore.
- C'era una terza camera, è stata distrutta e con lo spazio ricavato hanno allargato le altre stanze. Mi sarebbe piaciuto farci uno studio mio ma già ce ne sta uno in casa- non che io lo possa usare ma Cora non sarebbe stata daccordo.

Recupero un pigiama abbandonato in uno dei cassetti, a me va grande, di conseguenza per lui dovrebbe essere perfetto.
- Tieni Spiderman - urlo lanciandogli il piccolo fagotto che arriva intatto al ragazzo alla fine del corridoio.
- Cosa?- chiede sorpreso mentre osserva il suo bottino.
- È rosso e blu, Spiderman ha un costume - lo guardo sconsolato, lui non conosce niente di quel mondo - Nah, lascia perdere- con un gesto della mano lo assolvo e dopo pochi secondi la porta del bagno si chiude.

Da Perdere Ho Solo Te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora