cap9-Yoongi

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"T/n hai bisogno di essere aiutata!!", piange mia madre dal dietro della porta del bagno ma io non la ascolto continuando a piangere e passare la lamette sulla pelle delle braccia.

"T/n ti prego fallo per me! Fallo per tuo padre, cosa penserebbe lui di tutto questo? Della tua decisione di non essere aiutata?! Dimmi", urla ancora tra le lacrime.

"Papà non c'è più e non può commentare questo! Non più!!", urlo.

**

È passata una settimana da questo momento e mia madre ha deciso di iscrivermi ad un gruppo di sostegno. Ovviamente tutti ragazzi che "stavano facendo il mio stesso percorso". Oggi ho il primo appuntamento con questo gruppo e non ho la ben che minima voglia di alzarmi dal mio comodo e caldo letto per uscire e andare fuori al gelo.

"T/n, amore, alzati...dobbiamo andare", dice mia mamma entrando nella stanza e io mogugnando mi alzo dal letto. Indosso un pantalone della tuta, un felpone e delle scarpe da ginnastica il tutto completamente nero. Quando arrivo davanti alla porta di casa mia mamma mi sorride e poi insieme usciamo per andare all'incontro. Questo si terrà nel seminterrato di una chiesa...insomma di male in peggio.

"Allora piccola sei agitata per il primo incontro?", mi domanda la donna difianco a me.

"No", rispondo fredda e coincisa. So che mia mamma ci resta male quando la tratto in questo modo, ma sembra che lei non mi voglia capire e faccia di tutto per innervosirmi. Dopo questo non apriamo più bocca per tutto il viaggio.

"Allora ti vengo a prendere alle 16, ti aspetto qui. Va bene?", mi domanda e dopo un accenno con il capo scendo dall'auto entrando nella chiesa e successivamente scendere nel seminterrato. Quando arrivo nella sala ci sono già alcuni ragazzi seduti su delle sedie e prendo anche io posto nel cerchio.

"Allora ci siamo tutti?", domanda dopo dieci lunghi minuti quello che sarebbe stato il nostro "accompagnatore lungo tutto il viaggio".

"Okay allora possiamo proseguire. Chi vuole dare il via alle danze?", domanda e una ragazza due posti più in la a me alza la mano. Inizia a parlare della sua vita, di come sia caduta in depressione e tutto il resto. Mentre la ragazza parla il mio sguardo cade su un ragazzo, ha i capelli neri ed è intento a guardare le sue mani perso tra le nuvole, dopo poco alza il viso incontrando il mio sguardo.

"E tu T/n?? Hai voglia di parlare?", quando sento pronunciare il mio nome faccio un piccolo salto sul posto e mi giro a guardare l'uomo che mi ha parlato.

"Emh....certo. Sono T/n sono nata a Busan ma sono cresciuta qua a Seul. Sono caduta in depressione quattro anni fa dopo la morte di mio padre. Ho tentato il suicidio due volte, ero autolesionista e sono qui perché mia madre pensa che io abbia bisogno di aiuto e qualcuno con cui parlare", finisco il discorso e ritorno a sedere stravaccandomi sulla sedia.

"Emh okay...grazie per aver condiviso la tua esperienza. Yoongi vuoi parlare tu?", domanda al ragazzo dai capelli neri che si alza timidamente. Quando inizia a parlare la mia testa vola da tutt'altra parte, mi imbambolo nel fissare le sue labbra sottili e rosee, la pelle chiara come se fosse zucchero e le gotte arrossate per l'imbarazzo. Gli occhi piccoli e scuri guardano sono fissi sul pavimento e i capelli neri fanno risaltare ancora di più la sua pelle bianca. Quando si risiede mi rivolge un piccolo sguardo sorridendomi in modo malizioso? Due secondi prima aveva le guance rosse per l'imbarazzo e ora sorride e ammicca?!

"Bene ragazzi facciamo una breve pausa e riprendiamo tra dieci minuti", dice l'uomo e tutti si alzano uscendo dalla stanza. Ne approfitto per andare in bagno. Entro in una cabina e dopo aver finito esco ritrovandomi il ragazzo di prima, Yoongi, davanti.

"Sai che questo è il bag-", non finisco la frase che il ragazzo mi rispinge con violenza nella cabina bloccandomi poi tra lui e il muro. Il suo fiato è sul mio collo e i nostri sguardi sono incatenati.

"Che cos-", ancora una volta mi interrompe poggiando le sue labbra sottili e morbidi sulle mie leggermente screpolate. Il bacio dapprima casto diventa subito passionale e voglioso.

"Cosa stai facendo?", domando mentre il ragazzo passa a biaciare avidamente il mio collo facendomi emettere dei leggeri ansimi.

"Non è ovvio?", la sua voce esce roca e ansimante.

"No?", la mia risposta esce come una domanda mentre il ragazzo alza il viso dal incavo del mio collo.

"Cosa ne pensi se ce ne andiamo da questo noiosissimo gruppo di sostegno?", mi chiede leccandosi le labbra rosse e gonfie.

"E per andare dove? Sentiamo", gli domando mordendomi il labbro.

"A casa mia o anche alla tua va bene", mi sorride maliziosamente. Sembrerà strano, e sembrerò una disperata, ma mi ritrovo ad accettare l'invito baciandolo di nuovo. Velocemente usciamo dai bagni e dalla chiesa per iniziare a correre ridendo come bambini. Era da una vita che non ridevo più, precisamente quattro anni, e poi arriva questo ragazzo che neanche dopo un'ora che lo conosco mi ha già fatto rispuntare il sorriso.

"Siamo quasi arrivati", mi dice mentre piccole gocce di pioggia iniziano a scendere dal cielo e le nuvole coprono il sole. Dopo altri cinque minuti di corsa arriviamo ad un alto palazzo in vetro, il ragazzo si ferma al portone che, dopo aver tirato fuori le chiavi, apre. Saliamo di corsa le scale e quando arriviamo al suo appartamento apre di corsa la porta, ad accoglierci ci sono due ragazzi sdraiati sul divano intenti a vedersi un film.

"Jungkook Jimin sloggiare", ordina e i due lo guardano straniti.

"Ma Hyung tu non eri al gruppo di sostegno?", domanda il ragazzo con i capelli scuri.

"Jungkook-ah ha ragione", dice l'altro.

"Non fate domande e uscite da qui.", dice di nuovo Yoongi e i due dopo avermi lanciando un'occhiata dicono un "ah" contemporaneo e escono dalla casa.

"Finalmente", dice per poi fiondarsi sulle mie labbra con voracità, io allaccio le braccia intorno al suo collo e le sue mani finiscono sotto le mie cosce invitandomi ad allacciare le gambe al suo bacino. Con me in braccio si dirige verso la camera da letto, con un piccolo calcio apre la porta socchiusa dopo poco sento il materiale morbido del letto sulla mia schiena.

"Posso?", domanda indicando i lembi della maglietta, chiedendo il permesso per togliela, io annuisco freneticamente mordendo in continuazione il labbro. Non se la ripetere due volte e subito mi toglie il felpone che viene poi seguito da tutti gli altri indumenti, ben presto rimaniamo solo in intimo.

"Yoongi ti prego sbrigati", lo supplico inarcando la schiena quando la mia intimità viene a contatto con la sua. Il ragazzo non se lo fa ripetere due volte e ci libera degli ultimi indumenti che ci sono rimasti. Dai baci sul collo si sposta alla mascella e poi alla mia bocca, nel mentre entra lentamente in me facendomi emettere un gemito soffocato.

"Non ti trattenere piccola, gemi per il tuo oppa", un altro gemito esce della mie labbra quando il ragazzo sopra di me inizia a spingere vigorosamente in me. Le mie mani dai suoi capelli si spostano alle sue spalle andando a graffiare la pelle candida del ragazzo lasciando dei profondi segni rossi. Le spinte si fanno sempre più veloci e disconnesse, non duro molto e raggiungo l'orgasmo urlando il nome del mio "oppa", il quale mi segue poco dopo uscendo da me e sdraiandosi al mio fianco coprendo i nostri sudati con il lenzuolo.

"Accidenti se sapevo andare al gruppo di sostegno portava a questo sarei venuta molto prima", sorrido verso il ragazzo il quale ricambia.

"Comunque piccola ti devi tagliare le unghie", mi dice facendomi l'occhiolino.

*Dopo qualche mese*

Sono passati un paio di mesi da quando ho conosciuto Yoongi. Ci siamo fidanzati una settimana dopo il nostro incontro, frequentiamo ancora il gruppo di sostegno anche se raramente, stiamo uscendo dalla nostra depressioni aiutandoci a vicenda. E niente amo quel ragazzo anche più di me stessa.

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Non è un gran che, ma è il primo one shot smutt che scrivo prometto che gli altri saranno meglio. Mi scuso per gli eventuali errori.

Xallthelove

♡Simona♡

Immagina BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora