Capitolo 7

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Mi sorride. Io arrossisco immediatamente e mi si illuminano gli occhi. Anche a lui brillano, credo per la felicità.

-Eccoci arrivati!- con la mano mi fa segno di alzarmi dal mio posto e di diriggerci verso l'uscita.

Appena scendo le scale un vento terribile ci colpisce in faccia facendoci volare i capelli.

-Tranquilla. È normale in tutti gli aereoporti questo vento. Adesso entriamo e ci sediamo al bar, ti va?- annuisco coprendomi con l'impermeabile come se fossi un agente segreto.

Tra la pista di atterraggio e l'interno dell'aereoporto c'è uno sbalzo di temperatura notevole, tanto che sono stata costretta a toglire il mio impermeabile. Ci accomodiamo al bar e ordiniamo un cornetto alla nutella con un cappucino e nel frattempo continuiamo a parlare della nostra vita e di quanto siamo eccitati di essere lì,  noi due, da soli, in un posto sconosciuto.

Quella specie di break si offrì di pagarla lui nonostante la mia disapprovazione. Certo che è veramente una testa dura, ma alla fine feci per cedere.

Presimo le nostre valigie e ci avviamo fuori dall'aereoporto in cerca di un taxi che ci accompagni all'hotel prenotato dai nostri professori. Un fantastico hotel a cinque stelle ci attendeva.

Arrivati davanti a quell'edificio spettacolare, rimasi con la testa rivolta verso il cielo ad ammirarlo. Certo che più che un hotel poteva essere descritto come un castello. Avevo un sorriso a trentadue denti.

-Dai entriamo che le valigie pesano!- mi spinge leggermente per farmi muovere. Sono paralizzata davanti quella meraviglia. Tommaso pronuncia delle parole incomprensibili in francese alla receptiòn e prende le chiavi della stanza che gli porgono. Prendiamo le valigie ed entriamo nell'ascensore.

Attraversiamo vari corridoi prima di arrivare alla nostra stanza. La aprì e ci ritrovammo davanti a una suite lussuosissima con addirittura un salotto. La prima cosa che feci fu buttarmi sul letto e la risata di Tommaso vola nella nostra stanza.

-È fantastica questa stanza. Sembra una reggia!- sono talmente emozionata che mi manca il fiato. Lui posa i nostri bagagli e si siede nell'angolo del letto prendendomi una mano.

-Il tuo sorriso è fantastico e il tuo umorismo è contaggioso!- mi irriggidii subito e lui capendo che ha sbaglito sposta la mano sul suo ginocchio sfregandoselo. Non sembrerebbe,  ma è molto timido.

-Bene propongo di andarci a coricare, anche perchè sono sfinita. Non credo di avere la forza per alzarmi.

-Ottima idea!- mi fece l'occhiolino. Sorrisi timidamente sentendomi avvampare sulle guance.

-Vado a farmi la doccia- urlai mentre lui alzava la valigia per aprirla e svuotarla nell'armadio. È così gentile da sistemare pure la mia parte di armadio. Mentre svuotava le mie robe prendo la mia biancheria intima e il mio beuty e corro subito in bagno per rilassarmi sotto una cascata di acqua calda.

Prendo il bagnoschiuma e mi faccio cullare da quella morbida schiuma profumata che si è formata intorno al mio corpo.

Prendo l'accappatoio dell'hotel e mi ci avvolgo per asciugarmi e subito dopo infilo gli sleep e il reggiseno. Al pensiero che Tommaso è lì fuori e io quà dentro così nuda mi fa arrossire violentemente. A un certo punto mi ricordai di accendere il telefonino per avvertire mia madre che ero arrivata a destinazione.

-Pronto mamma? Sono arrivata sana e salva.-

-Oh piccola mia, come hai trascorso il viaggio?-

-Mhm bene... ci sono state un paio di turbolenze ma è tutto passato.- In quel momento Tommaso si stava sfilando la t-shirt facendo scorgere i suoi peli sul torace. Non riuscivo più ad aprire la bocca per lo stupore. È talmente bello. Talmente muscoloso da mozzare il fiato.

Alla ricerca del mio angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora