capitolo 17

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La magia svanì pochi giorni dopo che io e Lorenzo ci fummo ritrovati dopo il litigio per Alessia.
Ebbene a casa le cose andavano sempre peggio tornata dal viaggio, non parlavo più con nessuno, mia madre era preoccupata, mi mandò da uno strizzacervelli che si può dire mi ha aiutato in parte.
Cerco di non pensarci molto a lui.
Non pronuncio più il suo nome ormai.
Non pensavo potesse finire così.
Ci eravamo promessi amore eterno e poi?
Ve lo dico io, l'amore che ci legava è svanito pochi giorni dopo la sua partenza, non mi ha scritto, non mi ha cercato, l'ultima fottuta volta che ci siamo visti mi ha detto ti amo, e io da imbecille gli ho creduto perché l'amore mi aveva accecata, io ero innamorata di lui, io sono innamorata di lui , ma oramai non conta più niente perché è partito.
Sono davanti al cancello della scuola con le cuffie nelle orecchie una felpa tre volte più grande della mia taglia e occhiali da sole per nascondere gli occhi rossi dal pianto.
"Ciao" sento dire dietro di me
"Ilaria, ciao è un po' che non ti sento"
"Si, ti sei ridotta proprio male"
"Non malissimo dai" dico cercando di sorridere inutilmente
"Mi ha chiesto di te"
"Ha avuto il coraggio dopo quello che mi ha fatto?"
" Samantha"
"Non gli credo più"
"Non posso dirti che tornerà tutto come prima ma se lo lasciassi parlare" disse lei avvicinandosi
"Che cosa dovrei sentirmi dire, non ti amo più scusa è stato un flert, Alessia è la mia vita"
"Non devi pensare ad Alessia, loro sono stati felici ma è finita"
"Come faccio a non pensarci, è un mese che non mi scrive, io non gli scrivo aspettando lo faccia lui ma niente ZERO"
"pensa che tu non lo ami più, per come vi siete lasciati il giorno della partenza"
"Voglio dimenticarlo quel giorno è stato il peggiore della mia vita, e poi è vero non lo amo più"
"Io lo so che ti manca amica mia"
"No" dico abbracciandola e scoppiando il lacrime
Asia ci vede e si aggiunge all'abbraccio
"Amica mai non fare così sistemeremo il tuo cuore spezzato" disse Asia
"Se solo potessi vederlo ancora una volta potemmo chiarire e se vorrà riprovare"
"Si che vorrà"
Entriamo a scuola, le parole di Ilaria mi hanno dato un po' di speranza, spero tanto che lei abbia ragione.
Non faccio altro che pensare alle sue parole.
Ma io voglio veramente chiarire.
Dovrei andare avanti?
Forze lui mi ha già rimpiazzata?
E se non mi ha mai amata?
Tante cose mi ronzano nella mente in questo momento.
Le lezioni scorrono lentamente, diciamo che ho perso un po' la voglia di tutto.
Passo le giornate seduta sul banco della bidella, dove aimé o fortunate lo incontrai.
Abbiamo passato mesi incredibili insieme.
5 mesi della mia vita nel cesso.
E voi direte ma solo cinque mesi?
I mesi più belli della mia vita, mi sono sentita viva con lui.
Ora che non c'è sembra tutto grigio.
"Fanculo tutto, lo chiamo"
Sto per farlo davvero.
Il coraggio ha preso il sopravvento.
Squilla.
Squilla per la seconda volta
"Pronto!?" Sento la voce di una ragazza
Sto zitta per capire meglio
"Pronto scusa, il tuo numero non è registrato chi parla"
"Ale chi è?" chiede lui lei risponde
"non lo so!"
Riattacco immediatamente.
Non so come affrontare la cosa.
Esco dall'edificio e mi dirigo nel retro della scuola, dove mi porto quel giorno.
Accendo una sigaretta e mi siedo su un muretto.
Non mi sono resa conto, sto piangendo, ancora.
Esco dal cancello della scuola
Chiamo mia sorella
"Hey dove sei"
"Sto andando in stazione che succede"
"C'è qualcuno a casa"
"Papà penso"
"Okey, quando torni?"
