Jimin si morse il labbro inferiore, sentendo un senso di nausea farsi largo in lui. Sapeva di non andare propriamente a genio al detective e l'idea di essere ripreso da lui non gli piaceva neanche un po'.
Yoongi, dal canto suo, fissò il ragazzo dalla testa ai piedi. Era vestito in maniera diversa, rispetto a quella mattina. Non aveva più quel terribile maglione a collo alto, o quei pantaloni scuri, che coprivano ogni singola forma del suo corpo. Quella sera indossava dei vestiti più adatti a un ragazzo della sua età. La maglietta bianca, che si intravedeva sotto il giubbotto di pelle nero, era leggermente trasparente e, permetteva di guardare il fisico asciutto e muscoloso del ragazzo, così come i pantaloni neri aderivano perfettamente alle sue gambe, mettendo in evidenza la loro forma snella, ma allo stesso tempo tonica. Sì, con quei vestiti addosso era sicuramente più appetibile.
"Mi scusi signore, farò in modo che la cosa non si ripeta." disse il biondo, chinandosi rapidamente davanti all'uomo, per poi alzare lo sguardo. "Cosa è successo di preciso, signore?" chiese, guardandosi rapidamente intorno. In tutta quella confusione era difficile rendersi conto di cosa stava accadendo.
"Lee Haewon. Una cameriera di una tavola calda non molto lontana da qui. Credo che stesse tornando a casa. Appena ha messo piede in questo vicolo... si è presa un colpo in fronte. È morta sul colpo." spiegò il detective, senza il minimo segno di dispiacere, o di orrore nella voce. Come se stesse parlando del tempo, e non dell'assassinio di una persona. L'uomo fece un passo indietro, permettendo a Jimin di scorgere il corpo poco distante della giovane donna e il ragazzo sentì la sensazione di nausea provata poco prima intensificarsi a quella vista.
Era giovane, molto giovane. E anche bella. Il viso era sporco di sangue, uscito dalla ferita alla tempia, ma era comunque una bella donna. Jimin non le avrebbe dato più di venticinque anni. I capelli neri e corti erano sparsi per terra e anch'essi sporchi di sangue, gli occhi scuri erano spalancati e le guance, tinte con il pallore della morte, erano rigate dalle lacrime. Probabilmente prima di morire aveva pianto.
"Non toccare niente." lo ammonì il detective, non appena vide come il ragazzo di era chinato accanto al corpo per studiarlo meglio. "Comprometteresti la scena del crimine." aggiunse. Il ragazzo non si prese neanche il disturbo di fare un cenno al più grande, continuando a guardare la donna stesa per terra. Yoongi lasciò andare uno sbuffo infastidito e si chinò accanto al ragazzo, così da poter attirare la sua attenzione. "Mi hai sentito, ragazzino?" sibilò scocciato. Non sopportava di essere ignorato, specie da qualcuno che si supponeva essere un suo sottoposto.
"Credo che... l'assassino non l'abbia uccisa subito." mormorò lentamente Jimin, indicando i segni lasciati dalle lacrime sul volto della ragazza. "Lei stava piangendo. Probabilmente il colpevole, prima di ucciderla, ha voluto far sì che lei sapesse di stare per morire. Quindi ha indugiato." spiegò, girandosi finalmente a guardare il detective, che lo fissava assorto. "Senza contare che... i suoi vestiti sono sgualciti, qui." continuò, concentrandosi nuovamente sul cadavere e puntando il dito contro la spalla destra.
"Come se fossero stati stretti in un pugno..." sussurrò Yoongi, osservando il punto indicato dal più piccolo. "Il che significa che forse l'assassino l'ha trattenuta per i vestiti."
"E quindi tra i due c'è stato un contatto fisico." concluse Jimin, spalancando leggermente gli occhi.
"Esatto..." annuì il detective, girandosi per guardare il ragazzo, fissandolo a lungo. Non avrebbe mai creduto di poter pensare una cosa del genere, ma il Capitano Kim aveva ragione. Quel ragazzino era intelligente.
In quel momento, anche Jimin si voltò verso il detective, come per voler cercare la sua approvazione, ritrovandosi però i suoi occhi puntati addosso, in maniera tale da metterlo in soggezione. Yoongi non lo stava guardando, lo stava fissando nel vero senso della parola. E questo lo innervosiva. Lo sguardo del detective gli bruciava sulla pelle, come se fosse fuoco.
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Paroxysm || myg/pjm
FanfictionCOMPLETA - Parossismo: /pa·ros·sì·ṣmo/ (sostantivo maschile). Improvvisa esplosione di emozioni. Un improvviso attacco o violenta espressione di una particolare emozione. Esasperazione di un sentimento, di uno stato d'animo, condizione di forte ecci...