Capitolo 25

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-Ciao- sorrido timidamente da dietro lo schermo del mio piccolo smartphone.

-Ti dovrei parlare!- dico cercando di ricordare il discorso che avevo fatto migliaia di volte prima di comporre il suo numero.

-Ti ascolto- dice solamente.

-Senti lo so che ti sembrerò una sciocca immatura, ma forse è vero che lo sono. Mi sono solamente innamorata due volte nella mia vita e tutte e due le volte mi sono bruciata.

Sei stato sempre tu a ferirmi e a far crollare il mio piccolo e fragile cuore in mille pezzi e sinceramente adesso non ho proprio voglia di scherzare.

Si è vero ti ho amato,  ma adesso non più e fa male dirlo perchè ti ho dedicato anima e corpo.

Il mio pensiero fisso adesso è Tommaso e tu non potrai togliermelo né ora e né mai dalla testa.

Ne sono sicura: lui è il mio futuro, il mio per sempre e tutto quello che tu non hai saputo apprezzare in me lo apprezzerà lui, credimi.

Non sono una persona cattiva e tu lo sai, ma alcune circostanze mi hanno fatto riflette hanno fatto si che mi formassi carettarialmente.

Ci hai provato a separarci, ma non ci sei riuscito perchè nonostante ho litigato con lui so ancora e per certo che mi ama. Non ci separeremo mai e so che siamo legati con un filo invisibile.  

Ogni parola, ogni ricordo penserò solo ed esclusivamente solo a lui e a nessun' altro, nonostante tu sia lì a pregare che ci separiamo definitivamente.

Sapevo che era troppo bello per essere vero, ma io ti giuro che questa volta lotterò con le unghia e con i denti perchè quello che provo in questo momento per lui non è lo stesso sentimento che ho provato un tempo per te.

Quindi ti prego, lasciacci perdere perché ormai questa è una battaglia finita uscente vittorioso Tommaso.- Prendo un pò di respiro per riprendermi. Ancora non me ne sono accorta, ma sto piangendo in silenzio senza creare disturbo a nessuno.

-Senti Daphne apprezzo molto che tu ti sia aperto con me, ma ora che ti ho persa ho dovuto riconoscere che ho fatto un'enorme cazzata abbandonandoti e con i miei gesti indifferenti spingendoti tra le braccia di lui.

Ma sappi che io ancora ti amo e non ti dimenticherò così facilmente, principalmente negli ultimi giorni che ti ho vista così triste ma sollevata allo stesso momento.

Sono stato un idiota a rovinarti la vita per due volte in così poco tempo, ma non sapevo quello che stavo facendo. Ora me ne rendo conto che è stato semplicemente uno sbaglio, uno sbaglio che non avrei dovuto fare. Sono stato uno sciocco lo so e...-

-Ssh per favore! Ti chiedo solo di andarmi a giustificare davanti a Tommaso perché ti giuro che questa lontananza mi sta uccidendo. Sto lacerando e bruciando dentro per la rabbia, ma ti giuro che non so come spegnere le fiamme.

Tu in questo momento sei la mia unica soluzione e  anche se non ci riesci potrò dire almeno di averci provato fino all'ultimo.-

-Daphne...- "Ti prego dimmi di si!" prego mentalmente.

-Si?!- chiedo stringendo i denti e chiudendo gli occhi per il nervosismo.

-Non puoi chiedermi di fare questo spingendoti un'altra volta tra le braccia di Tommaso. Mi dispiace farti soffrire così, ma non posso. Ti amo troppo per darti in pasto agli squali e sei troppo importante.- chiudo la chiamata. Non ho il coraggio di sentire oltre.

Non so per cosa ci sia rimasta più male se per il suo rifiuto di aiutarmi e per la mia vita rovinata.

Non aveva più senso viverla in questo modo.

Decido di andare fuori nel mio giardinetto e di iniziarmi a fumare una sigaretta prima che arrivino i miei genitori. Sarei completamente fottuta in quel preciso istante.

Finalmente un pò di relax, ne avevo proprio bisogno, adesso si  che si inizia a ragione.

Sin da piccola avevo sempre contrariato il fatto di fumare, mi nascondevo da chi lo faceva e li disprezzavo pure.

Alle medie odiavo tutti quelli che lo facevano e non li vedevo di buon occhio. Ogni volta che provavano ad avvicinarsi a me io mi allontanavo cercando una scusa qualunque e adesso sono caduta nel loro stesso vizio.

Forse ha ragione Tommaso: sto facendo una cazzata e sto andando a fare fottere la mia salute,  ma in questo non mi importa completamente della mia vita.

Mi sto completamente odiando per quello che ho fatto.

-Ti sei canniata per benino le mie canne?!- interviene Giorgio vedendomi fumare un'innocente sigaretta.

-Ah-ah-ah quanto sei simpatico. No comunque quello ce l'ho ancora conservata!-

-Attenzione che potrebbe scadere- mi schiaccia il suo occhio destro.

Adesso stava proprio esagerando. Già mi sentivo in colpa per averle comprate, figuriamoci anche solo essere forzata da un idiota che neanche conoscevo bene.

-Ti odio- gli urlo a squarciagola ma invano visto che già era troppo lontano.

-Con chi urli?-

-No con nessuno, hai sentito male.- fu solo in quel momento che mi ricordo che stavo fumando ma quando mi guardo la mano la sigaretta era già stata spenta a terra.

Forse involontariamente, ma era meglio visto che stavo per essere beccata da Stan.

-Stan come sta Rose?- gli chiedo ricordandomi che presto sarei diventata zia.

-Benissimo. Oggi va a fare l'ecografia per vedere se è un maschietto o una bellissima principessa.- dice tutto fiero di se.

-Vedo che le tue paure sono sparite eh?!- lo colpisco sulla spalla mentre posa i sacchetti della spesa sul tavolo della cucina.

-Grazie ai tuoi consigli e al passare del tempo!- esclama infine fiero di se e del punto di autostima che ha finalmente raggiunto.

Ci è voluto molto tempo, ma finalmente ce l'avevamo fatta.

Sistemo la spesa con il mio super cognato e inizio a dirigermi in camera mia.

Ormai sembra quasi che il dolore sia scomparso, ma solo momentaneamente visto che qualcoaa mi ha distratta.

Inizio a studiare nella speranze che riesco a concentrarmi, ma un rumore mi distrae.

Il mio telefono vibra fastidiosamente così decisi di leggere il messaggio che mi è appena arrivato.

Leggo il mittente e...

Tonf.

Un tuffo al cuore.

È lui. Il mio Tommaso. Il mio Tommaso mi ha finalmente cercata.

Alla ricerca del mio angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora