Capitolo 1

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Min Yoongi era famoso. E sapeva di esserlo. Sapeva di finire sui giornali, sapeva che i suoi libri andavano a ruba in tutte le librerie di Seoul, sapeva che non c'era aspirante criminologo che non li leggesse, sapeva di essere conosciuto in tutta la città come uno dei detective più geniali e importanti del Sud Corea. Lo sapeva bene, però non gli importava. O meglio, non gli importava dell'immagine che la gente si immaginava di lui. Di certo la sua cosiddetta "fama" non gli impediva di passare quasi tutte le sue serate nel solito bar, bevendo fin quando non capiva più nemmeno dove si trovasse. L'importante per lui era fare il suo lavoro, risolvere i casi che gli erano stati assegnati, prendere lo stipendio e fine.

"Suppongo che tu voglia il solito." disse Seokjin, appoggiando entrambi i palmi delle mani sul bancone, guardando l'ispettore entrare nel bar e sedersi al solito sgabello.

Kim Seokjin era un amico d'infanzia di Yoongi e, da qualche anno a questa parte, anche la persona che quasi ogni sera riempiva di whisky il suo bicchiere più e più volte. Una volta diplomati, mentre Yoongi aveva proseguito gli studi per diventare ispettore di polizia, Seokjin aveva deciso di seguire il suo sogno, aprendo un bar tutto suo. Al mondo c'è chi sogna di diventare dottore, o avvocato, o pompiere. Seokjin invece sognava di aprire un bar. E una volta aperto, il suo cliente più fedele era diventato proprio Yoongi, che col passare del tempo aveva iniziato a coltivare una passione molto particolare: la passione per l'alcool.

"Riempilo fino all'orlo." mormorò sommessamente il poliziotto, passandosi una mano tra i capelli, tinti di un particolare biondo argenteo. Il barista prese un bicchiere da sotto al bancone e lo appoggiò di fronte all'amico, per poi girarsi verso l'enorme scaffale alle sue spalle, pieno di bottiglie contenenti alcolici di vario tipo.

"Giornataccia?" chiese con tono tranquillo, prendendo una bottiglia di whisky e voltandosi nuovamente verso Yoongi, così da potergli riempire il bicchiere.

"Un vecchio barbone è stato trovato morto nella zona di Eunpyeong-gu. È stato accoltellato più e più volte e poi gli hanno letteralmente tagliato la gola. Da una prima analisi è venuto fuori che era ubriaco fradicio." spiegò l'uomo, bevendo in pochi sorsi il contenuto del suo bicchiere e facendo cenno all'amico di riempirglielo nuovamente. "Quindi sì, decisamente una giornataccia."

"Forse si è trattato di una rissa." tentò Seokjin, versando il liquido scuro nel bicchiere del biondo e soffermandosi a guardare la sua espressione pensierosa.

"Ci ho pensato anche io." rispose Yoongi, scuotendo la testa. Il suo sguardo si posò sul bicchiere, assorto. "Ma non mi convince. Il colpo alla gola... era troppo preciso. Letale al cento percento. Nessuno potrebbe colpire un'altra persona e beccare per caso quel punto." spiegò, portando l'indice sul bordo dello spesso bicchiere in vetro e corrugando le sopracciglia. "Sembra quasi... che l'assassino sapesse dove colpire..." sussurrò con tono di voce sempre più basso, come se stesse parlando con se stesso e non più col suo amico, il quale scrollò le spalle e iniziò a passare uno straccio sul bancone.

"Adesso non pensarci, okay? Quando sei qui devi pensare ad altro, non al lavoro." disse, con tono che non ammetteva repliche. Il rumore della porta d'ingresso che si apriva gli fece alzare lo sguardo e spalancare leggermente gli occhi per la sorpresa, causata dall'arrivo dell'ultima persona che avrebbe mai pensato di vedere nel suo bar. "Yoongi. Il tuo capo è qui. E sta venendo verso di noi." mormorò a bassa voce, chinandosi di poco verso Yoongi, facendogli alzare lo sguardo dal bicchiere ancora pieno.

"Lui non è il mio capo, Hyung." sbottò lui, bevendo un rapido sorso di whisky, arricciando il naso nel sentire il familiare bruciore in gola causato dall'alcool. "Lui è..." cominciò, venendo interrotto dall'uomo.

"Quello che ogni mese ti dà lo stipendio." disse Kim Namjoon, appoggiando sul bancone una cartellina gialla. "Il che mi rende il tuo capo, Min." aggiunse. Il poliziotto scosse la testa, incurante, finendo poi il suo bicchiere. Non ricevendo nessuna risposta, Namjoon gli allungò la cartellina, aggiustandosi gli occhiali sul viso con la mano libera. "La scientifica ci ha appena mandato i risultati dell'autopsia." disse, guardando l'uomo dai capelli argentei aprire svogliatamente la cartellina e leggere rapidamente le prime righe del referto.

"Hanno trovato impronte? DNA? Qualcosa?" chiese lui, distogliendo lo sguardo dalle foto scattate al corpo non appena era stato trovato.

"Niente impronte, né DNA. È stata controllata tutta la zona da cima a fondo, non hanno trovato niente. Chiunque sia stato, sapeva bene cosa stava facendo. Non ha lasciato tracce di nessun tipo." spiegò Namjoon con tono pratico, per poi alzarsi dallo sgabello. "Lì dentro è scritto tutto, lavoraci su." mormorò, aggiustandosi la giacca. "E non bere troppo. Domani arriva il ragazzo del master." aggiunse, facendo alzare un sopracciglio a Yoongi, il quale smise immediatamente di giocare col bicchiere e si girò verso l'uomo.

"Pensavo di essere stato chiaro. Non voglio un ragazzino attaccato al culo mentre lavoro. Io sto bene da solo." sibilò con astio. Lui non aveva mai avuto un partner, a differenza di molti suoi colleghi. Era una cosa che odiava. Tutti dicono sempre che due teste ragionano meglio di una, ma la testa di Yoongi ragionava meglio da sola. Senza essere disturbata.

"Stammi a sentire, Min. Quel ragazzo è il migliore del suo corso in criminologia, ha una media impeccabile e un intuito che non ha niente da invidiare al tuo." disse Namjoon con un tono tranquillo, ma velatamente minaccioso. "Si è meritato questa possibilità, e con ogni probabilità, appena finito il master, verrà assunto e diventerà uno dei nostri migliori agenti. Quindi sai cosa farai tu domani?" chiese, riprendendo subito a parlare prima ancora che il suo interlocutore potesse aprire bocca. "Domani tu accoglierai quel ragazzo, gli spiegherai il caso del vecchio e ti farai aiutare da lui a risolverlo. Sono stato chiaro?" mormorò lentamente, per assicurarsi che Yoongi assimilasse ogni sua parola.

"Ma..." cominciò quest'ultimo, pronto a elencare tutti i buoni motivi per cui sarebbe stata una cattiva idea affidargli un ragazzo, ma Namjoon scosse la testa, fermo sulla sua decisione.

"Niente ma. Buonanotte Min." disse con tono da 'fine del discorso'. Il suo sguardo indugiò per qualche secondo su Seokjin, ancora in piedi dietro al bancone, intento a servire un cocktail a una donna di mezza età seduta a qualche sgabello di distanza. "Kim." disse a mo' di saluto, facendo un cenno col capo verso il barista, il quale, dopo un momento di sorpresa, ricambiò il cenno.

"Capitano." rispose, appena in tempo prima di vedere Namjoon uscire dal locale. Yoongi lo seguì con lo sguardo fin quando non se ne fu andato, borbottando parole tra sé.

"Tu guarda se devo ritrovarmi a fare da babysitter, mentre ho un caso per le mani..." sibilò, prendendo la bottiglia di whisky, lasciata sul bancone da Seokjin e riempiendosi il bicchiere, finendolo in un solo sorso.

"Stammi un po' a sentire..." mormorò il castano, avvicinandosi nuovamente all'amico e appoggiandosi con gli avambracci sulla superficie in legno scuro del bancone. "Ma sai per caso se il tuo capo è single? Non mi dispiacerebbe provarci." disse, sorridendo furbo e sollevando un paio di volte le sopracciglia. Il poliziotto fece una smorfia, agitando la mano come per scacciare il pensiero.

"Ti prego... non ti ci vedo con un bastardo come lui." mormorò Yoongi, scuotendo piano la testa, per poi scrutare il suo amico.

Cercò di guardarlo con occhio critico. Come se lo stesse guardando per la prima volta. Seokjin era bello. Forse la persona più bella che Yoongi conoscesse. I capelli castani mettevano in risalto la pelle diafana e perfetta del viso, in contrasto con le labbra rosee, piccole e piene, simili a quelle di una bambola di porcellana. Il fisico, però, non assomigliava affatto a quello di una bambola. Il ragazzo era alto, a differenza di Yoongi, e aveva un corpo imponente, con delle spalle larghe che potevano fare invidia a quelle di un palestrato.

Era un tipo di bellezza diversa rispetto a quella dell'Ispettore Kim. Quella di Seokjin era più assoluta e innegabile, che salta subito all'occhio, a differenza del suo capo, che possedeva una bellezza più anonima, una sorta di fascino più discreto, ma comunque innegabile.

"Ma che razza di pensieri faccio..." pensò il poliziotto, scuotendo nervosamente la testa. Sicuramente l'alcool aveva iniziato a fare effetto, se si era ritrovato a fare ragionamenti sulla bellezza del suo migliore amico e del suo capo.

"Sarà un bastardo... ma è anche sexy." ribatté Seokjin, sorridendo divertito. "Piuttosto, perché non parliamo di come il freddo e apatico Min Yoongi sarà costretto a passare sei mesi della sua vita a stretto contatto con un ragazzo?" chiese ridendo, scansandosi agilmente prima di ricevere un pugno sul braccio da parte dell'amico.




Okay, in questo capitolo non succede molto, è più che altro un capitolo descrittivo, che ci serve a introdurre Yoongi, Seokjin e, anche se in maniera un po' accennata, Namjoon.
Comunque, vi ricordo che potete trovarmi su Twitter nel caso vi andasse di parlare o cose del genere, sono @/smilechimin
Ci vediamo la settimana prossima con un nuovo capitolo :)

Paroxysm || myg/pjmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora