capitolo 19

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"Samanta muoviti o faremo tardi"
"Ecco arrivo" mia sorella questa mattina mi accompagna a scuola, dato che è di strada, riparte per l'università.
"Ciao ma"
"Ciao tesoro, ci vediamo dopo"
Mio padre è già uscito da un pezzo, il lavoro non lo lascia un minuto.
In macchina....
"Sonia, volevo chiederti una cosa, un parere"
"Dimmi tutto Sam"
"Allora, Lorenzo è tornato, vuole far pace, ma io non ho le forze, ma vorrei tanto, il mio nuovo amico Simone, ha rivelato una cotta per me, non so se ricambio, come potrebbe stare Lorenzo al pensiero che io stia con un altro"
"Sam, Sam, Sam pensa alla tua vita, non pensare più a lui, ti ha ferita, ha fatto quello che un vero innamorato non farebbe mai, Simone è un ragazzo tanto caro e gentile, ma i sentimenti sono i tuoi solo tu sai cosa devi fare" ascolto tutte le parole, arriviamo davanti a scuola
"Ti voglio bene Sonny ci vediamo presto" l'abbraccio forte.
"Ciao scricciola"
Entro nel cortile, ma non mi fermo e vado direttamente in classe.
Nei corridoi c'è molto movimento
Una persona mi viene a sbattere e mi fa cadere tutti i libri.
"Stai un po' attenta" mi dice Jessica, ragazza 'perfetta' e non che ex di Lorenzo (lei c'è stata subito dopo Alessia ma da quello che ho sentito dire erano tipo scopaamici) nonché ragazza più popolare della scuola.
"Sei tu quella ad essermi venuta addosso" dico scocciata
"Non mi risulta, ma come va con Lorenzo, tutto apposto, ah no giusto, non state più insieme, stai tranquilla nullità me lo riprenderò, fosse l'ultima cosa he faccio"
Lorenzo entra dalla porta e appena Jessica lo vede gli salta addosso, lui vede il mio sguardo su di loro, mi faccio forza e me ne vado nella mia classe.
Entro e vado dritta al mio posto.
Prima ora abbiamo diritto.
La professoressa entra
"Buon giorno ragazzi"
"Buon giorno" diciamo in coro
"Interrogazione a sorpresa"
Tutti ci guardiamo un po' spiazzati
"Ma sta scherzando" dice preoccupata Ilaria vicino a me
"Stai tranquilla"
"Interroghiamo interroghiamo..."
Non io non io non io
"Alessi....Jessica" tutti al guardiamo
Sono felicissima ben gli sta a quell'arpia.
"Poi...." Dice la professoressa divertita dalla situazione, siamo tutti in ansia
"Paradisi.... Samantha" cossss?
Ci avviciniamo alla cattedra
E la professoressa inizia a farci domande, so rispondere a tutto, tranne ad una.
"Brava signorina Paradisi, sette più, lei Alessi si impegni in po' di più, sei meno,.... Meno"
Mi alzo trionfante dalla sedia e mi siedo al mio posto.
L'ora successiva passa tranquillamente, la prof di matematica ha corretto gli esercizi.
A terza ora ci saranno le elezioni dei rappresentanti.
"Raga sto in crisi chi volto?" Dice Asia mentre ci dirigiamo in aula magna
"Io non so neanche chi è candidato" dico sbuffante ed incurante di quello che stava per succedere.
Entriamo nell'aula c'è già un po' di gente.
Ci mettiamo in fila per entrare alle urne.
Ci siamo divise noi tre perché così avremmo fatto prima.
Quando è il mio turno entro nello....non so come chiamarla.
Piccola camera strutturata per casso dal scuola per questo genere di avvenimenti.
Entro e chiudo le tendina dietro di me
"Scusa non sapevo fosse occupata" dico mentre cerco di uscire mi blocca
"Ho chiesto hai ragazzi se potevano lasciarmi quest' urna un po' più isolata, sapevo che saresti venuta in quella senza fila, ti conosco troppo bene"
"Si, okey" dico con un po' di indifferenza.
La 'stanza' come ho già detto è piccola quindi siamo a un centimetro di distanza.
"Ti sono mancato"
Si si si tremendamente si
"Nha" dico cercando di rimanere immobile.
"Ti credo poco sai" quindi se ora io ti baciassi, tu non proveresti nulla
"Ehm ehm"
Si avvicina piano in modo cauto, non so che fare uscire o rimanere lì.
Il suo telefono vibra.
"No ti prego no" dice piano quasi sulla mia bocca
Mi prende un fianco e mi fa aderire perfettamente a lui.
Continua a vibrare lo prende ed io approfitto per uscire.
Sento imprecare dietro di me
"Maledizione"
"Ma dove diavolo eri finita" Ilaria mi dice scocciata e preoccupata
"Em eh niente, andiamo in classe" un dico nervosa.
Mi siedo al mio posto con tranquillità, sono pronta per continuare questa noiosissima ora.
Circa dieci minuti dopo bussa una ragazza alla porta, che consegna un bigliettino alla professoressa
"Palleschi, esca un minuto"
Alzo la testa un secondo
"Io?"
"Si lei, si sbrighi, la matematica non aspetta"
"Si" dico sbuffando per il comportamento acido della professoressa.
Esco dalla classe
"Dimmi" dico alla ragazza che non ho mai visto prima d'ora.
"Io sono Giorgia"
"Si, eh?"
"Devo portarli da una parte"
"Ma devo rientrare per matematica" dico non per niente entusiasta all'idea.
"Dai, non è da tutti i giorni quello che sta per succedere"
"Eh?" Dico confusa dalle sue parole
"Seguimi"
Decido di andare.
Saliamo al terzo piano, aprire una porta
"Il mio compito è finito, entra nella porta in fondo a destra l'ultima"
"Devo preoccuparmi?"
"Nha, ciao Samantha ci vediamo in giro"
"Si..."
Entro e faccio come mi dice Giorgia.
Le stanze sono tutte chiuse apparte la porta dove devo entrare.
Apro la porta ed è una stanza non troppo grande in penombra, alcune candele accese, entro lentamente.
"È uno scherzo? Jessica vuoi uccidermi?" Dico ironica.
Vado nel centro della stanza c'è un biglietto con su scritto 'tu mi odi io mi odio, ma tu sei semplicemente sostanza di giorni miei sostanza dei sogni miei, ti amo, non so quanto possa contare ancora, ma si te lo dico ti amo tanto, quel giorno indimenticabile ti sei avvicinata a questo povero illuso, ero una persona di merda, tu, sei stata la mia luce dopo un periodo buio, ora è tornato questo periodo buio, la mia luce si è spenta, ma non volevo farti del male, so che sembra stupido da dire, ma è così.
Eri così casta e pura quel giorno, eri così bella e imbarazzata, sei così bella, ma questo stronzo ti ha rovinato la vita, un pezzo. Non oso pensare a tutto il male che ti ho fatto, solo al pensiero di vederti piangere.....piccola mia (o forse non più) non lo so ma ti amo, qualsiasi cosa accada" firmato Lorenzo.
I miei occhi pieni di lacrime per le belle parole, i petali di rosa tutto intorno alla stanza.
Qualcuno mi arriva dietro.
Asciugo le lacrime, tento di girarmi ma mi tiene ferma.
"Scusa, hey Hey non devi piangere" mi gira e mi abbraccia.
Per un secondo non ricambio quel abbraccio forte e affettuoso allo stesso tempo, ma poi mi abbandoni nelle sue braccia, che mi sono mancate così tanto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 08, 2018 ⏰

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