"Dopodomani"
"Okey buon viaggio" dico cercando di non far sentire la mia voce tremante.
"Ma che succede"
"Nulla nulla poi ti racconto"
"Ma c'entra ancora quel maledetto?"
"Dai su ci sentiamo"
"Ciao, ti voglio bene"
"Si, anche io"
Riaggancio, non posso andare a casa, papà vedrebbe come sto e si arrabbierebbe, a lui non è mai andato giù li fatto che io stia male per lui.

Pove's Lorenzo
Non penso.
E se fosse lei.
Ma non mi parla più, certo dopo come ci siamo lasciati
"Dai Lorè, vieni qui con me, ci divertiamo un po' " mi dice Alessia buttandomi sul letto.
Da un mese orami, è diventata una sanguisuga, non si colla, lei non è la mia Samantha. Nessuno lo sarà mai.
Sono tornato alla vita di cinque mesi fa.
Ogni giorno una nuova, mi sento così arido, non provo più sentimenti, e se penso al fatto che tra due giorni torno in quel posto, mi sento già male.
Non sono pronto.
Non c'è la posso fare a vederla, dovrei fare l'indifferente e tornata al ragazzo che ero.
Intanto Alessia mi fa compagnia tutta la giornata.
DUE GIORNI DOPO.
DRING DRING
La sveglia suona puntuale alle sette.
Faccio un po' di fatica ad alzarmi, ma ci riesco.
Un bella giornata di sole.
Vado in bagno mi lavo e torno in camera.
Indosso un jeans nero strappato con una maglietta a maniche corte bianca un pochino corta e una felpa nera.
Occhiali da sole e profumo.
Scendo le scale e corro in cucina
"Buongiorno"
"Ah buongiorno cara" dice mio padre sorpreso di vedermi di buon umore.
"Stasera viene Ilaria a dormire a casa va bene?"
"Si tesoro"
"A dopo ciaoo" dico uscendo di casa"
Mi dirigo verso scuola a piedi con le cuffie nelle orecchie e occhiali da sole
Qualcuno mi ferma, mi volto.
"Simone?"
"Ciao Samantha!" Lo abbraccio
"Che ci fai qui"
"Ho trovato lavoro in un bar qui vicino"
"Quale bar?"
"Loren"
"Bello quel posto, un giorno vengo e ti faccio compagnia"
"Va bene"
"Io sto andando a scuola, vini con me tanto sei di strada"
"Dai si"
"Ma con Lorenzo giusto? Come va?"
Quando mi dice quelle parole un tuffo al cuore mi invade.
"Veramente è finito tutto, un mese fa."
"Oddio Sam mi dispiace tanto" mi abbraccia.
"Grazie Simo, che bello che ora sei qui"
"Si si"
"Io sono arrivata" ci vediamo
"Certo, il mio numero, scrivimi"
"Si si ciao" gli do un bacino sulla guancia
Entro nel cortile, sono perfettamente in orario.
Guardo sotto l'albero di mele e vedo un po' di gente.
Mi avvicino piano
Ma che sta succedendo?
Vedo Lorenzo.
Aspetta cosa?
No cioè?
È tornato!
Mi mischio tra la folla per scoprire di più
"Il nuovo fenomeno da baraccone dico a bassa voce" sembra felice è sempre bello come il sole, un po' dimagrito.
"È stato fantastico a Milano mi sono sentito a casa mia, ora ci faranno sapere se dovremo riandare"
Forse non voglio che vada via.
O forse si, così mi rifarei una vita.
Esco dalla folla che lo acclama, chissà per quanto resterà!...
Mi dirigo in classe normalmente
"Amica." Mi dice Asia fermandomi
"Lui, è tornato"
"Em si ho visto proprio adesso"
"Tutto apposto, si, non mi fa nessun effetto mi è passato, seriamente, voglio una nuova vita"
"Così si fa"
Entriamo in classe, la professoressa di latino è assente per malattia quindi ci diamo "alla pazza gioia" se così si può definire.
