Entro nelle porte del grande edificio e vado alla reception.
"Mi scusi sono la Dottoressa T/c", dico alla donna dietro al bancone.
"Ha un appuntamento con il signor Kim??", mi domanda e io annuisco.
"Bene, l'aspetta nella solita stanza", mi dice la donna e mi incammino per il lungo corridoio. Quando arrivo alla porta che conduce alle stanze da letto passo il mio beige ed entro. Arrivo fino alla camera numero 23 e busso.
"Avanti", dice l'uomo nella stanza ed entro.
"Dottoressa T/n", ti sorride.
"Nam...ciao", sorrido di rimando.
"Era oggi il nostro appuntamento??", chiede spensierato alzandosi leggero dal letto.
"Già, te lo eri dimenticato?", sorrido di nuovo.
"Signorina T/n io non aspetto altro che le sue sedute", sorride da maniaco.
"Emhemh allora Nam...come ti trovi con le nuove pastiglie??", gli domando sedendomi sulla sedia difronte al suo letto sul quale è seduto.
"Un pochino meglio dottoressa. Ma sento ancora le voci che mi dicono che per liberarmi di loro l'unica via è la morte", dice portandosi una mano sulla bocca e l'altra alla testa a formare una pistola.
"Mmh...quindi non stanno funzionando", sorrido scrivendo sul quaderno. Il ragazzo all'improvviso si alza dal letto per poi andare alla finestra, inizia a guardare fuori e restiamo per qualche minuto in silenzio.
"Namjoon è tutto okay??", gli domando preoccupata.
"Certo dottoressa, stavo solo pensando", mi risponde girandosi verso di me sorridendo.
"E a che cosa se emh....posso sapere", gli domando.
"Una ragazza come lei signorina...non può che non essere fidanzata", mi risponde.
"In realtà no...", gli dico imbarazzata.
"Come no?", dice stupito.
"Emhemh Namjoon siamo qui per parlare di te", preciso.
"Ma signorina di me parliamo sempre, perché non si può parlare di lei??", dice lui.
"Perché sono qui per aiutarti e per farlo devo sapere altro oltre sulla tua vita", spiego.
"Tipo cosa signorina?? Vuole che le parlo del modo in cui le voci sono arrivate e nom hanno più lasciato la mia testa?", dice mentre si tira delle piccole sberle sulla testa mentre sorride.
"Se ci può aiutare si"
"Quando ero bambino vivevo in una piccola casa con i miei genitori. Mio padre era un alcolizzato e mia madre una drogata prostituta, stavano fuori tutto il giorno chi al bar e chi in camere di hotel diverse, in letti diversi con uomini diversi. E quelle rare volte che erano in casa non facevano che litigare, arrivando anche alle mani. Essendo per la maggior parte del tempo in casa da solo, non andando neanche a scuola, ho iniziato ad avere amici immaginari, amici con i quali parlavo e giocavo. Da amici allegri e felici iniziarono a farsi più cupi, insieme alla situazione in casa. All'età di 16 anni, dopo una giornata al bar mio padre tornò a casa e iniziò a picchiare mia madre, la gettò contro il tavolino di legno. Gli amici che vivevano, e vivono, nella mia testa mi dissero do fare ciò che era giusto: ucciderlo. E così feci", finito di parlare mi ritrovo a dover trattenere le lacrime.
"Mh...e queste voce ancora le dicono di commettere questi atti violenti?", domando.
"Loro mi dicono sempre cosa fare, loro posseggono tutta la mia mente. Le mie azioni vengono dettate da loro", dice tornando a fissare fuori dalla finestra."Okay Namjoon ora devo andare, la nostra seduta è finita. Ci vediamo settimana prossima", dico alzandomi e faccio un passo verso ma la mano del ragazzo afferra un mio braccio e in pochi secondi mi ritrovo sdraiata sul letto con Namjoon a cavalcioni, le braccia ferme sopra la testa e il viso del ragazzo a pochi centimetri dal mio.
"E questo Nam...te lo hanno detto le tue voci di farlo??", chiedo.
"In realtà Signorina T/n, questo è dalla prima volta che è entrata da quella porta che lo volevo fare"
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So che non è il massimo ma mi farò perdonare:)
Se gli immagina vi stanno piacendo lasciate una stellina☆Xallthelove
♡Simona♡

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Immagina BTS
FanfictionIn questo libro sono raccolti degli immagina sui BTS. E basta leggete lol