Capitolo Ventitre

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Chiudo violentemente la porta alle mie spalle. Cammino veloce fino all'auto, gettando lo zaino sul sedile posteriore - Nathan fermati - lo ignoro. Sbatto lo sportello. Il nervosismo  mi sta divorando, infilo le mani nel capelli, tirandoli e completo un giro intorno alla vettura per poi allontanarmi.
- Fermati - ripete, questa volta più forte. Mi afferra un braccio, finalmente mi decido a guardarlo.
L'espressiome cupa, le labbra leggermente arricciate... il nervoso che compare anche in lui - Fermati o giuro che..-

- Giuri cosa?!- urlo, interrompendolo - Cosa cazzo fai ? - dico ancora più forte, i piedi che scavano nell'asfalto.
Chris sospira, si passa una mano sulla fronte, eliminando le piccole gocce di sudore. Indossa ancora la camicia bianca che aveva al concerto. Lo sguardo sconsolato, gli occhi pesanti come se non dormisse da giorni - L'ultima volta che sei scappato hai... smesso di respirare -
- Non sono scappato! Smettetela di tormentarmi - e sono fuori controllo. È una rabbia primitiva, quella che tengo dentro da troppo e ha bisogno di uscire, ma non può.
Mi giro per allontanarmi, un braccio mi viene afferrato, scatto con già il pugno alzato...pronto a colpire.

- Bene, colpiscimi. Fallo se ti fa sentire meglio - ringhio a denti stretti, lascio andare il pugno proprio sul muro accanto a lui. Tremo per il dolore alla mano, che subito si irradia nel braccio, ma non importa.
Mi ritrovo bloccato,la presa quasi livida mi lascia libere solo le gambe, ci metto qualche secondo a rendermi conto che è lui. Pochi attimi sono bastati per scatenare l'inferno.
- La devi smettere! Smettila di agire così! Non puoi continuare a sfogare la rabbia in questo modo - mi stringe contro il suo petto, impedendomi di muovermi e fare altri danni.
Mi sento soffocare nella presa, indifeso contro la sensazione che mi assale... le parole di Cora che ancora mi ronzano nelle orecchie.
- Mi hai mentito!- urlo per non singhiozzare.
- Non ti ho mentito, calmati - dice a denti stretti per lo sforzo di trattenermi - Io voglio il tuo bene- sussurra.

Non è vero, non è abbastanza. Respiro pesantemente, la sensazione di autodistruzione che si innesca... il corpo cede sotto lo stress ed il mancato sfogo. Tremo, sempre di più. Il respiro si smorza, l'inizio di un'iperventilazione - Lasciami - e suona ridicolo per come esce fuori dalle mie labbra.
- Calmo, stai bene. Ti ho preso - sussurra dolcemente - Respira, non ti lascio - mi bacia la tempia e la testa. La presa si trasforma in un abbraccio a cui non rispondo. Il corpo è rigido, diviso dal cervello.. entrambi corrono su due linee parallele, diretti nello stesso luogo buio ma impossibilitati ad interferire tra loro. Posso sentire il sudore formarsi su tutto il corpo, le gambe che cedono e la testa gira così forte che potrei vomitare.

Apro gli occhi trovandomi completamente accasciato su Chris - Cosa..? - sussurro, sentendo la bocca secca.
- È passato, hai avuto un attacco di panico... non sembrava male ma forse hai avuto un esaurimento nervoso, tremavi come una foglia. Rilassati, ti tengo - sospira di sollievo, accarezzandomi la nuca; le dita si infilano nei miei capelli, ormai più lunghi di come erano sette mesi fa. Non li ho mai tagliati da quando ho conosciuto Chris, non glielo dirò neanche morto, ma so che preferisce poterci passare le dita e trattenerli.

Respiro, muovendomi lentamente. Tasto il controllo del mio corpo, non ci tengo a cadere a faccia per terra.
- Pronto per andare? Brianna ci farà una ramanzina che durerà un'ora per questo ritardo. Poi ho voglia di farti vedere come si campeggia, non riesco a credere che tu non lo abbia mai fatto - mi sorride allontanandosi abbastanza da guardarmi interamente. Mi scansiona per un minuto intero, per accertarsi che posso restare in piedi da solo.
Mi poggia una mano sulla spalla, spronandomi ad andare verso la macchina.
- Parleremo dopo, quando sarai calmo - annuisco solo perchè mi sento troppo confuso e stanco.

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Arriviamo al lago, le tende sono gia montate, compresa la nostra. Sapevano che li avremmo raggiunti più tardi, Chris doveva partecipare ad un concerto di benvenuto organizzato dalla sua scuola, per accogliere il nuovo insegnante. È stata la prima volta da quando ho smesso di suonare che ascolto musica classica. Concerto n2 di Chopin. È stata anche la prima volta che ho visto e ascoltato Chris suonare. Sarò forse di parte, ma è bravo. Diverrà un grande musicista.

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