•Capitolo 16•

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Pov's Ele
Posso finalmente dire che la mia vita è tornata alla normalità. Dopo aver chiarito con Leo, mi sento rinata. Penso che sia la cosa più bella che mi sia capitata. L'unico punto è che non ancora trovo il coraggio di riverargli i miei sentimenti. In effetti lui crede ancora che io lo consideri come un amico. Non sa che in realtà non è cosí, anzi, è tutto il contrario. Ma ora non devo pensarci. La cosa più importante è che siamo tornati amici come prima. Giá. Migliori amici. Probabilmente è cosí che deve andare. Dovremmo restare solo amici e sostenerci l'un l'altro come abbiamo sempre fatto. E nulla di più. Non so se riuscirò, ma ci proverò, perché per Leo farei questo e altro. E credo che ora nulla potrebbe andare storto.

Pov's Leo
<<Allora, come penserai di dirlo ad Ele?>> mi chiede Saul, distraendomi dai mille pensieri che ho ora in testa.

<<Non lo so...>> rispondo <<Non so come dirglielo, come affrontare questo argomento con lei. È una situazione molto delicata, specialmente perchè proprio ora che abbiamo fatto pace... ho paura che questa notizia la distrugga>> continuo.

<<Capisco... Ma prima o poi dovrà pur saperlo>> risponde Fede.

<<Non so cosa fare...>> dico, disperato.

<<Ascolta, perchè non vai a casa sua e le dai questa notizia. So che potrebbe restarci male ma comunque verrà a saperlo in ogni caso. Ed è meglio che sia tu a dirlo che un'altra persona dato che la questione riguarda te>> mi consiglia Federico.

<<Giá, se verrebbe a saperlo da un'altra persona potrebbe arrabbiarsi perchè non sei stato tu il primo a dirglielo>> termina Saul.

<<Sapete, avete proprio ragione. Ora vado da lei e le racconto tutto>>
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Sono davanti casa sua, e sono indeciso. Indeciso se suonare il campanello oppure chiamarla e dirle che sono sotto casa sua. Ma poi mi decido e suono alla porta.
Ad aprirmi è sua zia, che con un sorriso sul volto, indica le scale e poi la porta della camera di Ele come per intendere che è lí.
Mi affretto a salire le scale, preparando il discorso. Busso alla porta ma niente. Allora, lentamente la apro, e la trovo lí, che dorme come un angelo.
Incredibile. Anche con i capelli scompigliati e senza un filo di trucco è bellissima.
Mi avvicino a lei, accarezzandole il viso. Grande è la tentazione di infilarmi sotto le coperte e restare lí, abbracciati, per tutto il tempo che vogliamo ma purtroppo non è possibile. Ricorda Leo, siete solo amici, niente di più.
La chiamo più volte, sussorrando e scuotendola e lei apre gli occhi e si alza di scatto, sorpresa di vedermi.
Io la saluto, imbarazzato, e la abbraccio.

<<Scusa Leo, non sapevo che venissi... Vado a cambiarmi e torno>> dice, nervosa.

<<No, non c'è bisogno che ti cambi... Stai bene cosí>> rispondo impacciato e facendole scappare un sorriso. Ci guardiamo, senza dire una parola. Rimaniamo cosí finchè non interrompo il nostro contatto visivo.

<<Devo parlarti>> esclamo, serio.

<<Dimmi tutto>> risponde.

<<Io... Ecco è difficile da spiegare>>

<<È qualcosa di grave?>>

<<No... Però non è una bella notizia>>

<<Ti prego Leo, dimmi di cosa si tratta, mi metti ansia cosí>>

<<Beh, hanno offerto un lavoro molto importante a mio padre, che gli consentirà di viaggiare per tutto il mondo...>>

<<Ma è fantastico... Perché dovrebbe essere una brutta notizia?>>

<<Perché... Momentaneamente deve trasferirsi in America e... Dobbiamo andare con lui>>

Silenzio.
Il suo sorriso a poco a poco si spegne, dando spazio ad un espressione triste.

<<Quindi... anche tu... devi andare con lui... E tra quanto devi partire>>

<<Tra una settimana>> rispondo, sconfortato.

<<È deciso allora. Non puoi non partire, giusto?>>

<<Ho provato a convincere i miei ma non ci sono riuscito>>

<<Perché non me l'hai detto subito?! Avremmo trovato una soluzione>>

<<Io l'ho saputo solo stamattina>>

Rimaniamo in silenzio finchè non sento dei singhiozzi. Ecco sta piangendo, e per colpa mia.
Mi avvicino a lei, la stringo a me e la consolo.

<<Non piangere ti prego>> le dico, con tono triste.

<<Non ci riesco. Non posso sopportare l'idea di stare lontano da te>> dice, mentre le lacrime continuano a scenderle sul viso.

<<Neanche io. Ti prometto che cercherò di convincere i miei genitori fino al giorno stesso della partenza>>

Comincia a calmarsi e pian piano smette di piangere.

<<E se non ci riuscissi?>>

<<Aspetterò. Conterò giorno per giorno fino al mio ritorno, ti verrò a trovare durante le vacanze, a Natale, a Pasqua e ci chiameremo tutti i giorni>>

Lei si sforza di farmi un sorriso anche se so che non è affatto felice e poi mi abbraccia. Vorrei tanto rimanere cosí per sempre e che non ci fossero tutti questi problemi. Quanto lo vorrei.

Hi, guys
che ne pensate di questo capitolo?
A me piace tanto, anche se non è scritto molto bene. Lo so devo impegnarmi e scrivere meglio.
Comunque penso che aggiornerò ogni venerdí ed ogni domenica. Se poi riesco ad aggiornare anche altri giorni meglio cosí.
Vabbeh, se il capitolo vi è piaciuto mettete una 🌟 e niente... Alla prossima.

Claudia❤

•Potrebbe essere amore• Leonora Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora