CAPITOLO CINQUE

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Il mio camice è a terra.

T.O.P. ha una mano aperta sul mio seno.

E io ho una mano aperta... beh, su di lui.

Preme un pollice sul mio capezzolo per poi diminuire la pressione e ricominciare, mentre l'altro mi affonda lentamente tra le labbra. Ansimo, succhiando tutto il dito fino alla base.

"Mi stai immaginando, dottoressa?"

Mi sento bruciare; socchiudo le palpebre e mi sfugge un mugolio che si trasforma in un gemito quando la mia mano si muove sempre più veloce sul suo membro indurito.

Anche lui sibila tra i denti. Dio; incredibile come il suo corpo sia in grado di mantenere l'erezione nonostante la perdita di sangue di qualche ora prima... una parte di me – quella professionale, maledizione – teme per la sua salute, ma l'altra... L'altra.

L'altra chiede di più.

Dopo il primo bottone dei calzoni militari, ne slaccio un secondo. E poi un terzo.

Lui preme le sue labbra contro le mie, una mano ardente stretta ora sul mio zigomo, e mi frusta con la lingua finché non gemo di nuovo, afferrandogli l'arnese protetto solo dai boxer.

"Seung-Hyun-shi..." mormoro, tutto il mio corpo che invoca lo spasimo.

"Potrei venire tra le tue dita, Cam." Mmmmh, il mio nome sulle sue labbra.

Lo massaggio sempre più velocemente. T.O.P. mi ansima in bocca, poi mi morde il labbro inferiore. Respiriamo l'uno nella bocca dell'altra in una lenta, umida agonia.

E proprio nel momento in cui credo di avere il controllo... lui mi stringe un capezzolo tra pollice e indice e con l'altra mano preme due dita sul mio clitoride.

"Ah!"

Seung-Hyun mi lecca lentamente il collo, percorrendo in circolo la mia segreta umidità.

"Oh, sì... sei così pronta..."

"Ba-basta, ti prego. Non dovrei... fare niente di tutto questo."

"Mi spiace solo di essere in una sala operatoria e non nel mio letto, bellezza..." mormora lui, implacabile; "altrimenti ti avrei già fatta venire almeno due volte. E a proposito di questo..."

Il suo linguaggio, così come i suoi gesti, oltre a imbarazzarmi mi fa ardere dentro; scosto l'elastico dei suoi boxer e glie lo stringo in mano. E' enoooorme... è una fortuna che io non sia vergine! E questo non fa altro che fomentare le mie voglie. Vorrei percorrerlo tutto con la lingua e poi succhiarlo fino all'asta, ma sono terrorizzata all'idea di essere scoperta e di perdere il lavoro. Tuttavia, ogni volta che la Dottoressa Camille cerca di scostarsi da quella gran massa di muscoli e sensualità, la Camille che è in me non vuole staccarsene. Non mi sono mai sentita così...

"Dio, piccola, così... continua..."

E sto usando solo una mano! Il senso di potere ritorna prepotentemente a guidare le mie mosse, così riprendo a baciarlo mentre lo massaggio con la mano. Mi ansima sulle labbra – alito caldo e dolce – e glie le succhio, immaginando di avere in bocca qualcos'altro.

"Seung-Hyun-shi... Seung-Hyun-shi..."

"Piccola, ti prego, smettila adesso oppure io..."

Non gli lascio terminare la frase; mi scosto dalle sue labbra quanto basta per leccargli il collo e poi succhiargli la pelle del petto, sempre più giù, su quegli addominali scolpiti... mentre mi abbasso, tiro verso il basso boxer e pantaloni. Quando la mia bocca si trova all'altezza perfetta, gli leco la punta salata.

"Dio!"

Lo guardo, dal basso verso l'alto, e la sua espressione mi fa impazzire.

"Ti piace?"

T.O.P. mi fulmina con uno sguardo che è una supplica e un vaffanculo insieme: "Cazzo, sì, bellezza."

"Mi immagini anche tu?"

Leccata.

"Sì..."

"E vorresti di più?"

Leccata.

"Dio!"

"Rispondi!"

Leccata, leccata, succhiata.

"Sì, sì... tutto quello che vuoi, piccola..."

Le porte della sala operatoria si spalancano.

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