I giorni che seguiron non furono facili da sopportare. Alla
façenda tutti sentirono la mancanza di dona Isabel. Mercedes
pianse per la sua partenza improvvisa e la situazione non la
aiutava a riprendersi.
La semina era cominciata da alcuni giorni e Damian provava a
tornare ad un clima di normalità, sebbene la sua assenza fosse
insopportabile. Provava a tenersi occupato in ogni momento della
giornata. Perfino di notte, quando non riusciva a dormire, si trovava
qualcosa da fare. Puliva la stalla, preparava i semi da sotterrare il
giorno dopo, spaccava legna, qualsiasi cosa era ottima per tenere la
sua mente impegnata a non pensare a Isabel e a ciò che era successo.
Ma se riusciva ad apparire normale agli occhi dei suoi collaboratori,
non era lo stesso in casa, sotto lo sguardo scrutatore di Mercedes. I
rapporti con lei erano diventati ostili, freddi. Lui provava a parlarle, a
tenerle compagnia, ma ogni volta lei fingeva di voler dormire, di non
aver voglia di parlare e lui rimaneva da solo coi suoi pensieri e i suoi
rimpianti. Non rimpiangeva di aver mandato via Isabel. Lei lo aveva
profondamente ferito col suo comportamento. Scoprire che la donna
che si ama è stata già di qualcun altro era un boccone amaro da
digerire, ma ciò che lo faceva stare peggio era che lei glielo avesse
nascosto, sperando che non se ne fosse mai accorto. L'immagine che
aveva avuto di Isabel sin dall'inizio era improvvisamente cambiata. La
figura della ragazza timorata di Dio, casta, illibata, si era capovolta e
davanti a lui tutto ciò che era apparso era stata una donna bugiarda
e tutt'altro che ingenua. Il fatto che l'avesse mandata via, però, non
significava che non l'amasse più. Era così perdutamente innamorato
che il pensiero di lei dalla testa e dal cuore stentava ad allontanarsi.
Era per questo motivo che soffriva, che era tornato ad essere il
Damian scorbutico e rude di sempre. Non parlava con nessuno, non
esternava i suoi sentimenti neppure con padre Fernando, che ogni
tanto provava a farlo confidare, quando andava a far visita alla
façenda. Era un pozzo buio e chiuso, ormai. Niente sarebbe riuscito a
riaprirlo, neppure il ritorno di suo fratello Leandro. Tornò in un
pomeriggio piovoso di ottobre. Lui stava facendo il giro dei campi a
cavallo, per controllare che il lavoro fosse stato svolto nel migliore dei
modi, durante la giornata. Indossava un mantello e un cappello per
ripararsi dalla pioggia e stava facendo rientrare Relampago nella
stalla quando avvertì una presenza alle sue spalle. Si voltò di scatto,
senza avere il tempo di pensare chi potesse essere. Sotto l'uscio
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DOVE IL CUORE BATTE PIU' FORTE
RomansaI fratelli Hernandez bramano da sempre vendetta nei confronti di don Alvaro De la Vargas, l'uomo, che anni prima, fu responsabile della rovina e della morte del loro padre, don Juan Hernandez. Tutto sembra favorevole affinché la loro vendetta si com...