Natale è arrivato. L'aria di festa e i profumi culinari si possono respirare in ogni angolo.
Le illuminazioni artistiche decorano le strade principali della città, mentre le case addobbate sprigionano felicità in ogni isolato.Aspetto l'ora di pranzo seduto sul divano a casa di Chris.
Sono otto anni che non festeggiamo a casa mia, non che ci sia qualcosa da festeggiare. Il vecchio non conosce altro che lavoro e Cora ha sempre avuto la sua meta...che fosse con Drew o con le amiche.Sono un po' nervoso, lo sguardo del signor Miller riesce a farmi sentire sotto esame. Come se potesse studiare i miei pensieri, penetrare nella mia mente e tirarli fuori con la forza, per poi esporli e metterli a nudo. Ingoio la saliva e con l'indice mi allargo il colletto della camicia.
La governante ci fa accomodare, aspetto che la nonna di Chris si segga e poi lo faccio anche io. Preferirei essere in un fastfood adesso, ma non ho voluto negargli un pranzo. Posso leggerglielo negli occhi che è felice...ed io non riesco a trattenere un sorrisetto compiaciuto.
- Nathan, sono rimasto colpito quando Christopher mi ha informato che avevi accettato l'invito - l'uomo si versa del vino rosso e lo fa ondeggiare nel bicchiare.
- S-sì, grazie signore - balbetto.
La donna di mezza età serve l'antipasto, mi sorride - Rilassati, caro - sussurra dolcemente, in modo che potessi sentire solo io.
È facile per lei dirlo, non è confortante essere seduto a tavola con un uomo che sottilmente mi sta facendo un interrogatorio.Le portate passano, mi sento pieno già dopo il primo ma Chris mi sprona ad assaggiare il resto. Cazzo, sto per morire.
L'uomo parla per tutto il tempo, Chris segue a ruota mentre la donna si limita a poche parole e a sorridere. Questo non è il mio posto... cosa ci faccio qui?!
Sto fingendo di essere qualcuno che non sono, giocando alla famigliola perfetta... in una famiglia che non è la mia, in una casa che non è la mia. Quanto posso cadere in basso?- Nathan, sei molto silenzioso. Dimmi, cosa fanno i tuoi genitori? - e quasi mi strozzo con la mia stessa saliva.
- I-io no-non parlo molto - mi affretto a bere un po' d'acqua - Mio padre è un avvocato e - mi mordo il labbro inferiore con forza, permettendo al lieve dolore di ricordarmi come si parla - Lei lavorava in uno studio o forse lavora ancora da qualche parte ..io, io non lo so. Non la sento da anni - posso sentire il sapore metallico diffondersi nella bocca, passo la lingua sul labbro prima che qualcuno si accorga che c'è del sangue.Il padre di Chris inclina lateralmente la testa, la fronte aggrottata e gli occhi pieni di domande, che spero non mi ponga.
Distolgo lo sguardo, troppo imbarazzato per reggere un confronto. Non dovrei essere qui.
- Mi dispiace Nathan, non lo sapevo- posso sentire i suoi occhi incessanti sul mio corpo, credo di poter prendere fuoco tanto sia intenso.
Non capisco se è perchè pensa di sapere quello che provo, anche lui ha perso sua moglie...la sua compagna di vita.
Ma è diverso, era mia madre.
- Non importa, signore - ed è strano anche alle mie orecchie, una risposta automatica come quella di un soldato.Passano interminabili minuti, questo tavolo di merda è troppo largo ed io mi sento così lontano da Chris, vorrei solo poterlo sfiorare ed assicurarmi che sia abbastanza vicino da poter evitare spiacevoli situazioni. Lo guardo tra le ciglia, anche lui mi guarda e non riesco a leggerlo.
- Arriva il dessert, il preferito del signorino - lunghi capelli scuri, raccolti in una treccia ordinata, oscillano sulla schiena della donna. Allungo una mano per aiutarla, non c'è abbastanza spazio per il vassoio.
Le nostre braccia si scontrano e involontariamente una brocca cade.
Merda.Scatto in piedi e non sono l'unico. Se sono veloce forse...non importa.
Inizio a raccogliere le schegge di vetro, rese ancora più scivolose dall'acqua ormai riversata sul pavimento.
Qualcuno mi parla, forse la donna ma non la sto ascoltando, devo sistemare il casino.
- Nathan, fermati - il polso sinistro mi viene afferrato - Stai sanguinando - e solo ora riesco a vedere la mia mano trattenuta e coperta di sangue. Il signor Miller non stringe la presa.
Non ho sentito nulla, saranno ferite superficiali anche se la quantità di sangue potrebbe spaventare qualcuno.
- Mi dispiace - sussurro mentre vengo lasciato libero.
STAI LEGGENDO
Da Perdere Ho Solo Te
Storie d'amore"Cercami in una tempesta, cercami nella solitudine. Cercami tra le pietre, tra le mura. Cercami negli abissi e se ti sentirò riemergerò per incontrarti" Nathan è costretto a seguire la sua famiglia in una nuova città. È un ragazzo dal carattere bi...