Capitolo Quindici

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- Ma che cazzo?!- Chris perde tutta la giocosità e un'ombra cupa lo avvolge. Sfiora i lividi che sono già in via di guarigione, il colore varia dal viola al verde- giallo... non sono brutti come prima.
Non avrebbe dovuto vederli.
Spingo con le braccia per spostarlo e levarmelo di dosso, vengo fulminato da un suo sguardo.
Perchè, perchè non può rendere le cose semplici? Sembra che complicarmi la vita sia la sua specialità ultimamente.

- Dovresti vedere l'altro ragazzo - borbotto. Finisco di sfilarmi la maglietta, sono una testa di cazzo, crederà  in pieno a questa bugia. Una bugia per una buona causa, non è una cosa così terribile.
- Perchè? - chiede scendendo con i polpastrelli a tastare gli ematomi più grandi, sul basso ventre.
Scrollo le spalle - Non ho bisogno di un motivo - mi sono stufato di questo interrogatorio - Apprezza che ho eliminato quasi tutte le parolacce dal mio vocabolario - soffio.
- Finchè non ti arrabbi - sospira ancora infastidito. I ciuffi scuri gli dondolano avanti agli occhi, seguendo i lievi spostamenti della testa.
Assottiglio le palpebre sfidandolo - Non faccio ancora miracoli - sghignazzo.

Con poca pressione spinge le gambe tra le mie, mi costringe ad allargarle di poco, mugulo infastidito.
- Shh- sussurra nell'orecchio. Mi vuole calmo?  Lo otterrà, mi fido di lui. Lui non mi vuole solo per scopare, no?
Siamo ancora abbastanza vestiti, anche se mi dormisse incollato addosso, sarebbero solo smancerie.

Appoggia gli avambracci sul materasso, ai lati della mia testa. Le mani che accarezzano i capelli, le dita si insinuano nelle ciocche e le labbra si incontrano. Sospiro nella sua bocca, rispondo al bacio e scaccio ogni pensiero.
Insinua la lingua, riesco a percepire i sapori mescolarsi,  birra, erba e cioccolata. Amaro e dolce che si uniscono, si completano.
I menti si sfiorano, avverto un po' di ruvidezza e sgrano gli occhi.
Trattengo un respiro, come se all'improvviso il mio cervello si fosse accesso e mi avesse avvertito che Chris è un uomo !

Chris deve aver colto il disagio - Tranquillo - spinge la fronte contro la mia, i nasi si sfiorano.

Stiamo facendo la cosa giusta? Siamo due ragazzi e noi ... ci vogliamo?
Per quanto non ho nulla contro i generi diversi, ho lottato tutta la vita contro questo.
Ora? Ora lo sto per fare di mia spontanea volontà?
Stringo forte gli occhi, troppi pensieri opposti, troppe decisioni da prendere. 
Chris mi accarezza la guancia, crea un contatto visivo e non lo interrompe, i miei occhi sono incatenati ai suoi.
C'è qualcosa di nuovo, un linguaggio muto che ci unisce maggiormente.
" Siamo noi, niente di strano" è quello che leggo.

Resto docile, inspiro dal naso ed espiro dalla bocca. Miller lo prende come un segno per continuare, mi bacia la mascella, più volte. Piccoli baci umidi per arrivare alle labbra.
Diventa più bisognoso, uno scontro di lingue   e sospiri rilasciati nella bocca dell'altro.
Si allontana di poco, quel tanto per respirare e ad occhi chiusi, incosciamente, lo seguo sollevando il capo dal guanciale. Bisognoso del contatto, sentendomi vuoto ora che non c'è.

Mi sorride spostando un ciuffo ribelle dalla fronte, mi sfiora il naso con la punta della lingua e scende diretto a leccare e succhiare il collo.
Sospiro rumorosamente, non ho mai provato niente del genere.
Sento i denti che graffiano sulle clavicole, non da far male, quel tanto che basta da farmi rabbrividire.
Le mani vagano lungo i fianchi, accarezzandomi e massaggiandomi salendo fino al petto.

Sono come paralizzato, partecipando passivamente. Sono qui ma il mio cervello ancora non è connesso.
Una scia bagnata inizia dal centro dello sterno fino alla cintura. Rabbrividisco e mugulo tra i denti. Chris ridacchia e torna a leccarmi le labbra.
Le sue gambe spingono maggiormente le mie, sussulto, un singhiozzo rauco messo a tacere dalla sua bocca.
Miagolo perso, tormentato e intrappolato dal suo essere.

Da Perdere Ho Solo Te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora