Capitolo 22

268 14 0
                                    

La presi per mano e la trascinai via con me imbarazzata piú che mai.

-Nei vostri occhi si vedeva quanto amore c'è!- fu lei a prendere la prima parola nel discorso.

-Forse non mi ama più come un tempo!-

-Ma scherzi? Non hai visto come ti stava divorando con gli occhi?-

-Si ma a che serve l'amore se non puoi stare con lui?-

-Ad apprezzarvi per quello che siete veramente. La distanza a volte serve a molto sai? In quel vostro bacio abbiamo visto tutti come vi mancate!-

-Sento ancora il gusto delle sue labbra sulle mie!- dico iniziando a fantasticare e toccandomi le labbra descrivendo piccoli cerchi concentrici.

-Io lo voglio, lo amo e questo distacco mi fa soffrire terribbilmente!- dico tutto d'un fiato.

-Cazzo non ti avevo mai vista così innamorata. Pensavamo tutti che l'amore delle tua vita sarebbe stato Brandon e per noi eravate la coppia migliore del mondo, mentre adesso battete tutti tu e Tommaso.-

-Questa volta si, credo che sarà lui l'amore della mia vita. Questa volta ne sono sicura al centro per cento. Ogni volta che lo vedo mi sento in paradiso!- esclamo fiera al solo ricordo del nostro intenso e passionale bacio. In quel momento si che ero in paradiso.

Iniziamo a parcheggiare per il centro affollato della nostra città in cerca di un negozio che ci attirasse, magari anche solo la vetrina.

Dopo ore e ore di camminare finalmente decisimo di tornare a casa. Finalmente avevo un momento tutto mio per pensare a tutto ciò che avevo vissuto quel giorno.

Ero terribbilmente emozionata.

Mi buttai sul letto prendendo il mio cuscino preferito e appoggiandolo sulla mia spalla, lo tenevo forte a me come se mi dovesse proteggere.

Sorridevo quando vedere quegli occhi color blu come il mare riflettersi nei miei pensieri, nei miei ricordi.

-Ti amo!- sussurro mordendomi il labbro e continuando a pensarlo. Prendo i miei auricolari e inizio ad ascoltare la musica dal mio MP4, dopo mi addormendo.

Emis Killa culla come sempre il mio sonno anche se non si può definire una dolce e tenera ninna-nanna.

L'indomani mattina mi affretto, appena suonata la sveglia, ad aprire il getto di acqua calda che percorre i tubi della doccia.

Entro e mi rilasso per una serie di quindici minuti.

Successivamente sono al bar di Samy a fare colazione e a leggere un libro che mi aveva regalato Tommaso ma che non avevo mai letto.

Finito di bere il mio caldo cappuccino prendo lo zaino e corro a scuola arrivando tra le prime in classe.

Il professore di fisica è già in classe ed è un pò imbarazzante visto che sono l'unica ragazza lì dentro. Quando la classe si riempie il professore inizia a spiegare la lezione quando qualcuno bussa alla porta.

È il signor Luciano,  collaboratore molto simpatico e amico di tutti gli alunni della scuola superiore. Si può dire che è il nostro eroe e che si sarebbe schierato sempre e comunque dalla nostra parte.

-Buongiorno signor Luciano!- esclama il professore andandogli incontro e poggiandogli una mano sulla spalla. È come se si conoscessero da una vita. Il signor Luciano ricambia con un sorriso e con lo stesso gesto del professore.

-La signorina Daphne deve andare dalla preside!- tutti mi guardano incuriositi.

"Cosa?! Cosa avrei fatto questa volta?"

Alla ricerca del mio angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora