8 CAPITOLO

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Quella sera cenarono tutti insieme; i due padroni di casa, la vecchia

Mercedes, la bella Isabel e il gioviale padre Fernando. Si festeggiava il

compleanno di dona Isabel. Fu una cena molto semplice, a base di

ortaggi della loro terra, carne dei loro bovini e frutta dei loro alberi.

La giovane Isabel era incantevole nell'abito della loro madre color

smeraldo, che risaltava il colore scuro della sua carnagione e dei suoi

capelli corvini. Sebbene ci provasse seriamente, Leandro non riusciva

a staccarle gli occhi di dosso e più di una volta Damian dovette

distogliere la sua attenzione dalla bella dama con gomitate e calci alle

caviglie. Da parte sua, provava a rimanere indifferente al fascino della

ragazza, ma ormai doveva ammettere, anche se lo aveva fatto sin

dall'inizio, che Isabel era davvero bella e ingenuamente sensuale. Il

suo ruolo, però, era quello del guastafeste e dell'infame, quindi non

poteva, ne aveva alcuna intenzione, di far notare a nessuno la sua

piccola debolezza. Cenarono cercando di apparire una famiglia

normale, più che altro una famiglia, poi Damian si alzò, aggiustando

il bolero nero sulla camicia di pizzo bianca ed esclamò col suo sorriso:

-Signori, è stato un piacere cenare con voi, ma scusateci. Io e mio

fratello dobbiamo lasciarvi.

-Ve ne andate? Dove?- domandò padre Fernando, leggermente brillo.

Damian gli posò una mano sulla spalla con la sua aria sorniona:

-Mi dispiace, padre. Abbiamo un impegno improrogabile...

-Devono andare a villa De la Vargas!- dichiarò Isabel, risentita.

Damian le lanciò un'occhiata fulminante, ma lei non vi badò.

-E cosa andate a fare lì?- chiese il prete.

-Siamo stati convocati...- concluse Damian, senza staccare lo sguardo

dalla donna che in quel momento avrebbe voluto uccidere.

Leandro, che fino a quel momento era stato in silenzio, provò a

chiudere il discorso alla svelta.

-Dobbiamo andare o si farà tardi...

Infastidito, Damian voltò le spalle a tutti ed uscì per primo. Leandro

esitò un istante con lo sguardo su Isabel, poi anche lui si voltò e

salutò a voce bassa, prima di andarsene. Isabel lo guardò allontanarsi

e provò a rimanere fredda e scostante, così come le aveva suggerito il

suo confessore durante l'ultimo incontro di quel pomeriggio, ma

qualcosa dentro di lei fu più forte, talmente forte da spingerla a

corrergli dietro. Lo raggiunse sulla veranda e gli prese un braccio,

facendolo voltare. I suoi occhi blu apparivano tristi, ma si

illuminarono di un guizzo quando la vide al suo fianco.

-Leandro, vi prego...siate prudente!- fu tutto quello che riuscì a dire.

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