7 CAPITOLO

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Il canto del gallo alle sei del mattino venne avvertito da molti, forse da

tutta la façenda quel mattino, ma nessuno si alzò per andare a

lavorare. Il raccolto era finalmente finito e l'unica cosa da fare quel

giorno era predisporre il tutto per la festa rituale di fine lavorazione.

Il sole era molto alto in cielo quando Leandro si destò col sorriso sulle

labbra. Dopo essersi stiracchiato, si alzò dal letto e chiamò Mercedes

affinché gli preparasse il bagno. Nel frattempo, scese di sotto per

consumare la colazione che giaceva ancora calda sul tavolo in cucina.

Come di consuetudine, da un po' di tempo a quella parte, era il primo

a raggiungere la sala e per rispetto nei confronti della loro ospite si

sedette, ma non toccò cibo, aspettando che lei arrivasse. Sentì dei

passi in corridoio, poco dopo, e sorrise tra sé sapendo che dona Isabel

stava per raggiungerlo per cominciare a fare colazione.

Anche quel mattino era raggiante nella gonna marrone e la camicia

bianca che utilizzava come divisa per andare alla baracca ad

insegnare ai bambini. Era un lavoro che avevano cominciato assieme

da qualche settimana ormai, e a quanto pareva, i ragazzi erano

entusiasti di quella nuova situazione, così come i loro genitori.

-Buongiorno, señor!- esordì lei, con un gran sorriso.

Ancora in vestaglia, Leandro si alzò in segno di rispetto:

-Avete dormito bene, dona Isabel?

-Si, grazie.

Si sedettero e cominciarono a mangiare il pane e i diversi dolciumi e

salumi che Mercedes, come di consuetudine, aveva preparato loro.

-Allora, come va la scuola? I bambini sono diligenti?

-Molto! Alcuni di loro fanno ancora fatica ad abituarvisi, ma la

maggior parte ha già cominciato a capire come funzioni. Si applicano

molto...

-Mi fa piacere. Vuol dire che non ho avuto una cattiva idea, dunque.

-Assolutamente no. Apprezzo quello che state facendo per loro, siete

uno dei pochi, se non l'unico padrone a prendersi cura dei propri

lavoratori...

Isabel gli sorrise e Leandro non poté fare a meno di deglutire

rumorosamente, messo sotto pressione già da un po' di tempo dalla

bellezza e presenza di quella ragazza accanto a lui.

Alcuni passi dietro di loro li fecero voltare entrambi e per Damian fu

un gran piacere vedere le loro facce sgomente quando lo videro

apparire vestito di tutto punto per la colazione. Si aprì in un sorriso:

-Dalle vostre facce sembrerebbe aveste visto un fantasma!

DOVE IL CUORE BATTE PIU' FORTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora