Capitolo 31

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Non sono sicura delle parole che voglio dire perchè prima che servano a consolare a lui, devono convincere in primo luogo me.

Non so neanche io quello che provo e non sono in grado di dirlo a lui. Magari gli voglio un gran bene, ma non è abbastanza, almeno per me. No, non sono quel tipo di persona, ma ne ho veramente bisogno.

Tutte le ragazze vorrebbero distendersi sul letto e pensare al loro principe azzurro e piace anche pensare al loro futuro con i pargoletti che gironzolano per casa con il pannolino e magari i giocattoli sparsi per terra che impediscono il passaggio.

Gli stringo forte la mano per rassicurarlo. Quanto ci vorrei credere anche io.

Finisco la seconda sigaretta iniziata da Brandon e continuo a camminare con lui mano nella mano come due persone normali che non hanno paura di niente, ma in realtà non è così perché abbiamo paura della nostra vita, del destino che dovremmo vivere.

Verso le sette torniamo a casa e dopo avermi dato un bacio a stampo Brandon torna a casa sua

-Ci vediamo domani- dice. -Ti vengo a prendere io!- dice dandomi un bacio sulla guancia. Io annuisco e mi premuro a cercare le chiavi nella tasca dei miei jeans aderenti. Ci mettono un pò per uscire, ma finalmente dopo esserci riuscita riesco ad entrare nella mia calda e accogliente casa.

Chiudo piano la porta e piano piano inizio a scivolare per terra portandomi le ginocchia al petto.

D'un tratto un senso di vuoto mi assale. Mi rendo conto che alla fine gli unici che mi vogliono bene sono veramente in pochi, forse solo i familiari.

-Piccola che cosa succede?- mi chiede Stan vedendomi accasciata a terra. Ormai si può dire che mio cognato sia diventato un fratello maggiore, un padre, visto che ogni volta che rientro a casa lo trovo sempre quì pronto a consolarmi.

-Ti ha fatto del male quello stronzo?- io lo guardo con aria interrogativa inarcando un sopracciglio non capendo a chi si riferisse e dopo aver tirato su con il naso rispondo:

-Mi sento sola Stan, mi sento poco amata nonostante tutto.-

Non c'è altro da dire, così Stan mi abbraccia forte con le sue grandi braccia e ricopre in questo momento il fratello che avrei sempre voluto avere più grande.

Anche lui si accascia a terra per far si che la mia protezione sia al cento per cento e io ricambio il suo abbraccio.

Dopo aver cenato salgo in camera mia e dopo aver messo le cuffie alle orecchie inizo a cadere in un sonno profondo.

A un certo punto un rumore invade la mia stanza: gocce di acqua molto pesanti stanno cadendo dal cielo, a volte sotto forma di grandine.

Mi alzo per andare a chiudere la finestra e dopo aver girato la maniglia mi siedo a causa di un giramento di testa.

Poggio le dita proprio lì nel punto in cui mi fa male e inizio a massaggiarlo stando attenta a non causare più dolore del momento.

Nell'attesi che recupero il sonno decido di collegarmi su facebook visto che era da quando ho accettato l'amicizia di Tommaso che non mi mi ci collegavo.

Sono molto famosa evidentemente visto che ho ricevuto una trentina di richiesta di amicizia, dieci messaggi e... (Okay non dico quante notifiche perchè rimmarrete scioccati).

Li apro tutti, ma di quello che leggo non mi interessa neanche una cosa. Cose superflue che non sono adatte a una ragazza popolare e sfigata come me, così  vado a letto nella speranza di riuscire a consolidare il sonno. Ma non è  così fino alle cinque del mattino, ma alle sei suona la sveglia, così mi alzo per andare in bagno e perpararmi per andare a scuola.

Verso le otto, dopo essere passata dal bar di Samy, mi ritrovo davanti il cancello della scuola dove trovo anche Brandon.

Gli do un bacio a stampo quando lui mi dice:

-Ehi tesoro non dovevo passare io a prenderti?- io mi metto le mani in testa, segno che mi sono dimenticata.

-Scusa, ma questa notte è stata un pò movimentata!- dico mentre Brandon mi guarda interrogativo e abbracciandomi.

Entriamo in classe e le prime tre ore sembrano non passare mai. Non sono riuscita a stare atteta neanche dieci minuti e, la cosa peggiore è che questo è il periodo dei compiti in classe visto che sta per finire il trimestre e dopo si può dare via alle vacanze natalizie e al mio viaggio in Spagna.

Voi vi starete chiedendo da quando tempo coltivo questa mia passione, ma la verità è che neanche io lo so.

Ho iniziato a studiare questa lingua alle scuole medie, ma a quei tempi non mi attraeva molto questa lingua. Se si può dire ero una schiappa in questa lingua, ma adesso non più.

Adesso ho dieci, ma è un dieci parzialmente meritato visto che non studio mai, ma mi riesco ad arrangiare.

Inoltre una mia grande passione è di partire per la Spagna, un posto meraviglioso da esplorare pieno di cultura e bellezze naturali.

Si, il mio sogno si sta per realizzare.

Un suono a me conosciuto segna la mia libertà: la campanella, così esco dalla classe per diriggermi in bagno.

Appena entro sento degli schiamazzi e dei pettegolezzi che riguardano principalmente me.

-Ahaha si hai ragione Jenni, Daphne è davvero una perdente e non si merita veramente Brandon così come lo meriti tu!-

-Ahaha certo Percy perchè tu vuoi mettere a confronto me con quella out?!-

-Non è degna neanche di guardarti dritta negli occhi!-

-Ahaha certo che non mi guarda, tanto neanche il coraggio ha quella fallita!- è in questo momento che decido di entrare in bagno per mettermi a confronto con quella piccola oca senza cervello.

-E no cara mia, io ho le palle di affrontarti e se non perdo tempo con un'oca come te è perché sono più inteligente e non vigliacca come mi descrivi tu. Secondo punto quella che forse non si merita Brandon sei tu visto che non hai saputo scalfire il suo cuore come ho fatto io.-

Detto questo le ochette se ne vanno indignate sculettando da tutte le parti e io inizio ad aprire il rubinetto per fare scorrere l'acqua e quindi per rinfrescarmi.

Dopo aver sciacquato le mani e rinfrescato la faccia che stava andando a fuoco di quanta rabbia avevo chiudo il rubinetto, ma quando mi metto in una posizione eretta ho un altro giramento di testa che mi fa appoggiare al lavandino.

Quando riesco ad alzarmi esco dal bagno, ma questa volta quando cado a causa di un altro giramento di testa vengo presa da qualcuno.

Alla ricerca del mio angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora