Cap.13

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Prima che potessi andarmene mi scrisse su un altro cartellone: "PRENDI LA TUA  TORCIA E PUNTALA IN ALTO COME ME" io corsi subito in casa,accesi la mia lucina e cercai la torcia..la trovai sotto al letto,la presi e poi uscì fuori accedendola.
La puntai in alto come aveva detto di fare e lui fece lo stesso, ancora non avevo capito cosa volesse fare..ma di certo sarà una cosa bellissima.
Mi scrisse un altro cartello con scritto che le nostre due torce insieme brillavano come se fosse un'unica stella...mi commossi e mi misi una mano sulla bocca, non riuscendo a trattenermi dalla tenerezza feci uscire un urlo di gioia..spensi la torcia e gli mandai un bacio con la mano per ringraziarlo.
Rientrai in casa tutta emozionata, sentivo il cuore battere forte..avrei voluto aprire il petto e farlo sentire a tutti.
Mi sdraiai sul letto sorridendo, con una mano sul cuore a sentire quel dolce rumore che da tempo avevo perduto.
Lo lasciai andare finchè non si calmó del tutto, addormentandomi insieme a lui.
Durante la notte,mentre dormivo mi arrivò un messaggio da parte di quel numero strano...ma non lo lessi perché la mattina dopo me lo domenticai a casa,la mia testa pensava solo a lui..continuamente, a quanto mi faceva battere il cuore, quanto quel rumore fosse così incredibilmente straordinario, a come l'universo poteva magicamente sparire con un bacio..
A volte pensavo fosse un angelo, che era venuto per portami via da tutto quello che stavo passando.
Un angelo senza ali, già strano eh? Non tutti i veri angeli devono avere per forza le ali, a che gli serve volare se posso farti "volare" interiormente?
Lui..beh lui é il mio angelo.
Lo incontrai sul sentiero per andare a scuola, sempre a passo lento gli andai a chiudere gli occhi da dietro, poi glieli riaprivo e lo abbracciavo, ci tenemmo per mano fino a che non arrivammo alle rispettive scuole.. io andavo a destra e lui a sinistra.
Entrata a scuola, mi resi ancora conto che John non era tornato, volli subito inviargli un altro messaggio, ma mi resi conto che avevo dimenticato il telefono a casa..mi misi una mano sulla fronte "No..".
L'unica cosa che non dovevo dimenticarmi era quello, non tanto per usarlo inutilmente ma quanto per vedere se c'erano notizie di John o della "ragazza fantasma"..ma tanto ormai non mi importavano più di tanto, John mi aveva detto che stava bene, e la ragazza beh..forse era solo un brutto scherzo di qualche teppista..
Finì l'ultima lezione e la campanella suonó come sempre alle 2:00, andai a sedermi sulla solita altalena abbandonata del parco, mi dondolavo e immaginavo come sempre di toccare il cielo.
Poi scesi e mi misi la cartella sulle spalle per ritornare a casa.
Aspettai pazientemente che arrivò la sera per uscire di nuovo con lui.

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