Capitolo 13

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Mi sveglio tutta sudata e accendo la bajour. Sembra che mi sia andata a coricare con i capelli bagnati, ma quell'incubo mi fece quell'effetto devastante. Se fino al pomeriggio avevo una semplice paura, adesso avevo terrore di noi.

Quell'incubo non poteva essere premunitore,  non ne ho mai fatti.

Scendo in cucina e bevo un bicchiere di latte caldo che, secondo le voci, accellera il sonno. Ovviamente ciò avviene in tutti i casi tranne nel mio perchè io sono particolare. Sono le sei e mezza e ancora non sono riuscita a chiudere occhio e tral'altro è già tempo di prepararsi per andare a scuola. Sembravo una zombie uscita da un film horror. Occhiaie, occhi rossi possedevano il mio orribile aspetto. Questa mattina abbondo con il correttore e sembra che funziona. Mi vesto di fretta e furia e corro a scuola senza neanche passare da Samy per fare colazione. Tommaso mi chiederà perchè non sono passata e molto probabilmente alimenterò i suoi dubbi di paura.

Non aspetto neanche Margaret ed entro in classe dove trovo Jennifer e Brandon che si fanno molte smancerie.

-Potreste limitarvi visto che siamo in classe?- chiedo infastidita.

-Cos'è? Sei gelosa?-

-Io il mio uomo ce l'ho e non per offendere anche migliore del tuo.-

-La verità è che Brandon è unico e per mia fortuna sta con la ragazza più unica dell'istituto.-

-Si certo, come no!-

-La tua è tutta invidia!- afferma trionfante.

-Di essere un'oca che porta alle zampe dei tramboli da circo di sedici centimetri? No, grazie!- adesso quella infastidita sembra proprio lei per la descrizione che le ho appena fatto. Si, sono cara e  buona, ma quando c'è da essere acidi si deve essere acidi.

Questa volta l'avevo zittita e nessun in quel momento mi poteva battere. Ero fredda si e non mi interessava più di tanto, principalmente se lo ero con mrs Jennifer la regina delle oche.

A tutto questo si poteva anche aggiungere il mio ciclo che mi faceva diventare sgorbutica con tutti e nessuno si poteva salvare.

-Buongiorno a tutti!- entra Margaret con un sorriso a trentadue denti che travolgerebbe chiunque, ma non me. La fulmino con lo sguardo.

-Siamo di cattivo umore oggi eh?!-

-Ho fatto un incubo terribile e in più ho il ciclo-

-Ahia! E allora che cosa hai sognato?-

-Che "tornavo con Brandon"- bisbiglio imitando le virgolette con le dita.

-Perchè le virgolette?- chiede imitandole anche lei.

-Perchè... Non lo so era abbastanza confusionario. Tommaso non mi rivolgeva la parola e questo e ciò che mi metteva più paura.-

-Ragazza non starai mica...-

-Ssh ma sei pazza? No, certo che no. Ieri ho detto a Tommaso che ho paura del nostro rapporto e dal suo silenzio credo che la prova pure lui.-

-Ma ne sei certa?- Annuisco.

-Ha avuto una storia molto difficile rispetto alla nostra. Sono la sua prima ragazza, nessuna gli è mai interessata e mi ama alla follia. Non mi farebbe mai quello che mi ha fatto Brandon.-

-Ne siamo convinti? In fondo è pur sempre un maschio.-

-Si, né sono certa al cento per cento.-

-Se lo dici tu!-

-Si, lo dico io. Mi fido ciecamente di lui.-

-Sono felice per quello che pensi di me!-

Tommaso è lì dietro di me che mi abbraccia per i fianchi baciandomi la clavicola.

-Buongiorno amore mio!- mi sorride con uno di quei sorrisi da mozzare il fiato.

-Buongiorno cucciolo!-

-Come mai non sei venuta al bar a fare colazione?-

-Ecco non potevo. Cioè sono un pò nervosa e...-

-Ciclo?- annuisco.

-Dai mica ti arrabbierai con me?-

-Se  non mi dai un altro bacio e non te ne vai subito prima che arrivi la professoressa si. Diventerò una bestia.- sogghigna.

Mi da un ultimo bacio e scappa via prima che lo becchi la professoressa.

-Carino il tuo fidanzato!- indica Tommaso con un sorriso perfido.

-Jennifer ti prego, adesso basta. Mi sono stuffata.-

-Paura?-

-No, inteligenza.- faccio un sorriso forzato, forse anche maligno.

La lezione inizia nei migliori dei modi nonostante lo status.

In fondo mi sento in colpa per aver trattato male Jennifer, ma se lo meritava dopo tutto quello che mi ha fatto e se tornassimo indietro nel tempo lo rifarei ancora un'altra volta.

Tommaso se ne è appena andato, ma già mi manca un sacco. Lui è stato la mia ancora di salvezza anche quando ero triste e abbandonata.

La nostra storia non è iniziata nel migliore dei modi, ma mi impegnerò a far si che sia la sua storia d'amore più lunga e più bella di tutta la sua vita. Intento sposarlo e lui intenta sposare me.

-Daphne ci sei? Dove siamo arrivati?-

-A Don Rodrigo che muore a causa della peste!- bisbiglia Margaret più aggitata di me.

-A Don Rodrigo che muore a causa della peste?-

-È una domanda o un'affermazione?-

-Ehm un'affermazione!- il professore gira gli occhi esasperato dalla mia risposta e continua a spiegare. Evidentemente ho risposto in modo corretto.

-Grazie.- sussurro.

-Prego, ma si può sapere a cosa stavi pensando?-

-È innamorato follemente di me.- sorrido come una stupida immaginandomelo con i jeans e la camicia bianca con i primi bottoni aperti. Il paradiso. Maragaret sbatte il palmo della mano sulla sua fronte anche lei esasperata. Potrebbero camminare a braccietto lei e il professore di Italiano. Che antipatia quel uomo. Lo adoravo solo quando mi metteva i dieci. Si, sono con Margaret la migliore della classe.

A un certo punto la lezione viene interrotta dall'arrivo di un messaggio.

-Daphne?-

-Si professore?- lui allunga la mano per farmi segno di ridarglielo.

-Ma professore non lo stavo neanche usando, vede l'ho preso dalla tasca del giubboto. Ho semplicemente scordato di mettere il silenzioso.- sembrerebbe che stia iniziando a spazientirsi.

-Leggi il messaggio.- il suo tono è duro e non ammette repliche.

Alla ricerca del mio angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora