«Dovrò continuare a chiamarti Cacciatrice per tutto il tempo? Sul serio?»
«Il tuo fiato è troppo prezioso per riuscire a pronunciare quattro sillabe di fila?»
«Scusa, ma mi sento un grande idiota ad andarmene in giro a gridare "cacciatrice" a destra e a manca. Non devi per forza dirmi il tuo nome. Va bene anche uno fittizio.»
Stavamo litigando sull'argomento da più di un quarto d'ora, ma l'unica cosa che la Cacciatrice facesse era darmi risposte sarcastiche e ridere sotto i baffi.
«Chiamala Aerix» ci interruppe Raelich, finora rimasto in silenzio, intento a osservare i dati che comparivano sulla tavola interattiva della piccola nave intradimensionale in cui ci trovavamo. «È così che si è presentata a me, qualche giorno fa. Non sapevo ancora fosse una cacciatrice, l'ho scoperto dopo la tua cattura... ma questo ha spiegato molti suoi atteggiamenti, direi.»
Aerix lo fulminò con lo sguardo, stringendo gli occhi color smeraldo finché non si trasformarono in due fessure minacciose.
«Tu non conosci proprio il significato di "confidenza", vero Raelich?»
Il soldato la guardò con un sopracciglio sollevato e un sorrisetto stampato in faccia.
«Ma se non mi hai nemmeno detto il tuo vero nome...»
«E che c'entra? Se l'avessi fatto a tua insaputa?»
«L'hai fatto?»
«No.»
«E allora...»
«È una questione di principio, Rae! Come puoi non capire? Pensavo fossi un novellino che si attiene al codice d'onore.»
Nonostante si conoscessero da poco tempo, sembravano grandi amici. Anche a me sarebbe piaciuto poter legare tanto facilmente con gli altri. Aerix aveva una personalità focosa ed entusiasta, era difficile non sentirsi attratti da lei. La sua presenza era come un falò dopo un grande, gelido viaggio nel mondo di tutti i giorni; un mondo dove cercavano costantemente di catturarmi, avvelenarmi, imprigionarmi e molte altre cose negative in "-armi".
È colpa sua se mi ritrovo in questa situazione.
Forse era vero, ma non potevo negare che a una parte di me piacesse. Mi sembrava di essere di nuovo il membro di una rocambolesca ciurma, sensazione che era andata perdendosi, man mano che i miei vecchi amici avevano trovato nuove sistemazioni, allontanandosi, in particolare Silenzioso. Era da un anno che non lo vedevo. Poco dopo il nostro arrivo al porto intradimensionale delle dimensioni F, si era volatilizzato nel nulla. Il segnalatore che mi aveva regalato funzionava a senso unico, permetteva solo a lui di potermi localizzare, dunque non avevo idea di dove si trovasse. Etienne lo stava ancora cercando, ma con poca convinzione. Una parte di lui sapeva che era giusto lasciar andare Silenzioso dopo quello che era successo fra loro, mentre un'altra gli voleva ancora troppo bene per poter chiudere gli occhi e lasciarlo perdere.
Per quanto riguardava me, avrei voluto poterlo riabbracciare, ma, proprio perché ero suo amico, preferivo non imporgli la mia presenza. Se avesse voluto trovarmi, avrebbe saputo come farlo.
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La nave di Aerix era un mezzo di trasporto modificato illegalmente. Avrebbe dovuto poter correre solo nei percorsi prestabiliti da delle linee luminose nei vari piani delle dimensioni F, senza uscire dal percorso - per quello c'erano le grandi navi intradimensionali che avevo visto per la prima volta al Porto non appena ero arrivato qui – e invece quel trabiccolo poteva anche andare altrove.
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Esper - Oculus Diaboli
Science Fiction"Tutto questo è già successo... Anche se per voi è sempre la prima volta" Dopo aver abbandonato la sua dimensione, Gene si trasferisce con Etienne, Sumiko, Keira e Otello in una delle dimensioni F, sotto il comando della KonTron. Dopo un anno pass...