Capitolo 23

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[Questo capitolo è forse il peggiore che ho dovuto scrivere e non vi nascondo che sono stata male scrivendo la parte finale. Se siete particolarmente sensibili vi invito a NON leggere il punto successivo al trattino ( — ), andando direttamente a leggere la parte non in corsivo. Vi ho avvisati. Buona lettura]


Jungkook si rigirò nel letto, aprendo lentamente gli occhi e fissandoli sulla piccola sveglia sul comodino, così da poter guardare l'orario che segnavano le lancette. Le sei e mezza. Il ragazzo mugolò frustrato, mettendosi a pancia in su e portandosi un braccio sugli occhi, coprendoli. Ormai non faceva che svegliarsi presto la mattina, così da poter avere il tempo di studiare, e il suo corpo si era così abituato a quella routine che persino quando poteva dormire un po' di più, finiva sempre per svegliarsi presto.

"Hai finito di rivoltarti come un'anima in pena?" mormorai lentamente, con voce leggermente roca e lo vidi sorridere leggermente. Il moro si girò su un fianco, così da poter essere faccia a faccia con me e mi guardò, sorridendo come un bambino. A quella vista non potei non sorridere anche io, incantato dalla sua bellezza.

"Scusa, non volevo svegliarti." sussurrò lui, avvicinando il suo corpo al mio, in cerca di coccole. Prontamente portai le braccia intorno al suo corpo, iniziando a cullarlo con un ritmo lento e costante.

Avevamo passato la notte insieme, come al solito, e non riuscii a trattenere un piccolo sospiro felice. Sarebbe stato tutto così, una volta che Jungkook si sarebbe trasferito definitivamente? Svegliarci insieme tutti i giorni, mangiare insieme, guardarlo studiare... sarebbe stato tutto così? Avremmo finalmente vissuto come una coppia?

"Tranquillo, non mi hai svegliato. Ero già sveglio." risposi, ridestandomi da quei pensieri. Jungkook mi sorrise, e io non riuscii a trattene un sorriso, forse uno dei più sinceri che avevo fatto negli ultimi giorni. Era una delle qualità che più amavo di lui. Non aveva importanza quanto io potessi sentirmi abbattuto, lui riusciva sempre a farmi tornare il sorriso sulle labbra.

"Mhh... dovresti farti visitare da un dottore, Tae... ultimamente ti sta capitando troppo spesso di avere problemi di insonnia." mormorò lentamente il ragazzo, alzando una mano e accarezzandomi i capelli. Chiusi gli occhi, beandomi del suo tocco e sospirai. Avrei voluto dirgli che non era così facile, ma come?

Come potevo spiegargli che passavo la notte sveglio per il desiderio irrefrenabile di alzarmi e uccidere? Come potevo spiegargli che ogni volta che chiudevo gli occhi, nella mia mente rivedevo tutta la gente che avevo ucciso, nella speranza di poterlo fare ancora. Come potevo spiegargli che amavo l'odore del sangue, l'adrenalina dell'omicidio, lo sguardo di terrore delle mie vittime?

Come potevo spiegare al mio piccolo, innocente Jungkookie che il ragazzo che amava tanto, in realtà altro non era che un mostro?

"D'accordo piccolo. Lo farò." dissi infine, baciandogli la fronte e alzandomi in piedi, così da poter distendere i muscoli, ancora addormentati. "Oggi devi andare a lezione?" chiesi, avvicinandomi al mobile dall'altra parte della stanza e prendendo un paio di boxer, una maglietta e i miei soliti jeans.

"No, oggi no. In verità pensavo di restare qui con te per un po' e poi andare da Jimin. Ieri non mi ha risposto al telefono per tutto il pomeriggio e anche la sera. Sono preoccupato." spiegò lui, mettendosi seduto e abbracciando un cuscino.

"Conosci Jimin... probabilmente ha lasciato il telefono da qualche parte e ora è immerso nel lavoro." ridacchiai. Probabilmente si farà sentire tra un po'." dissi, andando a sedermi accanto al mio ragazzo sul letto.

"A volte Jimin sa come farmi arrabbiare. Ci credi che dà per scontato che sarà Min Yoongi a risolvere il caso?" sbuffò Jungkook, gonfiando le guance come un bambino. Sorrisi a quel gesto, accarezzandogli lentamente i capelli.

Paroxysm || myg/pjmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora