Frank Longbottom
Il ragazzo si sveglia con la testa dolorante. La madre deve averlo posato sul letto mentre era svenuto.
"Che... che è successo?"
Pensa, massaggiandosi il cuoio capelluto.
I ricordi della sera prima riaffiorano di colpo. Alice scomparsa, la promessa della madre, l'avvoltoio che prende vita.
Frank si abbandona sul materasso come se tutta la forza gli fosse stata prosciugata.
"Oggi sarebbe dovuta venire qui. Oggi avremmo dovuto dormire insieme."
Il ragazzo scuote la testa con forza tentando di non pensarci.
Si alza con difficoltà a sedere, la testa gli pulsa. È ancora vestito dal giorno prima. Si toglie lentamente la camicia, bottone dopo bottone.
Si guarda il torace e la pancia, di certo ha ancora una forma morbida, ma niente a che vedere con il primo anno, in cui lo chiamavano "Paciock" per la sua stazza. Nessuno, neanche lui, pensava che una donna lo avrebbe mai considerato eppure era stato il primo del suo anno ad avere una ragazza e, che diavolo, quella ragazza ancora lo amava e lui amava lei.
Così, dopo essersi spogliato, fatto la doccia, infilato la tunica, aveva infilato la porta sotto lo sguardo scettico della madre.
-Dove vai così presto Frank?
-Da Potter.
-Non fare stupidaggini. Quel tizio è un combina guai.
-No, mamma.
Quando chiude la porta dietro di sé, sospira.
Certo, gli fa piacere incontrare il vicino di casa, ma ha altro per la testa in questo momento. Ha la fortuna di abitare nei pressi della biblioteca Bathilda Bath, la più grande biblioteca del mondo magico. Farà chiarezza sulle sparizioni, dovesse sparire anche lui, non gli importa.
La prima ora di ricerca non porta a tanto, anzi quasi niente. Di sparizioni nel mondo magico ce ne sono sempre state, ma mai così e mai così tante insieme. Sfoglia i vecchi archivi della Gazzetta del Profeta sentendosi senza speranza.
"Che idea stupida, Frank. Meglio lasciar fare a tua madre."
Mentre sta per abbandonare tutto ha un flash. Non è molto a cui aggrapparsi, ma è qualcosa.
Ieri, può giurarlo, l'avvoltoio sul cappello della madre, quello che lo ossessiona sin da bambino, ha preso vita. Lo ha guardato, emettendo quel suono orrendo. Potrebbe essere una coincidenza o addirittura una visione data dallo stress, anzi è probabile... ma potrebbe non esserlo. E lui vuole escludere ogni possibilità.
Si reca dalla commessa, tremante. Sente che è sulla strada giusta.
-Avrei bisogno di tutti i libri che avete sui mollicci e creature analoghe. E quelli sulle creature magiche notturne, quelle malvagie soprattutto. Grazie.
Borbotta il ragazzo, con le gambe molli. La donna gli fa cenno di seguirla ed entra in un corridoio angusto. Inizia a sfilare libri dagli scaffali pensierosa e posarglieli sulle braccia. Quando il numero è arrivato circa alla decina si ferma.
-Buona lettura, caro.
Risponde la vecchia con tono annoiato, tornando a passettini verso la sua postazione.
Il ragazzo inizia a divorare avidamente i libri, senza trovare quello che cerca. Sta per buttare tutto all'aria con frustrazione, quando qualcosa attira la sua attenzione.
Il disegno della maschera orrenda di un clown spicca in rosso e bianco su una pagina di "Miti e leggende sulle creature malvagie del mondo magico."
Avvicina il naso alla pagina e legge con attenzione.Pennywise.
Nessuno sa con esattezza cosa sia un Pennywise, ma si dice che la sua forma più comune sia quella di un pagliaccio, usata solitamente per avvicinare i bambini. Il Pennywise ha infatti una grande predilezione per bambini e ragazzi e si nutre delle loro carni dopo averle rese morbide con la paura. Il Pennywise oltre alla forma da clown è in grado, per aiutarsi nell'impresa, di assumere le forme delle paure di chi ha la sfortuna di incontrarlo.
Si dice che esca allo scoperto solo dopo lunghi intervalli di circa trent'anni e che dopo una stagione di caccia torni nel suo lungo sonno.
L'origine della leggenda è probabilmente venuta da una moria di bambini dovuta a una fuga di mollicci da qualche allevamento nel diciassettesimo secolo in Scozia, dove si dice questo mostro abiti. I bambini, essendo i più sensibili agli incubi dei mollicci, probabilmente morirono tentando maldestramente di fuggire alle loro visioni.
Sinora l'esistenza del Pennywise non è stata provata e la comunità magica è scettica riguardo la sua esistenza.
STAI LEGGENDO
"Paura Potter?" "Ti piacerebbe" // IT - HP
FanfictionInghilterra, mondo magico, Luglio 1973. È l'inizio delle vacanze estive e i bambini della comunità magica, appena tornati da Hogwarts, iniziano a sparire misteriosamente. Ultima tra gli scomparsi: Alice Prewett, Grifondoro. Frank Longbottom, il suo...