Sono le otto e trenta
"Scusi,io vado in bagno" dico al supplente che non mi sente neanche
Esco dall'aula, che sembra uno zoo con tutti sui banchi che si fanno i cavoli loro, e urlano.
Sistemo la cipolla fatta male, controllo se il rossetto marrone Matt ci sia ancora sulle mie labbra carnose, mi dirigo nel bagno, al piano terra, perché è più carino.
Entro mi lavo le mani, qui c'è il sapone!
Controllo Istagram.
Sembro quasi normale.
Esco dal bagno e sto risalendo le scale. La scuola è deserta a quest' ora non c'è mai nessuno.
Sto salendo ma una presenza in una stanza attira la mia curiosità.
Apro piano la porta,forse non dovrei ma sono troppo curiosa,  una figura mi trascina all'interno e chiude la porta  a chiave.
Mi guardo intorno, è una biblioteca che non avevo mai visto, la porta è sempre stata chiusa.
Mi guardo in torno sbalordita, la mia scuola ha una cosa del genere e non l'ho mai saputo?
Mi giro, cosa? Il cuore batte un po' più forte, sembra che sono in questo preciso istante abbia ri iniziato a battere seriamente.
"Ciao" dice lui a bassa voce
"Ah, em uum ciao" dico con lo sguardo basso, non riesco a guardare quei due occhi che sembrano un mare in tempesta, anche se sono di un marrone ambrato.
C'è un silenzio imbarazzante.
"Io vado eh, il professore si chiederà che fine ho fatto"
Dico scavalcandolo
"Aspetta" mi blocca il braccio
"Dimmi cosa vuoi, fai in fretta" mi giro con le braccia incrociate, cerco di reggere lo sguardo il più a lungo possibile.
"Sta mattina, ti ho vista"
"Ah, si anche io"
"Quel ragazzo, con te, era quello del bar che ti ha riaccompagnata a casa in vacanza"
"E quindi?.... Si chiama amicizia"
"Tra voi c'e stato qualcosa?"
"Non hai il diritto di fare queste domande"
"Ah no?" Si avvicina pericolosamente
"No" mi sento una nanetta in confronto a lui.
"Allora io dovrei chiederti chi è Ale, se la vogliamo dire tutta no? Tesoro mio" dico in tono sarcastico ma con un pizzico d'ira.
Lui tutta d'un tratto sbianca.
"Che ne sai tu?"
"Ah giusto, non solo non mi hai scritto per un mese, hai anche cancellato il mio numero, quando te ne sei andato hai portato via tutto con te, qui da me  è rimasto tutto esattamente come lo hai lasciato, fino a due giorni fa, ho avuto la conferma"
"Ma posso spiegare"
"Spiegare cosa eh Lorenzo. Cosa?! Se non mi ami più, dovevi dirlo, prima! me ne sarei fatta una ragione, no su due piedi, non ti sei fatto sentire, ti chiamavo e non rispondevi, mi hai chiamato tu? Eh no! non lo hai fatto. Per un momento ho pensato che fossi morto" dico facendo uscire tutto quello che avevo dentro
"Perdonami" dice avvicinandosi, mi allontano ma lui, imperterrito si avvicina, fino a farmi aderire al muro.
"Perdonami" dice a pochi centimetri
Mi costa un certo sforzo non saltargli addosso, ma devo resistere per il mio bene.
"Non posso proprio ora, hai sbagliato, mi hai persa, non so se per sempre, ma la ferita sul mio petto è ancora fresca, l'hai fatta grossa, non so se tu mi abbia tradito, più di una volta, non voglio saperlo, mi farebbe morie, solo il fatto che un altra ti abbia toccata, mi viene la pelle d'oca, io non lo avrei mai fatto, a nessuno"
Vedo la sua faccia trieste e corrugata
"Ti capisco, non posso pretendere di stravolgerti di nuovo, ti ho fatto soffrire e non me lo perdonerò mai, ma questo sono io, il bello e dannato"
"Io mi sono innamorata di quel bello e dannato, prima che mi tradisse per sua scelta" dico staccandomi dalla sua presa ed uscendo da quella stanza.
"Ti riprenderò" sento dire da lui mentre esco con le lacrime agli occhi.

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