Sangue

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Lily Evans
La ragazza, spuntata dal camino, sospira.
-Dai, se non altro abbiamo fatto progressi. Sappiamo di che mostro si tratta... mi sbaglio, Severus?
Lui ha ancora un'espressione dura.
-Con Potter.
-Sì, con Potter, ma sono stati utili.
-Avremmo trovato comunque la risposta. Eravamo in biblioteca.
-La risposta non era in biblioteca. La aveva Frank Longbottom, e non lo avremmo trovato.
-Solo perché quell'idiota di Paciock...
A sentire questo lei si irrigidisce.
-Sai, Severus? Non sei affatto migliore di James Potter. E ora ciao, ci vediamo domani.
-Ma non avrei dovuto dormire qui?
Lei sbuffa.
Guarda l'amico supplicante e alza al cielo gli occhi verdi.
-Ok, solo perché sei tu!
Non riesce a trattenere una risata,
-Dai, corri, vai a prendere la tua roba! Ti aspetto qui! Ma ti avverto Sev, se ti sento dire "Paciock" un'altra volta te ne torni di corsa a casa tua, intesi?
Il ragazzo sorride debolmente e corre fuori. Non dovrebbe metterci troppo, considerando che vive nel suo stesso paese. È per questo che i due ragazzi si conoscono da prima di Hogwarts.
Lei gli vuole un gran bene, odia quando Potter e Black lo tormentano con gli scherzi. Però in fondo sa che anche Severus ha un lato oscuro, se fosse lui con il coltello dalla parte del manico sarebbe ben più maligno, c'è qualcosa che le dice questo. Lo vede a volte nei suoi occhi e il fatto che abbia chiamato Longbottom con disprezzo con il suo soprannome ne è conferma.
Entra in camera per mettere un po' di ordine e apre la borsa per prendere la bacchetta. Vede un foglio di pergamena che non ha mai visto prima, aggrotta la fronte e lo prende. Temendo sia stregato lo apre con molta circospezione.

Brace d'inverno,
I capelli tuoi.
Dove il mio cuore brucia.

Un ammiratore segreto.

Un sorriso spunta leggero sulle labbra di Lily.
"Non pensavo che James Potter fosse anche un poeta. Sicuramente ha chiesto aiuto a quel Lupin"
Pensa ridendo. Perché di chi altri potrebbe essere? È la prima volta in tutta l'estate che lo incontra e proprio quel giorno appare una lettera. E lo o sanno tutti che Potter ha una cotta per lei.
In realtà la ragazza lo ha sempre trattato con sufficienza, ma non ha mai avuto queste attenzioni prima, e la cosa la fa arrossire e sorridere smagliante. E soprattutto, sa nel profondo che Potter è una brava persona. Si vede dall'atteggiamento protettivo che ha nei confronti dei suoi amici. Mentre pensa questo, infila la lettera sotto il cuscino, per tenerla vicina. Sistema i pochi abiti fuoriposto con la bacchetta e si abbandona sul letto. Non è neanche ora di pranzo e questa giornata è già stata molto intensa. Ha appena finito di pensare questo che sente la sorella chiamarla dalla sua stanza.
-Lily...
-Tunia, non è il momento!
Risponde seccata la bambina.
-Lily...
La voce di Petunia che la chiama è spaventata. La ragazza si alza e come gesto automatico si infila la bacchetta nella tasca. Come esce dalla stanza si accorge che la voce proviene dal bagno.
-Tunia, cosa c'è?
-Aiuto... aiuto...
Piagnucola la voce.
"Dobbiamo stare in gruppo. Non possiamo restare da soli. Che sia tra noi o con qualcun altro, non possiamo rimanere soli in una stanza."
Ricorda il consiglio che lei stessa ha intimato a Severus solo qualche ora prima, ed è scossa da un brivido. Ma davanti a una richiesta d'aiuto non può tirarsi indietro. E se il mostro stesse minacciando Petunia?
La ragazza apre lentamente la porta del bagno, e rimane sorpresa trovando la stanza vuota. Fa qualche passo al suo interno, sposta la tenda della doccia e guarda dentro, niente.
Si volta di scatto quando sente la porta sbattere rumorosamente. Corre ad aprirla con un pessimo presentimento. Non si muove.
-Ehi! Ehi!
Grida, tenendo la maniglia e cercando con tutte le forze di smuoverla. Tira fuori la bacchetta e fa un passo indietro, appoggiandola alla maniglia.
-Alohomora.
Nulla. Si schiarisce la voce.
-Alohomora.
Non succede niente.
-Lily...
Quella voce, di nuovo dietro di lei, la fa voltare lentamente.
Petunia, gli occhi bianchi e i vestiti imbrattati di sangue, levita a circa dieci centimetri dal pavimento.
-Tunia...
Lily la guarda, terrorizzata. La sorella, o la cosa che le somiglia, tira la testa all'indetro e scoppia in una risata stonata, acuta.
-Non tornerai mai a Hogwarts. Sei un mostro! Un mostro!
-Basta... basta, per favore...
-Galleggerai anche tu, Lily Evans... come tutti, come Alice...
-Non osare nominarla!
Urla la ragazza puntando la bacchetta contro il mostro.
-Faresti male alla tua sorellina, eh Lily?
Chiede il mostro-Petunia con un sorriso osceno.
Improvvisamente, dalle fessure tra le mattonelle, un liquido rosso e vischioso comincia a trasudare dal muro e a colare sino a terra, lentamente. Un odore forte di ferro e di sporco inizia a riempire la stanza, e la ragazza tossisce con il braccio davanti al naso per proteggersi.
Il fantasma le si avvicina lentamente.
-Diffindo!
Esclama, con le spalle alla porta irremovibile. La figura sempre più mostruosa fa un'espressione sofferente tenendosi il braccio, che ora porta un taglio come per una scudisciata. I suoi occhi brillano.
-Vieni da me Lily, vieni da me. Galleggerai come tutti gli altri. Noi ti vogliamo, Lily. Vieni con me...
Quando sono a breve distanza, la bocca della ragazza mostruosa inzia a uscirle dal volto, ad allungarsi. Le gengive si allungano e i denti si affilano, tendendosi verso il volto della ragazza impaurita.
-No! No! Lasciami! Aiuto! Lasciami!
La ragazza serra gli occhi e si prepara al peggio.
Avverte una presenza dietro la porta, sente la maniglia che si muove senza ovviamente aprirsi.
La bocca del mostro le sfiora il viso.
-Bombarda!
Sente un dolore acuto dietro di sé, vola in avanti e sbatte al muro di fronte. Le fa male tutto.
Il mostro è sparito, il bagno è ancora coperto di sangue. La porta è distrutta in migliaia di frammenti che riempiono la stanza.
-Lily! Lily! Cos'è successo? Per la barba di Merlino Lily, rispondimi! Ti prego!
Severus é corso in avanti e la scuote. Lei ha gli occhi chiusi ed è riversa in terra.
-Non sapevo fossi dietro la porta, mi dispiace, mi dispiace!
-È tutto ok Sev, anzi, grazie.
Risponde debolmente, aprendo un occhio. Dopo qualche secondo apre anche l'altro e si alza a sedere.
-Se non fossi arrivato tu mi avrebbe mangiato la faccia.
Sorride.
-Aiutami ad alzarmi. Dobbiamo chiamare gli altri.

"Paura Potter?" "Ti piacerebbe" // IT - HPDove le storie prendono vita. Scoprilo ora