5 CAPITOLO

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l canto del gallo alle sei del mattino svegliò tutti gli abitanti della

casa come ogni santo giorno. Anche Isabel, che fino a quel

momento non lo aveva mai sentito, si svegliò leggermente infastidita.

Si stropicciò gli occhi e si alzò dal letto per andare alla finestra.

Dalla camera da letto il panorama che si estendeva sotto i suoi occhi

era a dir poco straordinario. Il sole stava nascendo timidamente,

colorando il paesaggio di tonalità chiare ed evanescenti. Sotto di lei, si

estendevano ettari ed ettari di terreno coltivabile e ogni zona di terra

era colorata in modo diverso a seconda delle colture che vi venivano

praticate. Alberi di lauro e ulivi crescevano ovunque, adornando il

paesaggio con le loro chiome. Quella casa sembrava l'unica nel raggio

di molte miglia, perché l'unica cosa che riusciva a vedere era il

paesaggio. Ma la cosa che più la affascinò fu il rumore a lei ben noto

dello scrosciare delle onde che si infrangevano sulla sabbia. Aguzzò la

vista e finalmente lo vide, il mare! Era molto distante, ma sembrava

che attraverso i campi fosse possibile raggiungerlo. I suoi occhi le si

riempirono di lacrime; avrebbe tanto voluto camminare sulla sabbia,

lasciarsi accarezzare dal vento e bagnare i suoi piedi nell'acqua.

Tirò un profondo sospiro prima che le lacrime potessero colarle lungo

le guance. Rimase alla finestra ancora un po' e presto, dei rumori

provenienti dal basso attirarono la sua attenzione. Poté vedere un

folto gruppo di uomini e donne incamminarsi verso i campi, armati di

pale e picconi. Davanti, Leandro, con un grosso cappello in testa.

Chiudeva la fila un aratro, guidato da un uomo anziano e accanto al

carro, camminava Damian, anch'egli con un grosso cappello e un

rastrello tra le mani. Rideva insieme al vecchio, forse aveva appena

fatto una battuta. Isabel si incantò ad osservare il corteo di lavoratori

che si avviava lentamente verso i campi e in particolar modo su

Damian che avanzava sorridente e apparentemente sereno rispetto a

tutte le volte in cui aveva avuto a che fare con lui. Sembrava un uomo

diverso da quello che aveva conosciuto fino a quel momento. Seguì la

folla con lo sguardo finché ognuno non si disperse nei campi,

cominciando il lavoro, poi sbadigliò e pensò bene di tornare a letto.

Se Damian aveva la chiave, non avrebbe aperto quella porta prima

dell'ora di pranzo. Frustrata, si infilò di nuovo sotto le lenzuola e

sperò che il sonno giungesse presto, chiudendo gli occhi.

Quando sarebbe finita quella tortura? Quando avrebbe potuto

riprendere in mano la propria vita? Quando avrebbero capito che le

DOVE IL CUORE BATTE PIU' FORTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora